“Mancano Oss e infermieri” a San Miniato e Fucecchio

Una carenza di personale che costringe chi è al lavoro a turni massacranti, trascorsi a fronteggiare difficoltà e con il rischio di non fornire adeguato servizio agli utenti. Ci sono queste tra le criticità che segnala Gianni Piccini, segretario territoriale Nursind Empolese, Valdelsa e basso Valdarno. Il sindacato degli infermieri analizza la situazione degli ospedali di San Miniato e Fucecchio. “Vista la carenza di personale – dice il segretario -, soprattutto infermieristico e tra gli operatori socio sanitari sul territorio, non comprendiamo il colpevole ritardo dell’Azienda Toscana Centro, rispetto alle altre aziende sanitarie della Toscana, nel deliberare il bando di mobilità extraaziendale in entrata, l’unico strumento ad oggi, in attesa della graduatoria del nuovo concorso, per assumere a tempo indeterminato”.

La segnalazione arriva “Dopo innumerevoli richieste da parte della scrivente organizzazione sanitaria, inerenti molteplici criticità e carenze sul nostro territorio, a oggi non abbiamo avuto risposte concrete da parte dell’Azienda per quanto riguarda il Cesat di Fucecchio. Questo servizio avrebbe dovuto essere uno dei fiori all’occhiello della sanità empolese viste le ingenti spese sostenute dall’Azienda Sanitaria per rivalorizzare la struttura. Inizialmente lo è stato, fino a quando sono stati apportati cambiamenti organizzativi, dopo i quali siamo andati incontro a una sensibile diminuzione degli interventi chirurgici protesici e un preoccupante basso tasso di occupazione dei posti letto nella degenza. Come non bastasse, il personale che aveva fatto regolare domanda di mobilità da altre sedi per lavorare in questo centro si è visto nuovamente spostare in altri presidi, con non poche difficoltà lavorative e familiari. Da oltre 2 mesi abbiamo richiesto un incontro con la direzione aziendale per capire i motivi di una così brusca diminuzione degli interventi ma ad oggi non abbiamo avuto risposta. Chiediamo che, visti gli ingenti investimenti fatti per la costruzione del Cesat (San Pietro Igneo aumenta gli interventi: da 16 a 24 a marzo) e il capitale umano presente, il lavoro si sviluppi a regime con garanzie certe per il futuro del presidio ospedaliero di Fucecchio”.
Riguardo alla Dialisi di San Miniato, poi, “ha un cospicuo numero di pazienti (alcuni devono effettuare le sedute emodialitiche fuori dal territorio). Il Blocco H dell’Ospedale di Empoli avrebbe dovuto accogliere l’intero servizio, ma ad oggi i tempi non sono resi noti dalla direzione generale sia per il futuro stesso del reparto, sia per l’intero blocco H di cui non se ne parla da anni. Le condizioni lavorative nelle quali versano gli infermieri che operano nella dialisi di San Miniato sono a dir poco precarie e ancor peggio per l’utenza che si trova a non vedersi garantita la privacy a causa degli spazi ristretti. Stiamo parlando di una struttura non più decorosa e accettabile ai giorni nostri. Una parte del servizio nei prossimi 2 mesi circa avrà un’allocazione in un padiglione dell’ospedale nuovo di Empoli, ma ad oggi non è dato sapere quanti posti l’azienda è in grado di garantire”.
Sempre a San Miniato, ma alle cure intermedie, “gli standard assistenziali sono ben al di sotto di quanto auspicato, con un grave carico di lavoro. Avevamo prontamente denunciato in primavera tale carenza organizzativa, parzialmente compensata con l’inserimento di un Operatore Socio Sanitario part time grazie al nostro intervento, ma si attendono ancora misure e adeguamento degli organici definitive. Così come si attendono investimenti anche sul territorio dell’ex usl 11 per quanto riguarda l’infermiere di famiglia”.

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