“L’agricoltura attraverso le riforme”, il ministro a S.Miniato foto

“In questi due anni abbiamo potuto lavorare molto, ma i tempi decisionali e quelli dell’imprenditoria e dell’agricoltura sono ormai troppo differenti – ha detto – in questo la battaglia sul referendum si profila come un momento cruciale per far fare un salto in avanti a tutto il settore”. Questo lo spirito dell’incontro che oggi pomeriggio, 17 novembre, ha visto protagonista a San Miniato il ministro dell’agricoltura Maurizio Martina, che impegnato in un tour di varie località toscane ha avuto modo di intrattenersi.

Un’occasione utile a visitare eccellenza e attualità di questo luogo, il tartufo, il cui processo di lavorazione il ministro ha potuto osservare durante una visita alla ditta Savitar. Dopo un giro per il paese ed una beve sosta in municipio. Il ministro è stato accompagnato a visitare gli splendidi affreschi della Sala delle Sette Virtù e poi la Sala del Consiglio dove il presidente del Consorzio Conciatori di Ponte a Egola e Cuoiodepur Michele Matteoli, gli ha donato una borsa di pelle conciata al vegetale, e ha salutato una nutrita delegazione di dipendenti comunali riuniti per l’occasione. Al
 Martina anche una copia della guida di San Miniato, il calendario del ragazzi dell’IT Cattaneo e una cartella istituzionale con i disegni del pittore Dilvo Lotti. A seguire l’incontro alla Casa Culturale. Un momento di riflessione alla presenza dell’onorevole Luca Sani, dell’assessore alle attività produttive Giacomo Gozzini e del segretario Pd Simone Giglioli nel quale il capo del Ministero ha potuto incontrare le associazioni di categoria Cia, Coldiretti e Confagricoltura e difendere l’operato del governo in termini di tracciabilità, soprattutto sul fronte cerearicolo, molto sentito nella provincia di Pisa dove vi sono dedicate l’80% delle aziende agricole e della zootecnia. “Dopo quanto fatto per la tracciabilità del latte molto ci aspetta già dall’anno prossimo per il settore dei cereali e per la zootecnia: pasta, farina, semola e carne dovranno godere della stessa trasparenza di fronte ai consumatori – ha detto. – In questi due anni, poi, grande è stato l’impegno per garantire tutta quella rete di sostegno sulla precarietà delle rendite agli agricoltori”. Filo conduttore dell’evento è stato però il tema pressante del referendum costituzionale del prossimo. “Un appuntamento fondamentale ed una scelta fra cambiamento e conservazione – lo definisce il ministro. – Noi che viviamo quotidianamente l’esperienza dell’attività di tanti imprenditori in agricoltura dobbiamo fare il massimo per far passare questa riforma. Una norma che avrà sicuramente dei difetti, ma che rappresenta un necessario passo avanti verso una modernizzazione del paese”.

A debita distanza dalla sala dell’incotro, sempre alla Casa Culturale, anche Giovanni Cialdini, l’ormai celebre allevatore che l’estate scorsa, alla festa de l’Unità di San Miniato, tirò un secchio di letame al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Questa volta però tutto si è svolto nella tranquillità, anche se l’allevatore non è stato nemmeno fatto avvicinare alla sala dove si teneva il discorso del ministro. “Sono un allevatore, sono qui come cittadino italiano che vuole semplicemente ascoltare le parole di un ministro della repubblica – ha dichiarato Cialdini, scortato dall’inizio alla fine dalle forze dell’ordine.  

 

Nilo Di Modica


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