Lavaggio senza scarichi e con i rifiuti, Arpat a San Pierino

Acque di scarico non depurate raccolte in contenitori lasciati sul piazzale e altri rifiuti. I tecnici di Arpat, li hanno trovati durante controlli a un autolavaggio vicino al cimitero di San Pierino a Fucecchio. Nell’azienda, che effettua lavaggio di veicoli, pulizia e bonifica di cisterne adibite al trasporto di prodotti liquidi e polverulenti, deposito, trasporto e lavaggio nuove auto, i tecnici hanno trovato “irregolarità ambientali e criticità gestionali”. La zona, riferisce Arpat, è sprovvista di fognatura e distante circa 500 metri da un tratto del rio Macone.

I tecnici avevano ispezionato l’area ad agosto e nel piazzale dell’attività avevano trovato più di 40mila chili con un volume di oltre 40 metri cubi di rifiuti depositati, per la maggior parte acque reflue non depurate raccolte in contenitori. Criticità sono anche emerse nell’approvvigionamento idrico e nella gestione delle acque di lavaggio e dei reflui. Inoltre è stato rilevato un generale stato di degrado e di precarietà nella conduzione aziendale ed una scarsa manutenzione: la ditta è risultata sconosciuta agli archivi di Arpat. Dalle verifiche è emerso che “l’azienda è dotata di un impianto di depurazione ove confluiscono le acque di lavaggio e i reflui dei servizi igienici che non produce scarichi idrici in quanto le acque depurate sono destinate ad essere riutilizzate nel ciclo di lavaggio. Per i lavaggi viene utilizzata l’acqua del pozzo, dell’acquedotto e quella proveniente dal ricircolo dell’impianto di trattamento reflui con aggiunta di detergenti. Il sistema di lavaggio non è organizzato per contabilizzare i flussi delle diverse fonti di approvvigionamento, né per distinguere e identificare la tipologia dell’acqua utilizzata durante la fase specifica del lavaggio. In particolare le linee provenienti dall’acqua di pozzo e da quella di ricircolo convergono in un unico serbatoio dal quale vengono attinte per i lavaggi. Sul piazzale erano depositati i numerosi contenitori risultati ricolmi di rifiuti mescolati indipendentemente dalla loro natura e provenienza del residuo o del refluo, non suddivisi per categorie omogenee ma tutti classificati con un unico codice Cer.
I rifiuti depositati in attesa di essere avviati a smaltimento erano stoccati in condizioni precarie e all’aperto senza riparo dagli agenti atmosferici, alcuni contenitori di rifiuti erano rotti e altri con segni invecchiati di imbrattature esterne e con strato superficiale essiccato”. Data la situazione descritta, Arpat ha analizzato la qualità delle acque superficiali del pozzetto che riceve le acque di dilavamento del piazzale, del fosso campestre che recapita nel rio Macone, del rio Macone dopo l’immissione del citato fosso campestre. I risultati delle analisi hanno mostrato: “nell’acqua scura e torbida del pozzetto valori elevati soprattutto per i parametri organici e i solidi sospesi e in misura minore per i metalli, nell’acqua stagnante del fosso campestre, che riceve le acque provenienti dal pozzetto, valori di concentrazione ancora più elevati per quasi tutti i parametri, ad eccezione degli idrocarburi e dei tensioattivi, nell’acqua prelevata dal corso superficiale rio di Macone concentrazioni in linea con la qualità di acque superficiali non inquinate”. Pertanto, al momento, le acque del rio Macone non risultano interessate dai contaminanti rinvenuti nel pozzetto né dai reflui del fosso campestre che vi recapita. Gli esiti degli accertamenti sono stati inviati al comune di Fucecchio per la rimozione dei rifiuti e all’Azienda Usl 11 per gli aspetti igienico-sanitari legati alle modalità di lavaggio delle cisterne per il trasporto alimentare che non garantiscono l’utilizzo di acqua potabile igienicamente idonea. Una situazione della quale era stata avvertita anche l’amministrazione comunale. “Siamo al corrente fin dall’inizio della situazione di questa azienda – conferma l’assessore all’ambiente Silvia Tarabugi – Avevamo ricevuto segnalazioni e ci siamo curati di monitorare il tutto quando Arpat ha iniziato le sue indagini. Siamo convinti del fatto che tutto potrà presto tornare alla normalità, anche alla luce della collaborazione e disponibilità che l’azienda ha dimostrato in questa occasione.” 

 

 

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Cuoio in diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.