Samo vince il Palio, sotto la pioggia. Torre non parte foto

Quan King ha rispettato le attese, in coppia con un ottimo Valter Pusceddu alla seconda vittoria in carriera sulla sabbia del Buca. È la contrada rossoblù di Samo a conquistare il 38esimo Palio delle contrade di Fucecchio. Data tra le favorite dopo la tratta di mercoledì, la contrada a confine con Santa Croce conquista così il suo secondo Cencio nella storia del Palio dopo il primo successo del 2011. Per Pusceddu, fin’ora all’asciutto in piazza del Campo, è stata l’ennesima conferma di un feeling particolare con il circuito fucecchiese, dopo aver già portato la vittoria alla contrada Torre nel 2013. Proprio la contrada biancazzurra è stata al contrario la grande esclusa di quest’anno: con un cavallo che proprio non voleva saperne di entrare ai canapi, il Cda del Palio ha deciso alla fine di escluderla dalla batteria. Il tutto in un palio corso sotto la pioggia, partito con quasi un’ora di ritardo e con un brutto parapiglia in pista tra i contradaioli di Cappiano e Ferruzza.

La finale
Dopo quattro false partenze e un clima teso, soprattutto tra le rivali Borgonovo e Raimonda, è stato Samo a vincere il palio di Fucecchio 2018. (continua a leggere dopo il video)

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Alla fine, dopo una corsa disputata sotto un autentico diluvio, le gocce d’acqua di sono mischiate alle lacrime dei contradaioli rossoblù, corsi in pista per festeggiare un sogno che non sembra vero. “Il segreto? – dice Pusceddu appena sceso dalle braccia dei contradaioli -. La fortuna è che Samo non ha la rivale. E quest’anno ha avuto in sorte un ottimo cavallo”. La differenza alla fine sembra prima di tutto questa, dopo ben quattro false partenze caratterizzate dal continuo ostacolarsi tra contrade rivali: Raimonda e Bernarda in particolare, ma anche Bottoghe e Borgonovo, che prima della mossa non si sono risparmiate spinte e qualche nerbata. Eppure, nel momento in cui il mossiere ha fatto cadere il canape è stato subito il cavallo di Samo a partire bene al galoppo conquistando la prima posizione. Le altre contrade sono rimaste tutte lì fino alla fine, a breve distanza, prima con Massarella e poi soprattutto con Sant’Andrea che hanno provato senza successo a riacciuffare Quan King.

L’articolo continua dopo le foto dei festeggiamenti in Buca

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Le batterie
Dopo la pioggia scrosciante e il nervosismo scatenato dalla scelta di ritirare Resta, il cavallo di Torre, la prima batteria ha fatto subito esplodere di gioia i contradaioli di San Pierino. Il cavallo biancazzurro, abituato a correre a partire dalla gabbia, ha fatto fatica a mettersi in batteria, tanto che alla fine il Cda del Palio, sollecitato dal mossiere Renato Bircolotti, ha scelto di rimetterlo ai box.

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Bella corsa invece per Simone Mereu su Red Riu: l’accoppiata di San Pierino si è portata in testa al termine del primo giro mentre gli altri sono rimasti a pochi metri di distanza. Al secondo posto si era piazzato proprio Samo con l’atteso Quan King montato da Valter Pusceddu, seguito da Simone Fenu su Pressing de Mores per Borgonovo e da Alberto Ricceri si Farfadet su Pecos per la Bernarda. Attardato il verdearancio di Querciola con Contestetetou montato da Andrea Coghe che al secondo giro in Buca non è più riuscito a raggiungere il resto del gruppo rimanendo quindi fuori dalla finale.

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La seconda batteria, invece, è stata segnata subito dalla rivalità tra Cappiano e Ferruzza, con il cavallo verdeazzurro di rincorsa proprio a fianco del bianconero in quinta posizione. Dopo due false partenze, la terza mossa ha visto i fantini rivali nerbarsi a vicenda perdendo il galoppo giusto per partire, mentre le altre quattro contrade hanno preso il via. Alla fine, a balzare subito in testa, è stato il rossoverde di Sant’Andrea Gavino Sanna, vincitore del 2017, che ha gestito il vantaggio con sicurezza fino alla fine sull’ottimo Ungaros. Alle sue spalle, nell’ordine, si sono piazzate Botteghe con Andrea Mari su Uires, Porta Raimonda con Jonatan Bartoletti su Tidoc e Massarella con Giuseppe Zeppe su Quarzo Blu. A fine corsa è esplosa subito la rabbia dei contradaioli di Ferruzza, convinti, dopo l’assegnazione di Unico de Aighenta, di poter giocare finalmente un Palio da protagonisti togliendosi di dosso l’etichetta di ‘nonna’ del Palio: immediata quindi la rabbia nei confronti del fantino di Cappiano, contro il quale si sono avventati alcuni supperter bianconeri. E’ così che è partita la zuffa contro alcuni dirigenti di Cappiano che si sono frapposti a difesa del proprio fantino. Neanche cinque minuti dopo, un piccolo parapiglia si è scatenato anche lungo il rettilineo di partenza, fra un gruppetto di supperter di Borgonovo e di Botteghe, subito calmati e divisi da altri contradaioli. Da capire, adesso, se nei prossimi giorni saranno accertate eventuali responsabilità di Cappiano, come sostengono i contradaioli di Ferruzza che, da subito, hanno reclamato la squalifica per la prossima edizione.

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Le contrade qualificate per la finale, quindi, sono state Samo, Borgonovo, San Pierino, Porta Bernarda, Porta Raimonda, Massarella, Botteghe e Sant’Andrea.

Prima della corsa
Il primo ad entrare, però, è stato il cencio fronte-retro di Mario Neri (Palio di Fucecchio, il Cencio è di Neri: “Ho sperimentato”). “Chiederei un applauso – ha detto Andrea Cristiani – per lo splendido Cencio dedicato al concittadino Pietro Igneo”. Nel palco delle autorità anche il vescovo della diocesi di San Miniato don Andrea Migliavacca, che ha benedetto cavalli, fantini e tutto il pubblico prima della sfida. “La vostra presenza – ha detto – rende bella questa sfida che cade oggi nella tradizione della Pentecoste. Nei colori delle contrade si raccontano anche i doni e le ricchezze che si hanno. La sfida de Palio racconta della passione della vita. Allora l’augurio è che la vostra passione per il palio sua passione per la vita”. (continua a leggere dopo il video)

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Giacomo Pelfer

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