Francigena nella lista dei candidati Unesco

Il percorso per candidare la Via Francigena italiana alla lista dei patrimoni dell’Umanità dell’Unesco è stato avviato a marzo 2017 con il protocollo sottoscritto da sette Regioni (Toscana capofila, Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna e Lazio) e l’avvio dell’analisi preliminare coordinata dall’Associazione Europea delle Vie Francigene. Lo studio preliminare è stato consegnato il 30 maggio 2018 grazie al lavoro condiviso delle sette Regioni. Ora, il consiglio direttivo della Commissione nazionale italiana per l’Unesco ha espresso parere favorevole all’iscrizione nella Lista Propositiva nazionale (Tentative List) della candidatura della Via Francigena in Italia.

Soddisfatti la vicepresidente della Regione Monica Barni, titolare della delega alla cultura e l’assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo. “Un altro passo importante – hanno dichiarato vicepresidente e assessore – verso un traguardo che contiamo di raggiungere. Un risultato che fa ben sperare e che premia la Toscana e le altre sei Regioni che negli anni si sono impegnate per strutturare e valorizzare il tracciato del cammino italiano e che hanno congiuntamente deciso di presentare questa candidatura. Nei mesi passati abbiamo lavorato in squadra, in collaborazione con l’Associazione Europea delle Vie Francigene, per realizzare lo studio preliminare che ci ha permesso l’accesso alla ‘Tentative List’. Il nostro grazie va a tutti coloro che hanno condiviso questo lavoro”.
“Ancora ovviamente è presto – hanno aggiunto Barni e Ciuoffo – la partita per arrivare al riconoscimento sarà lunga ma intanto incassiamo questo primo via libera dal Consiglio Direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco e l’inserimento nella ‘Tentative List’ nazionale. L’itinerario europeo merita di veder riconosciuta la sua eccezionale particolarità e importanza, sia sotto il profilo culturale che naturale. Rappresenta infine una grande opportunità di crescita e sviluppo per i territori, ma anche di tutte le comunità locali. Un patrimonio dell’umanità, da tutelare e valorizzare”.

 

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