Autovelox a S. Pierino, per Testai multe legittime

Le migliaia di multe fatte dall’autovelox sulla via Samminiatese a San Pierino di Fucecchio sarebbero tutte valide e probabilmente il margine di fare ricorso non c’è più. Almeno quello sul difetto di forma. Questo almeno è quanto sostiene, con le carte in mano, il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Simone Testai.

La questione su cui sembrava che vi fosse margine di invalidare le multe impugnandole davanti al giudice di pace sarebbe smentita proprio perché Testai sostiene di aver rintracciato negli archivi dell’ufficio tecnico del comune l’atto con cui l’Anas di Firenze, nei primi mesi del 2001, recepiva la richiesta del sindaco Talini, predecessore di Spinelli, che aveva chiesto l’abbassamento del limite di velocità proprio a 50 chilometri orari in quella strada. In sostanza quindi l’autovelox e il limite a 50 chilometri orari sarebbero del tutto legittimi, non ci sarebbero i vizi di forma che si erano ipotizzati. Ora, a questo punto però, Testai solleva una questione fondamentale per i cittadini che, se impugnassero, si troverebbero non solo a pagare la sanzione piena, ma anche a sostenere le spese di giudizio per poi vedersi respinto il ricorso. “I multati dell’autovelox di San Pierino possono pagare o devono attendere una risposta pubblica dal nostro primo cittadino? Le multe congelate verranno inviate, ed eventualmente quando?” chiede Testai. “In qualità di capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia credo sia doverosa una risposta ufficiale dell’amministrazione comunale perché questa situazione non può durare all’infinito. Nei giorni scorsi è stato infatti notato personale della municipale effettuare delle misurazioni nel tratto della Samminiatese antistante l’autovelox. Ci risulta inoltre che la documentazione tecnica dell’apparecchio sia completa ed esaustiva e che l’installazione sia avvenuta sulla base dell’apposito decreto della Prefettura di Firenze. Inoltre, le riserve avanzate dal sindaco inerente la possibile carenza della documentazione amministrativa, ossia il decreto (o ordinanza ndr) che riduce a 50 chilometri orari il limite di velocità in quel tratto che il nostro primo cittadino ha richiesto alla Città Metropolitana, sono svanite, in quanto il decreto esiste, solo che il sindaco Spinelli ha sbagliato il luogo dove cercarlo. Bastava salisse le scale del palazzo comunale in piazza Amendola e richiederlo al suo ufficio tecnico ove l’atto si trova, spedito nei primi mesi dell’anno 2001 dal competente ufficio compartimentale dell’Anas di Firenze, a cui il suo collega di allora si era rivolto chiedendo l’abbassamento del limite di velocità proprio a 50 chilometri orari in quella strada. Credo che a questo punto le carenze procedurali e tecniche rappresentate dal nostro primo cittadino nell’assemblea pubblica alla quale ero presente siano state superate, e che quindi nell’interesse anche economico dei cittadini multati, occorre che venga fatta chiarezza pubblica”. Infatti, se le cose stessero come sostiene Testai, il paradosso è che i cittadini si verrebbero a trovare nella condizione di impugnare l’atto se non verrà fatta chiarezza sulla legittimità della multe e attendere l’udienza dal giudice di pace, ma nel frattempo passeranno mesi e i costi lieviteranno. “Con buona probabilità – continua Testai -, se le cose stanno come sembra e Spinelli non ha altri argomenti per annullare o comunque aiutare i cittadini a contestare le multe, il pronunciamento del giudice di pace arriverebbe solo dopo le elezioni”. Ovviamente l’incrocio dei tempi sarebbe assolutamente casuale e non certo strumentale da parte di Spinelli o di altri, ma rimarrebbe il fatto che il cittadino si troverebbe a dover pagare probabilmente più del doppio dell’importo della multa. “Spinelli ha capito che l’autovelox di San Pierino può rappresentare la sua Waterloo – chiosa in un commento politico Testaia -, ma i cittadini dopo le riserve da lui espresse e le promesse fatte, ora hanno bisogno di risposte, perché in tanti hanno ricevuto verbali e altri, forse ne riceveranno e comunque rimane il fatto che l’atteggiamento di Spinelli denota una mancanza di rispetto anche verso l’istituzione della polizia municipale. Inoltre conclude Testai c’è una questione piuttosto grave da chiarire, comunque vada a finire anche se Spinelli riuscisse a rialzare il limite di velocità sulla strada, le multe prese dai cittadini rimangono in essere e inoltre c’è da contestare al sindaco proprio il fatto che quando è stato accesso quell’autovelox i cittadini non sono stati minimamente informati e quindi molti erano ignari della presenza della macchinetta”.
La notizia sollevata da Testai, ovvero della presunta legittimità della multe perché la carenza documentale non sussisterebbe più, ha indotto il sindaco a un intervento che ha più il sapore politico che non tecnico e che di fatto, da un lato conferma quanto sostenuto da Testai e che almeno che Spinelli non abbia un asso nella manica per invalidare le sanzioni, non aiuta il cittadino multato a districarsi in questa vicenda.
“Come promesso durante l’incontro con i cittadini di sabato scorso 19 gennaio – dice Spinelli -, sono nuovamente a informare tutti coloro che sono stati multati con il rilevatore di velocità sulla SR 436 a San Pierino sull’evoluzione della vicenda. Le nostre verifiche vanno avanti e, anche sulla base di nuovi elementi, è possibile sostenere che ci siano fondate motivazioni per avviare il ricorso per contestare le sanzioni, nella modalità prescritte dalla normativa vigente. Sta ovviamente al singolo cittadino multato decidere se presentare riscorso e a chi presentarlo, nei limiti temporali previsti dalla norma. Il mio intento è quello di dare un aiuto concreto alle persone: stiamo parlando di cittadini che niente hanno a che vedere con i cosiddetti ‘pirati della strada’, si tratta di automobilisti che sono transitati di fronte al rilevatore a velocità prossime ai 55 chilometri orari. Qui non si tratta far campagna elettorale come invece stanno facendo alcune forze politiche di opposizione. Come quelle che chiedono l’aumento del limite di velocità attraverso una raccolta di firme al mercato settimanale (Autovelox, Lega scettica sui ricorsi: “Nulla è così scontato”), illudendo la gente che per cambiare i limiti di velocità su una strada non servano relazioni tecniche appropriate ma sia sufficiente la richiesta firmata da un centinaio di persone. O come il capogruppo di Forza Italia che oramai è diventato un esperto di viabilità e trasporti e anche una sorta di topo d’archivio alla ricerca disperata di documenti. Quei documenti che quando è stato messo il rilevatore di velocità non ha mai chiesto o ha mai messo in dubbio. Li cerca soltanto adesso per cavalcare la protesta.
Io, invece, rimango convinto che alla base di questa vicenda, con migliaia di cittadini sanzionati a basse velocità, ci siano vizi di forma indiscutibili. Un conto è la volontà di ripristinare un vecchio strumento di controllo che aveva veramente un’utilità nel dare sicurezza stradale e un conto è far strage di contravvenzioni come è accaduto, senza nemmeno avere informazioni in tempo reale su quanto stava avvenendo. Per questo motivo invito tutti coloro che sono intenzionati a seguire la strada del ricorso a rivolgersi alle associazioni di difesa dei consumatori presenti anche a livello locale, associazioni che mi hanno già contattato e che sono intenzionate a sostenere questa causa. L’amministrazione comunale, inoltre – dice ancora Spinelli -, continua a informare tutti coloro che richiedono approfondimenti e maggiori dettagli sul caso attraverso l’Urp. Il mio interesse di sindaco e quello dei cittadini coincidono: quello che sta succedendo è un problema che l’amministrazione e in particolare il sottoscritto, vogliono risolvere perché un conto è la scelta politica di tutelare la sicurezza degli utenti della strada e un altro conto è ciò che hanno portato la burocrazia e gli atti amministrativi che, nonostante si dica da anni che devono essere semplificati, hanno creato in questo caso un enorme danno a tutti. Per questo invito i cittadini a venire in Comune, anche direttamente dal sottoscritto, come molti hanno già fatto nei giorni scorsi”.
Poi, in risposta a Testai, Spinelli aggiunge: “A ulteriore precisazione sull’argomento, informo che il 22 gennaio è pervenuta la risposta da parte della Città Metropolitana di Firenze a una delle mie molteplici richieste, quella relativa all’atto con il quale è stato istituito il limite di 50 chilometri orari su quel tratto di strada: si tratta di una vecchia ordinanza dell’Anas, risalente al 2001 e quindi relativa a un periodo nel quale le condizioni della strada erano ben diverse da oggi. Sarà cura della nostra amministrazione fornire una serie di nuovi elementi e studi, realizzati da professionisti del settore che collaborano con l’Università di Pisa, che possano far modificare tale limite. Questo anche alla luce anche dei nuovi lavori eseguiti recentemente, come il completo rifacimento del manto stradale e l’abbattimento degli alberi che pregiudicavano la visibilità”.

 

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