La Marcia per i Diritti diventa un comitato permanente

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Hanno deciso di continuare il cammino intrapreso, aprire il comitato a nuove adesioni e trasformare il comitato organizzatore in un comitato permanente per la difesa dei diritti universali, la denuncia dei soprusi e la solidarietà verso gli ultimi. Dopo la marcia per i diritti umani di aprile (Cuoio in marcia per i diritti umani – Foto), i rappresentanti delle associazioni organizzatrici, fiduciose in un Nuovo Umanesimo, si sono dati appuntamento per la seconda edizione della Marcia per i Diritti nella prossima primavera e hanno anche deciso di organizzare importanti eventi di approfondimento per valorizzare la Carta Costituzionale “più bella del mondo” (quella italiana).

Sarà inoltre compito del comitato trovare il modo e la forma di unire la propria voce laica, di un verbo antico parlato da Gandhi, Martin Luther King, Mandela, Capitini, Terzani ed altri a quella di papa Francesco. Le associazioni di impegno sociale, religiose, culturali, sindacali e sportive si sono di nuovo riunite il 4 giugno scorso per un resoconto e per elaborare insieme un programma annuale di interventi. “È indubbio – dicono – che la Marcia ha avuto un successo eclatante: nel piazzale antistante il Santuario di San Romano il 27 aprile sono confluite, percorrendo l’intero percorso partito da Fucecchio e San Miniato, circa mille persone che in modo civile e gioioso, accompagnati dai suoni dei tamburi e danze ritmate hanno manifestato contro ogni forma di discriminazione per la salvaguardia dei diritti universali dell’uomo. I cittadini del Valdarno Inferiore hanno così dimostrato che esiste una società civile responsabile e preoccupata per ciò che sta accadendo nel mondo: dalle guerre, ai cambiamenti climatici, alle carestie, che non approva i respingimenti e le detenzioni di una umanità in fuga nei campi di detenzione e spesso di tortura in Libia, Turchia e Grecia ad opera degli ‘stati gendarmi’ pagati dalla civilissima Europa, che non approva la fabbricazione e l’esportazione da parte di industrie italiane di bombe all’Arabia Saudita per il conflitto in Yemen e non può assistere indifferente ai quotidiani crimini legati ai flussi migratori di cui siamo complici. E’ stata una richiesta forte ed esplicita di un impegno continuo per la salvaguardia dei diritti universali dell’uomo. Si è marciato insieme uniti, in una varietà di colori, culture, religioni ed estrazioni politiche, per un Nuovo Umanesimo, nella convinzione che insieme possiamo provare a cambiare le condizioni umane di molti e pensare un futuro migliore per le nuove generazioni”.

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