Montopoli no-slot. Vanni: “Impegno crescente”

“La strada è ancora lunga, ma la direzione è quella giusta”. Con queste parole la vicesindaca e assessore al sociale a Montopoli Linda Vanni commenta la recente approvazione, l’8 marzo scorso, di una un ordine del giorno che darà avvio ad un percorso in contrasto al gioco d’azzardo patologico. Un testo redatto e sollecitato da Avviso Pubblico, associazione a cui l’amministrazione comunale aderisce già dal marzo 2003. “Anche l’amministrazione comunale di Montopoli si vuol impegnare nella lotta alla ludopatia” assicura Vanni.

“Sul territorio è attivo lo sportello sanitario Asl che si occupa di prendersi in carico attraverso dei percorsi individualizzati e di gruppo chi è affatto da malattia del gioco. Per quanto riguarda la regolamentazione per la disciplina delle sale gioco e slot, il comune nel 2011 aveva già adottato, prima dell’uscita della legge regionale del 2013, un regolamento comunale al fine della salvaguardia e per garantire il rispetto del principio di sensibilità in alcune zone dei centri abitati, ma in particolare per tutelare alcune fasce di popolazione più a rischio di dipendenza da gioco ed in particolare dei minori. In questi mesi stiamo lavorando su una possibile riduzione Tari per gli esercizi che decideranno di togliere le macchinette. La volontà politica infatti di quest’amministrazione e di questa giunta è di “premiare” gli esercizi no slot con l’obiettivo di continuare questa campagna contro il gioco d’azzardo anche con progetti specifici in collaborazione con le associazioni come Avviso Pubblico”. Un lavoro lungo anni, che spesso ha visto proprio le amministrazioni locali in prima linea nel descrivere una sorta di avanguardia su un tema tanto delicato quanto attraversato da numerosi interessi, come già avvenuto per il Comprensorio a Santa Maria a Monte (leggi anche: Tasi più cara per chi tiene le slot, sconti se le togli). “Già nella scorsa legislatura il comune espresse adesione al Manifesto dei Sindaci contro il gioco d’azzardo – continua Vanni – Come sappiamo il gioco d’azzardo ha assunto dimensioni rilevanti anche nel nostro Paese che si riflette in particolare sui soggetti più vulnerabili creando una vera dipendenza comportamentale che rischia di compromettere anche l’equilibrio familiare. Inoltre l’azzardo si conferma uno dei maggiori affari della mafia che gestiscono sia il mercato illegale che quello legale. Con il 2016 ci sono un po’ di novità: finalmente dalla legge di stabilità arrivano importanti novità positive per il contrasto al gioco”.

Più tasse, meno pubblicità. “A livello nazionale ci sarà un consistente incremento del Preu (il prelievo fiscale unico erariale a carico dei concessionari) e una riduzione del Payout (la percentuale delle somme giocate che deve essere ridistribuita in vincite), ma anche norme più severe per il contrasto del gioco online illegale” spiega la vicesindaca. “Novità molto importante anche sul fronte della pubblicità, con il divieto di trasmissione di messaggi che pubblicizzano giochi con vincite in denaro dalle 7 alle 22 per tutte le reti televisive generaliste e nell’intero arco delle 24 ore per i canali dedicati ai bambini. Infine il fondo sanitario per la prevenzione e la cura del gioco d’azzardo patologico, istituito presso il Ministero della salute con la legge di stabilità 2015, è incrementato dal 2016 con ulteriori 50 milioni passando complessivamente a 100 milioni. Ci potevano però essere ulteriori passi in avanti: ad esempio il divieto totale di pubblicità su tutti i media e una più forte riduzione dell’offerta di gioco, ma è comunque un passo avanti significativo. Dopo anni in cui lo Stato ha incentivato il gioco d’azzardo e promosso sempre nuovi giochi nell’intento di incrementare gli introiti fiscali trascurando però le conseguenze che questo avrebbe prodotto sul piano sociale e sanitario, finalmente possiamo registrare un’inversione di rotta. Oggi il Governo mette al primo posto la tutela della salute pubblica e dei soggetti più fragili. È questo un primo risultato positivo del lungo braccio di ferro fra le lobby dell’azzardo e il diffuso movimento civico promosso da decine di associazioni e di enti locali, Avviso Pubblico in testa, che da anni svolgono su questo tema un ruolo prezioso di informazione e sensibilizzazione, di pressione sulle istituzioni anche attraverso il confronto costante coi gruppi parlamentari”.

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