Ampliamento Conad, i dubbi di Asl, Regione e Provincia

Rischio idraulico e atmosferico, rumore e vicinanza alla zona residenziale. Tutti elementi sui quali gli enti competenti suggeriscono al comune di Montopoli una maggiore attenzione e dati più approfonditi, in modo da valutare adeguatamente la sostenibilità del nuovo comparto Conad previsto nella zona industriale di Fontanelle.

È quanto si legge nella corrispondenza intercorsa negli ultimi mesi tra l’amministrazione comunale e gli enti competenti chiamati ad esprimersi, ciascuno con un proprio parere, sull’assoggettabilità a Vas (la Valutazione di impatto strategico) per la variante urbanistica che riguarda il nuovo comparto a est dell’attuale magazzino.

Perché la variante
L’intenzione di Conad del Tirreno, infatti, è quella di procedere all’ampliamento del centro logistico di Montopoli partendo dall’area est, quella compresa fra l’attuale struttura e via Kennedy, dove sorgerà un nuovo magazzino, un parcheggio e spazi a verde. Un piano che si inserisce già nelle previsioni del regolamento urbanistico vigente, rispetto alle quali, però, Conad ha suggerito una revisione degli indici considerata migliorativa da parte dell’amministrazione comunale: rispetto alle metrature previste, infatti, Conad ha ridotto la superficie edificatoria a vantaggio soprattutto dell’area a parcheggio, che passa da 2mila a oltre 7mila metri quadri. Da qui la necessità di una variante, sulla quale la giunta sarà chiamata ad esprimersi sull’eventuale assoggettabilità a Vas, vale a dire sulla necessità o meno di un ulteriore approfondimento per la sua approvazione. Una scelta che è prerogativa della giunta, ma sulla quale il Comune ha comunque chiesto un parere agli enti competenti. Pareri che il movimento Cinque Stelle, nel consiglio comunale di lunedì, ha inviato la giunta a non ignorare.

I suggerimenti di Asl e Provincia
I pareri pervenuti, infatti, suggeriscono sotto vari aspetti una serie di criticità sulle quali porre attenzione. È il caso dell’Asl, ad esempio, che in una nota del 23 giugno ricorda come la Vas sia “lo strumento ideale per valutare se le opere proposte vanno nella direzione della sostenibilità”, suggerendo al comune di richiedere a Conad “una serie di integrazioni, per valutare in maniera oggettiva quanto dichiarato”. In particolare, secondo la Asl, rimane comunque il problema della vicinanza ad un’abitazione (“è necessario pertanto – si legge – che venga approfondito l’impatto), al quale si aggiunge il rischio di “inondazioni ed eventi estremi” che “sono fenomeni ormai frequenti e in aumento”. Anche la Provincia di Pisa, dal resto, ha ricordato che sull’area esistono “problematiche ambientali e paesaggistiche”.

Il battibecco con la Regione
Ma è con la Regione, soprattutto, che gli uffici di Montopoli hanno avuto un vero e proprio battibecco. Attraverso una nota del 23 giugno, la Direzione ambiente ed energia ha contestato la chiarezza e la completezza della documentazione inviata dal comune, lamentando anche l’assenza dei “dati necessari all’accertamento degli impatti significativi sull’ambiente – si legge – (ad esempio consumo idrico o energetico, produzione rifiuti, ecc.), ad eccezione del tema del traffico veicolare che comunque occorre approfondire”. Da rivedere, inoltre, secondo la Regione, anche il cosiddetto ‘progetto del verde’ e il corridoio ecologico per il torrente Vaghera. “In conclusione, viste le carenze evidenziate – si legge – non risulta possibile escludere impatti significativi sull’ambiente dovuti all’attuazione degli interventi previsti. Si richiede pertanto di valutare l’esclusione dalla procedura di Vas alla luce di quanto evidenziato, inserendo nel provvedimento conclusivo i chiarimenti richiesti. Si ricorda che l’esclusione dalla procedura di Vas dovrà essere adeguatamente motivata”.
Parole che non sono piaciute per niente dalle parti dell’Ufficio urbanistica e ambiente del Comune, la cui risposta ha ribattuto punto per punto alle contestazioni di poca chiarezza e completezza, attribuendo addirittura alcuni passaggi della nota regionale a problemi di “distrazione”.

Il dibattito in consiglio
Ad ogni modo, al di là del botta e risposta tra enti pubblici, l’orientamento del sindaco Giovanni Capecchi sembra andare verso l’esclusione della Vas, come spiegato proprio nel consiglio comunale di lunedì. Rispetto alle parole della consigliera Erica Raffaelli dei Cinque Stelle, che ha invitato la giunta a tener conto di questi pareri, Capecchi ha ribattuto dicendo che “si tratta di una variante migliorativa”. “La variante non ha alcun impatto sul territorio – ha detto il primo cittadino -, si è resa necessaria solo perché è stata diminuita la capacità edificatoria, perché il regolamento prevedeva che ci poteva essere costruito un immobile molto più grande.
L’impatto sul territorio era già stato valutato con il regolamento urbanistico, che all’epoca era già stato sottoposto a Vas quando la previsione era relativa ad un immobile molto più grande. Per questo l’ufficio ritiene che non ci sia bisogno dell’assoggettabilità a Vas. La competenza spetta comunque alla giunta comunale: altre discussioni fatte in altre sedi sono in violazione della prerogativa che la giunta ha. Certamente la giunta terrà conto dei pareri inviati dagli enti, ma l’assoggettabilità riguarda solo ad esclusivamente la variante”.

Giacomo Pelfer

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