Non pagano il veterinario, Montopoli davanti al giudice

C’è anche il Comune di Montopoli tra i soggetti che dovranno comparire davanti al giudice del tribunale civile per la causa intentata dal veterinario Alberto Profumo per una notula mai pagata per intero. La richiesta di pagamento di 9mila euro scaturiva da un lavoro del 2013 per risolvere il problema con di un branco di cani randagi. Il processo si dibatterà al tribunale civile di Pisa nei prossimi mesi, dopo che il medico veterinario ha chiesto di essere pagato per una serie di interventi del 2013 dall’associazione incaricata dal comune, ma questa si sarebbe difesa dicendo di non essere mai stata a sua volta liquidata dal comune.

La vicenda
C’era un problema di sicurezza urgente. I cani sbranavano animali con una ferocia incredibile e in qualche occasione hanno anche rincorso persone. Io sono un veterinario esperto nella cattura e mi hanno chiesto un intervento. Ci abbiamo messo sei mesi per prenderli tutti”. E’ il veterinario Alberto Profumo a raccontare quei giorni del 2013 nel parco di Varramista. Una zona verde aperta a tutti, ma nel quale aveva iniziato a vivere un branco di cani inselvatichiti e non sterilizzati, quindi destinati a crescere nel numero.
Quei cani dovevano essere catturati e portati altrove. Ma prenderli non era così facile. “Un lavoro lungo e condotto a fasi – racconta Profumo – che mi ha richiesto di essere reperibile sempre. Era mia cura mettere la carne nelle gabbie e facevo tutto con la mia auto”. Un lavoro per il quale il veterinario ha presentato un conto di 9mila euro all’associazione che lo aveva contattato e per il quale ha ricevuto 1799 euro. All’epoca, il servizio di cattura randagi era stato affidato all’associazione dal comune di Montopoli (il sindaco non era ancora Giovanni Capecchi). E ora il giudice dovrà decidere se Profumo ha già avuto quanto gli spettava o se qualcuno, tra Comune e associazione, dovrà pagare. Si, perché l’associazione ha chiamato in causa il comune, come terzo. Nei prossimi mesi, quindi, il comune di Montopoli sarà a giudizio davanti al tribunale civile di Pisa. E spetterà al giudice dirimere la vicenda e capire se e chi non ha adempiuto agli impegni presi. Per certo possiamo dire che al veterinario non è stato pagato quanto chiesto e che l’associazione ha citato in tribunale proprio il comune di Montopoli che al tempo era amministrato da un’altra giunta comunale. Poi se la responsabilità sia del comune, dall’assocaizione o di altri sarà compito del magistrato appurarlo.
“Alla fine abbiamo catturato più di 20 animali. Il branco probabilmente si era costituito dopo che qualche cane era fuggito al controllo del patrone e negli anni si era creato questo branco. Dopo l’ennesimo caso in cui qualcuno si era trovato faccia a faccia con il branco, il Comune decise di intervenire. Terminato il lavoro in modo egregio, visto che agli animali non era stato fatto del male e allo stesso tempo si era risolto il problema, presentai la mia notula all’associazione. Qui, però, mi sentì dire che loro i soldi non li avevano perché il comune non aveva pagato. Un meccanismo a cascata che mi vede alla fine come la parte più danneggiata e che addirittura ha rimesso dei soldi in questa operazione, tanto che poi mi sono risolto a rivolgermi al tribunale”. E’ così che la vicenda alla fine è arrivata nelle mani degli avvocati, anche se non sembrerebbe una questione tra soggetti privati, ma tra comune e privati. Il legale del veterinario, Ilaria Giannoni, in un primo momento ha provato anche a presentare un decreto ingiuntivo, ma è stato respinto dal tribunale di Pisa vista la natura del debitore tirato in ballo, ovvero il comune e così adesso si dovrà celebrare il processo in sede civile, di cui recentemente è stata rinviata la prima udienza per dare tempo al comune di studiare la propria posizione.

 

Gabriele Mori
Elisa Venturi
Giacomo Pelfer

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