’Far west’ parcheggi a Marti: 150 stalli per 1200 persone foto

Nel problema dei parcheggi di Marti, la politica c’entra poco o nulla. Per capire che nel borgo, le cui origini si perdono tra storia e preistoria, c’è un problema di aritmetica bastano gli studi elementari: poco meno di 1200 abitanti e circa 150 posti auto. Ora, facendo un rapido calcolo per capire quante automobili devono essere parcheggiate a Marti, basta stimare una media di due persone e mezzo a famiglia quindi 480 famiglie e stimare, con una valutazione prudenziale 2 automobili a nucleo familiare di media. Il risultato è 960 vetture arrotondiamolo per difetto a 900 e ammettiamo di avere esagerato con le stime sottraendo un 25 per cento, sempre in via prudenziale, riportando di fatto l’indice ad un automobile e mezzo per ogni famiglia il risultato è sempre di circa 650 automobili che, quando il paese va a dormire, devono tutte trovare posto nei 150 stalli. Ma ammettiamo pure che, per eccesso, gli stalli presenti nel centro di Marti – da porta Pisana fino a via Borgo d’Arena – siano 200. Non serve un ingegnere per capire che 600 automobili in 200 stalli non ci stanno proprio e così i residenti si ingegnano e parcheggiano un po’ dove trovano posto. Risultato? Il caos. E’ questo il cruccio dei due presidenti della consulta di Marti Davide Caprini e della consulta di Capanne Lara Reali, che da tempo si battono per chiedere all’amministrazione comunale di Montopoli di intervenire, in primo luogo sui problemi dei parcheggi che con la loro assenza causano disagi e pericolo.

“Quando la sera torniamo tutti casa dal lavoro qui, se tardi un minuto, non trovi posto neppure in divieto di sosta – dice Caprini –. E’ un problema di matematica: i conti non tornano, troppe auto e troppo pochi stalli. Anche facendo un conto a spanne è presto detto. In via Borgo ci sono 24 stalli, la Circolo 50, alle scuole 25, a porta Pisana 20, quanto fa la somma? 120, per precisione 119. Mettiamo che – continua Caprini – qua e là ci siano altri 30 stalli e il totale sale a 150 posti auto, facile capire dove sta il problema. Così finisce che la gente parcheggia dove può alla meno peggio, in divieto di sosta, vicino o lontano da casa, anche in prossimità degli incroci, che come si sa costituisce pericolo secondo il codice della strada. Quattro anni fa quando si insediò la giunta Capecchi ci promisero che avrebbero fatto degli interventi per il paese, per migliorare e riqualificare il centro storico di Marti che avrebbe anche una vocazione turistica, per ricavare nuovi posti auto in sicurezza, ma alla fine non è stato fatto niente di significativo e noi continuiamo a convivere in primo luogo con il problema dei parcheggi, per non parlare poi delle altre questioni causate da generale trascuratezza, come il decoro degli arredi urbani e tanti altri piccoli problemi che per un residente diventano grandi”. (continua a leggere dopo la galleria)
I parcheggia alle 18,30

Ma rimaniamo sul problema dei parcheggi. A riprendere la spiegazione è Lara Reali, presidente della consulta di Capanne ma residente a Marti che dice: “Più si sale per le strade del paese e più i problemi si evidenziano, basta vedere in via Borgo d’Arena dove da tempo chiediamo che venga risolta la questione dei parcheggi fuori dagli stalli con la realizzazione di nuovi posti auto, perché spesso la strada finisce con l’essere ostruita dalle auto in sosta. Non è certo colpa dei residenti, che giustamente vogliono avere un posto auto a una congrua distanza dalla propria abitazione, ma una soluzione va trovata. Il parcheggio in piazza Francesco Petrarca ha 24 posti e uno poi è sempre occupato da un camper”.
“Il problema soprattutto in via Borgo d’Arena è serio quando sono parcheggiate tutte le auto, non c’è spazio per garantire il passaggio di mezzi di soccorso – continua Caprini –. Se dovesse accadere qualche episodio che richiede l’intervento dei mezzi di soccorso ad esempio se i veicoli dei pompieri dovessero passare rapidamente o un’ambulanza, come si risolve il problema? Prima di avere rintracciato i proprietari e spostato le auto, probabilmente passa almeno mezz’ora e nel frattempo che si fa? Il problema è stato più volte esposto agli amministratori e qualche anno fa, a suon di insistenze, si ottene che in via Borgo d’Arena venissero posizionati dei paletti con della catene per garantire che i punti più critici fossero lasciato liberi. Il risultato è che qualcuno ha fatto sparire paletto e catena per garantirsi un posto auto, anche perché i paletti sono rimovibili (vedi foto). Abbiamo chiesto agli amministratori di rimettere quelli che sono stati rimossi, ma il problema è che i paletti sono finiti e il comune non ne ha più”. (continua a leggere dopo la galleria)

I parcheggi all’alba

La questione dei parcheggi non c’è solo in via Borgo d’Arena. Quando arriviamo a Marti, un venerdì sera alle 18,30, la situazione in certi punti è già caotica e ci sono auto parcheggiate fuori dagli stalli o in prossimità degli incroci come al Circolo. Dire che è la maleducazione dei cittadini forse è una soluzione fin troppo semplicistica perché la motivazione va ricercata nell’assenza di parcheggi come ci dicono i presidenti della due consulte e cittadini di Marti.
“Recentemente – continua Reali – ci siamo nuovamente rivolti al Comune e alla polizia municipale. Abbiamo ottenuto che il comandante fa passare più volte al giorno una pattuglia dei vigili urbani per controllare che non ci siano auto in divieto di sosta, ma poi la sera il far west del parcheggio ricomincia puntualmente. Gli amministratori avevano promesso interventi anni fa, ma in realtà non mi sembra che sia stato fatto molto non dico per risolvere il problema, ma quanto meno per attenuarlo nei sui fenomeni più gravi e pericolosi”.
Per capire se esiste una soluzione o se l’amministrazione comunale ha qualche idea sul problema, nei giorni passati abbiamo provato a contattare telefonicamente l’assessore competente, Alessandro Varallo, ma il risultato è stato che su tre telefonate non ha mai risposto, sicuramente pensiamo, perché impegnato nell’amministrare questioni più importanti degli stalli di Marti.

 

Gabriele Mori

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