Ospedale diffuso sul comprensorio: le 5 Case della Salute

Il risultato sarà una sorta di “ospedale” diffuso, distribuito sul territorio attraverso una serie di presidi, le cosiddette Case delle Salute, che saranno affiancate da un centro specialistico, con sede a Ponte a Egola, a disposizione di tutti i comuni del Valdarno Inferiore. È la nuova geografia dei servizi sanitari del Cuoio disegnata dalla riforma regionale. Una riforma sulla quale si è a lungo dibattuto, che da un lato ha portato all’accorpamento delle vecchie Asl, con il comprensorio che alla fine ha seguito in blocco l’Asl empolese verso Firenze, ma che dall’altro cerca anche di mettere ordine e potenziare i servizi territoriali. Il tutto senza dimenticare l’accordo sottoscritto con la nuova Asl Toscana Nord Ovest (dove è confluita anche Pisa), che consentirà ai pazienti del Valdarno di rivolgersi senza limitazioni nel vicino ospedale di Pontedera.

Castelfranco

Per il comune di Castelfranco di Sotto la nascita della Casa della Salute si accompagna ad una scelta mirata per il centro storico. Alla fine, infatti, è stato dato il via libera alla proposta di collocare la futura sede degli ambulatori e dei servizi territoriali all’Orto di San Matteo, utilizzando i due locali dei cosiddetti ex spogliatoi e le stanze oggi occupate dalla Società della Salute sopra la farmacia comunale. “Questo accordo tiene conto di una nostra volontà che avevamo posto come condizione – sottolinea il sindaco Gabriele Toti – suggerendo l’ipotesi della Società della Salute all’Orto di San Matteo attraverso un progetto preliminare redatto dall’Azienda speciale”. Inizialmente, infatti, la volontà dell’Asl era quella di creare la Casa della Salute nelle adiacenze del distretto sanitario di viale 2 giugno, prevedendo la costruzione di nuovi locali annessi alla struttura attuale. “Alla fine, invece, è stata riconosciuta la bontà della nostra proposta – dice Toti – che permetterà di avere un’area di servizi in una zona particolare di Castelfranco a ridosso del centro”. Per la realizzazione del progetto l’Asl ha stanziato 1 milione e 200mila euro. Al momento non ci sono tempi precisi, anche se si punta a completare tutte le Case della Salute entro il 2020.

Santa Croce
Per il comune di Santa Croce, invece, la nuova Asl Toscana Centro ha sostanzialmente confermato il progetto, risalente al 2006, che prevede la creazione in zona Coop del cosiddetto Centro di Prevenzione, chiamato ad ospitare, con un investimento di circa 3 milioni di euro, la Casa della Salute e la nuova sede Arpat che prenderà il posto di quella attualmente presente a San Romano. Una scelta, quindi, che conferma la volontà di mantenere un presidio Arpat sul territorio, soprattutto in virtù dell’accordo di programma per la depurazione (il cosiddetto Tubone) che farà del Cuoio il terminare operativo per la depurazione dei reflui civili di una bella fetta della Toscana.

Fucecchio
Nel comune del Palio, invece, la futura Casa della Salute prenderà posto nell’edificio del poliambulatorio a fianco dell’ospedale San Pietro Igneo, non appena il completamento del padiglione H dell’ospedale di Empoli permetterà di traslocare il reparto di urologia. Anche in questo caso non ci sono tempi certi, anche se resta l’obiettivo di finire tutto entro il 2020.

San Miniato Basso
Sono due, invece, la Case della Salute previste nel comune di San Miniato: la prima a San Miniato Basso e la seconda a Ponte a Egola (che merita un discorso a parte). Per la prima, la sede designata è la struttura della Misericordia dove già hanno sede alcuni ambulatori medici. In questo caso, quindi, la struttura vivrà in stretta collaborazione con l’associazione di volontariato.

Ponte a Egola
Quella di Ponte a Egola, invece, non sarà una semplice Casa della Salute. Insieme agli ambulatori medici e al centro prelievi per i cittadini della frazione, infatti, troverà posto nel nuovo edificio un centro specialistico di secondo livello, dotato anche di due mini-sale operatorie, che sarà a servizio di tutti i cittadini del Valdarno. Dopo l’acquisizione del terreno, nel dicembre 2015, la Asl darà il via alla gara d’appalto per circa 4 milioni di euro. L’attivazione della struttura è prevista per il 2019.

Le Case della Salute già esistenti
Sono due, invece, le Case della Salute del comprensorio che l’Asl considera praticamente già pronte. La prima si trova a Galleno, in posizione baricentrica per servire gli abitanti delle Cerbaie suddivisi fra i comuni di Fucecchio, Castelfranco e Santa Croce. La seconda è quella di Montopoli, che ha sede nella struttura di via Mattei a Capanne che ospita anche la Pubblica Assistenza, dove l’Asl ha previsto solo piccoli lavori di manutenzione e miglioramento estetico.

Gli ospedali
Nel futuro della sanità comprensoriale, inoltre, è confermata anche la salvaguardia dei due ospedali di San Miniato e Fucecchio. Per il Degli Infermi, nella città della Rocca, è previsto il potenziamento della struttura con la creazione di un reparto di lungodegenza da 16 posti letto, che servirà ad accogliere coloro che non sono in grado di rientrare a casa dopo un ricovero per un evento acuto o perché hanno ancora bisogno di cure.
A Fucecchio, invece, continuerà a rappresentare un centro di eccellenza della realtà ortopedica toscana, la cui attività sarà ulteriormente potenziata con l’utilizzo di tutti i 44 posti disponibili. Per il futuro, qualora ce sarà la necessità, non è escluso l’utilizzo del piano superiore dell’edificio, attualmente libero, che permetterebbe di portare i posti letto oltre le 60 unità.

La mobilità sanitaria
Per i cittadini di Castelfranco e Montopoli, infine, la notizia più importante è forse quella che riguarda la cosiddetta mobilità sanitaria, vale a dire la possibilità di rivolgersi liberamente nelle strutture sanitarie di Pontedera o di altre zone limitrofe al di fuori dei confini dell’Asl Toscana Centro. In base ad un accordo triennale sottoscritto tra l’area vasta fiorentina e quella costiera, infatti, i cittadini potranno rivolgersi alla Asl confinante anche per ricoveri ospedalieri, day hospital, prestazioni specialistiche e perfino per la prenotazione delle visite tramite il Cup.
Un accordo per tutti ma che riguarda in particolare i cittadini castelfranchesi e montopolesi abituati a servirsi della vicina Pontedera, così come gli abitanti di Orentano e Villa Campanile orientate da sempre verso gli ospedali di Pescia e Lucca. Un tema, infatti, sul quale i due comuni avevano fatto valere il proprio peso, ponendo il tema della mobilità sanitaria come condizione per rimanere nell’area empolese. “Il caso di Orentano, in particolare, dove i pazienti storicamente si dividono fra Pescia, Lucca e Pontedera – sottolinea il sindaco di Castelfranco Gabriele Toti – ha fatto da apripista alla necessità di un accordo. Crediamo in questo modo di aver risposto ad una legittima richiesta dei cittadini, abbattendo muri e confini tra un’Asl e l’altra”.
Soddisfatto anche il sindaco di Montopoli Giovanni Capecchi, per il quale l’accordo rappresenta una risposta concreta per tutti i cittadini che avevano aderito alla richiesta di referendum per l’adesione all’Asl pisana (leggi qui Capecchi: “Accordo storico” per la mobilità sanitaria).

Giacomo Pelfer

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