UniCoop contro la Conad a S.Croce: ‘Poca trasparenza’ foto

Un piano attuativo “difforme” rispetto al regolamento urbanistico, adottato dall’amministrazione comunale “in violazione dei principi di pubblicità e trasparenza”. Sono queste le accuse principali che Unicoop Firenze ha mosso contro il nuovo supermercato Conad in arrivo a Santa Croce. Accuse contenute nell’unica osservazione pervenuta nei confronti del progetto, alla quale l’Ufficio tecnico del Comune ha ribattuto punto per punto, aprendo la strada alla bocciatura nel consiglio comunale di ieri sera (7 maggio) con i voti della maggioranza e l’astensione delle opposizioni.

Sotto accusa, da parte di Unicoop, parametri e indici previsti dal piano attuativo di Conad, pronta ad inaugurare nel 2018 una media struttura di vendita nel nuovo centro commerciale che il gruppo Pirani realizzerà tra via Caravaggio e via Garcia Lorca (leggi qui Santa Croce, 30 assunzioni nel nuovo supermercato Conad). Il risultato è un botta e risposta tra Coop e gli uffici comunali di Santa Croce, a dimostrazione di un progetto destinato giocoforza a stravolgere gli equilibri del commercio santacrocese. Progetto che a quanto pare non va troppo già alla concorrente Coop.
Pubblicità e trasparenza
Al primo punto, nell’osservazione presentata, c’è l’accusa di una scarsa pubblicizzazione del progetto prima della sua adozione in consiglio: “Il progetto risulta costituito da 23 elaborati – scrive Coop – dei quali solo 10 sono pubblicati all’albo pretorio e che poi sono stati ridotti ad 8 in sede di download dal sito istituzionale nel periodo successivo alla pubblicazione sul Burt. È stata quindi compressa la fase di pubblicità e conoscibilità dello strumento attuativo, consentendo un accesso parziale agli atti adottati”. A detta dell’Ufficio tecnico, invece, i tempi previsti dalla normativa regionale sono stati rispettati, mentre sul sito web dell’ente sono stati pubblicati “la relazione tecnica illustrativa, le norme tecniche di attuazione e 8 elaborati grafici considerati più esemplificativi”. L’ufficio ricorda anche di aver fornito di persona, ad un tecnico di Unicoop arrivato in municipio, tutta la documentazione richiesta.
Parcheggi e verde pubblico
Sotto accusa, poi, anche l’abbattimento degli standard pubblici, va a dire la superficie destinata a parcheggi e verde pubblico, che secondo Coop sarebbero stati “ridotti immotivatamente del 50%”, in contrasto con la normativa nazionale e con quella regionale. “In realtà – hanno spiegato gli uffici – in base al regolamento urbanistico vigente i quantitativi richiesti per parcheggi pubblici e verde pubblico nelle aree ricomprese nelle Utoe 1 e 5 possono essere ridotti della metà”. Il progetto di Conad, infatti, ricade nella cosiddetta Utoe1: pertanto gli standard pubblici sono stati ridotti a 919 metri quadri.
La “difformità” rispetto al regolamento urbanistico
A non convincere Unicoop, però, è anche la superficie di vendita di tipo alimentare: “A fronte della previsione di un limite massimo insediabile di 1000 metri quadri nel settore alimentare – scrive Unicoop – il piano adottato indica la superficie di vendita in 1300 metri quadri, risultando la previsione difforme dallo strumento urbanistico sovraordinato”. Secondo l’Ufficio tecnico, invece, il piano attuativo adottato non entra ancora nel merito della ripartizione tra superficie alimentare e non alimentare: “Ripartizione che potrà essere rappresentata nel progetto definitivo per il rilascio del permesso a costruire e obbligatoriamente specificato con la
successiva presentazione della Scia”.
Nessun parere dagli enti di servizi
Sotto accusa da parte di Unicoop, infine, anche l’adozione del piano attuativo senza attendere il parere dei concessionari di servizi: Acque Spa, Toscana Energia, Telecom ed Enel distribuzione, limitandosi a riportare unicamente – scrive Unicoop – le copie di richiesta dei pareri inoltrati”. L’Ufficio tecnico, su questo punto, spiegando di aver inviato richiesta ad Acque ed Enel distribuzione, precisa di non aver ritenuto vincolante l’acquisizione dei pareri degli altri enti gestori, “dato che l’area oggetto di trasformazione è ubicata all’interno di tessuto urbanistico già urbanizzato. Ciò premesso – si legge nella risposta del Comune – l’acquisizione dei pareri è ritenuta condizione necessaria e indispensabile per la presentazione del progetto definitivo e del rilascio del permesso di costruire”.
Alla luce delle controdeduzioni degli uffici, il consiglio comunale ha rigettato le osservazioni di Unicoop con i voti della maggioranza, mentre le opposizioni hanno preferito astenersi. “Non voglio entrare nel merito delle osservazioni – commenta il sindaco Giulia Deidda – perché credo che le controdeduzioni dell’ufficio diano tutte le risposte che servono. L’aspetto della trasparenza, però, mi sembra assolutamente fuori luogo: le tavole che abbiamo pubblicato sul sito sono quelle che fanno capire concretamente come sarà il progetto, senza dimenticare che l’ufficio è stato a completa disposizione, per un intero giorno, del tecnico di Unicoop venuto in Comune. Anche per quanto riguarda la conformità urbanistica sono molto tranquilla, come lo sono sui pareri delle aziende di servizi: anche senza considerare che quella è una zona già sviluppata e urbanizzata, i pareri serviranno solo in un secondo momento quando dovremo rilasciare il permesso a costruire”.
“Pur ribadendo la nostra contrarietà al progetto – spiega la consigliera di Ricostruiamo Santa Croce Fulvia Quirici – ci è sembrato opportuno tirarci indietro perché la norma è stata rappresentata dalle controdeduzioni dell’Ufficio tecnico, il quale ovviamente si assume la responsabilità delle proprie affermazioni”.

Giacomo Pelfer

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