Travolto dal treno a San Romano, aveva le cuffie – Foto foto

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Ha attraversato i binari proprio mentre il treno stava per arrivare. A niente sono servite le urla, concitate, gridate a lungo da un ragazzo che si trovava sulla banchina opposta. L’uomo ha proseguito per la sua strada, con lo sguardo dritto verso la meta e le cuffie sulle orecchie. E’ stato un attimo. Il treno lo ha colpito in pieno lanciando il corpo a decine di metri di distanza. E’ morto così Benson Uchennaia Nwughala, 31enne nigeriano, travolto e ucciso oggi pomeriggio (4 settembre) alla stazione di San Romano.

Il fatto è avvenuto alle 17,29 all’interno dello scalo montopolese, quando in quel momento stava transitando un treno diretto in direzione di Firenze. Il 31enne ha deciso di attraversare i binari per andare dalla parte opposta della stazione, quella rivolta verso l’Arno. Anziché usare il sottopassaggio si è incamminato tranquillamente sopra le rotaie, in un punto in cui la ferrovia traccia una curva che ne limita la visibilità. A tradirlo, però, sembrano essere state le cuffie che aveva sulle orecchie, con la musica probabilmente sparata a tutto volume, tanto da non accorgersi minimante del convoglio in arrivo né delle urla disperate di un ragazzo, anch’egli di colore, che si trovava sulla banchina opposta.
A confermare questa versione, infatti, è un testimone che abita proprio di fronte al binario 2 della stazione di San Romano, Dario Ceccanti, che dal terrazzo di casa ha assistito alla scena. “Ho visto il ragazzo che attraversava i binari con delle grosse cuffie bianche sulle orecchie – racconta -. Non si è accorto di niente, nonostante un altro ragazzo gli abbia urlato di fermarsi”. Colpito in pieno a 130 chilometri orari, il nigeriano è stato letteralmente lanciato sulla banchina del binario 2, finendo il proprio volo a ridosso di un pilone, 25 metri più avanti, proprio sotto lo schermo che segnala gli arrivi.
Immediato l’allarme al 118, arrivato sul posto con l’automedica e con l’ambulanza della Pubblica Assistenza di Montopoli. Per il 31enne, però, non c’era già più niente da fare: sicuramente era già morto sul colpo al momento dell’impatto. Sono stati i cittadini che abitano lì vicino a coprire il corpo straziato con una coperta, mentre la stazione ha iniziato subito a riempirsi di numerosi ragazzi di colore, alcuni in lacrime.
Inutile provare a chiedere se qualcuno di loro lo conosce: tutti negano, a parte un ragazzo che, in inglese, ci dice solo di essere suo amico e niente più. Sul corpo del 31enne i sanitari trovano un documento. L’uomo, nato in Nigeria, risulta residente a Campagnatico, nel grossetano, ma domiciliato in via della Distilleria a San Romano, a poche decine di metri dal punto della tragedia, in una strada già nota per i numerosi stranieri residenti in alcuni appartamenti fatiscenti, nonché per il mercato della prostituzione che a detta di molti ha la sua base proprio in queste strade.
Sul luogo della tragedia arrivano subito dopo anche i carabinieri e la polizia ferroviaria del compartimento della Toscana: sono gli agenti ad eseguire i rilievi e a raccogliere i racconti dei testimoni che sembrano lasciare pochi dubbi sulla dinamica dell’incidente. Massimo cautela, tuttavia, da parte della Polfer, sulla reale identità del 31enne e sulla sua condizione. Al momento della tragedia l’uomo aveva con sé solo una borsa e una macchina fotografica che adesso dovranno essere esaminate per trovare altri elementi.

Inevitabili, ovviamente, alcuni disagi alla circolazione ferroviaria, con il traffico sospeso, anche se solo per alcuni minuti, tra Pontedera e San Miniato. Dalle 18,15 i convogli hanno ripreso la loro marcia transitando da San Romano a passo d’uomo e solo dal binario 1, mentre i sanitari e gli agenti della Polfer hanno proseguito nella ricerca degli ultimi resti e nei rilievi.

Giacomo Pelfer

 

 

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