Sicurezza, più di 80 alberi sotto esame a Castelfranco

“Investiremo risorse per la sistemazione di piazza Garibaldi e la messa in sicurezza degli alberi su viale Vigesimo. Due situazioni con problematiche diverse ma sulle quali abbiamo urgenza di intervenire. In entrambi i casi sono gli alberi, nello specifico il pino domestico, a creare problemi”. Lo ha detto il sindaco di Castelfranco di Sotto Gabriele Toti.

È la specie di albero in questione che di per sé presenta un comportamento molto complesso che rende difficile la convivenza della pianta con manufatti di varia natura nelle zone urbane. Le chiome che crescono allargandosi a disco, i rami soggetti a cedimenti improvvisi, le radici che generano rotture nella pavimentazione. “Abbiamo – aggiunge Toti – già commissionato a novembre uno studio specifico per valutare le criticità presenti nelle due zone. La valutazione della stabilità delle alberature ci permette di poter pianificare gli interventi idonei per la manutenzione delle due aree, riducendo i rischi per la popolazione e al tempo stesso salvaguardando la salute delle piante. Grazie alla relazione, possiamo dare il via all’iter per la messa in sicurezza e riqualificazione delle due aree”.
A fine 2018 il Comune di Castelfranco di Sotto ha infatti commissionato all’esperta agronoma Martina Giachini la valutazione della stabilità dei 48 pini presenti nella parte centrale del giardino di piazza Garibaldi e dei 37 alberi che compongono il doppio filare di Viale Vigesimo, nel tratto compreso tra viale Italia e la rotonda di via Alcide De Gasperi. Lo stato di salute degli alberi è stato studiato allo scopo di verificarne la stabilità meccanica e la suscettibilità delle piante verso crolli, schianti o sradicamenti. “Si tratta di due zone molto frequentate, nelle quali i pini rischiano di diventare fonte di possibili pericoli. Nel caso della Piazza, le radici hanno danneggiato l’asfalto della pavimentazione, andando quasi ad invadere con le chiome la vicina sede stradale. Alcuni pini presenti sull’argine dell’Arno sono invece in prossimità di un traliccio dell’alta tensione ed anche in questo caso la vicinanza con la strada mette a repentaglio la sicurezza. Oltre alle potature e all’abbattimento di alcune piante, ritenute pericolose, daremo ora avvio all’iter di affidamento dei lavori per la riqualificazione del manto stradale danneggiato. È difficile fare interventi tampone, dove servirebbe un’operazione di ristrutturazione più ampia a livello urbano ma seguiremo le indicazioni forniteci per stanziare da subito le risorse necessarie a dare il via ai lavori per mettere in sicurezza e donare nuovo decoro a due punti importanti del nostro paese”.
Dalle analisi effettuate risulta necessario l’abbattimento di 11 piante, la potatura di mantenimento per 48 esemplari, di potatura di rimonda dal secco (rimozione di secco, rami o branche danneggiate) per 24 alberi, di riduzione della branca per un pino e di consolidamento per altri 4.
Per quanto riguarda il giardino di piazza Garibaldi la potatura e alcuni abbattimenti si rendono necessari a causa della presenza di grosse ramificazioni che si snodano in alcuni casi verso la strada, per limitare il rischio di cedimenti. L’area pone diverse limitazioni al corretto sviluppo dell’apparato radicale degli alberi, le cui radici più superficiali trovano ostacoli significativi già a 1 m circa dal colletto (cordoli che delimitano il marciapiede e poi la sede stradale).
Anche le piante su viale Vigesimo presentano rischi legati alla presenza di rami particolarmente soggetti a sollecitazioni di torsione che possono rompersi con una certa facilità. Gli interventi di potatura potranno quindi limitare crolli, soprattutto in direzione della strada. Sono stati consigliati inoltre 5 abbattimenti, soprattutto delle piante lungo il Viale che presentano maggiori problematiche dovute alla presenza dei lampioni (che limitano lo sviluppo della chioma), della sede stradale e dei cordoli che delimitano il marciapiede, oltre che alle infrastrutture sotterranee.
Altro pericolo su cui intervenire è la presenza di un focolaio di Phaeolus schweinizii, un fungo che colpisce tipicamente le conifere, riscontrata durante le analisi delle piante. Altro problema ancora è sollevato dalla presenza di un traliccio dell’alta tensione a ridosso di alcuni alberi che rende indispensabile l’abbattimento e la potatura degli alberi per evitare che le chiome interferiscano con i cavi aerei.

 

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Cuoio in diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.