Città di San Miniato, Gabbanini riceve il riconoscimento atteso da secoli. Il nuovo stemma, un leone in campo rosso foto

Da paese a città. Da questa mattina San Miniato è ufficialmente città anche per lo Stato italiano, con tanto di stemma araldico che d’ora in poi sarà utilizzato per tutte le situazioni ufficiali dl Comune. Un riconoscimento che arriva dopo anni, anzi secoli di attesa e che per San Miniato era una questione rimasta in sospeso dall’Unità di Italia.

A consegnare al sindaco Vittorio Gabbanini i disegni originali degli emblemi araldici, sono stati, questa mattina, la consigliera Ilva Sapora e il grand’ufficiale Francesco Galetta, dell’ufficio del cerimoniale di Stato della presidenza del consiglio dei ministri, per mano del prefetto vicario di Pisa, Valerio Massimo Romeo.
Un riconoscimento che non è arrivato in modo semplice, dietro a questo infatti c’è Stato un lungo lavoro di ricerca condotto dal consigliere comunale Fiaschi che ha ripercorso la storia di San Minaito e della sua araldica, una storia che si dipana tra Federico II di Svevia, patenti imperiali e la costruzione nel 1622 della diocesi di San Minaito. Una ricerca che oltre a portare a questo riconoscimento, che quindi fa salire a quattro le città della provincia di Pisa oltre al capoluogo Pontedera, Volterra e ora anche San Minaito, ha permesso di puntualizzare le vicende storiche di San Miniato, un tempo detta al Tedesco e di rimarcare la tradizione la cultura e il valore di una comunità, spesso protagonista nelle vicende della Toscana medievale e che ora non avrà più niente da invidiare a nessuno, neppure il titolo di città.
“E’ un’occasione unica e di grande prestigio per l’intero territorio – ha commentato il sindaco Gabbanini -. Sono davvero entusiasta di questo traguardo, perché ci siamo fortemente impegnati per il riconoscimento del titolo di Città e lo stemma originario. Vedersi restituire un simbolo comunitario, vuol dire garantire un emblema dal quale poter cominciare a coltivare quel senso di profonda appartenenza a questa terra che ci fa sentire cittadini e che abbiamo il compito di tramandare alle giovani generazioni. Ringrazio il consigliere Michele Fiaschi per lo studio araldico: da oggi, in tutti gli uffici e le comunicazioni istituzionali sarà utilizzato il nuovo stemma”. Alla cerimonia hanno partecipato anche alcuni allievi dell’Istituto Comprensivo Buonarroti di Ponte a Egola che, diretti dal professor Lanini, hanno intrattenuto i presenti con un intermezzo musicale.

 

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