Sesso, il Cattaneo fa scuola foto

Percorsi didattici per conoscere le attività svolte dai consultori del territorio, fino alla creazione di un volantino informativo fatto dagli stessi studenti per essere condiviso tra i banchi di scuola. È uno dei progetti recentemente portato a termine da alcuni alunni dell’istituto tecnico Cattaneo di San Miniato, con lo scopo di fare chiarezza sui dubbi relativi alla sfera sessuale e stimolare i coetanei a frequentare i consultori non solo in caso di necessità ma soprattutto come azione preventiva.

 

Amore: promosso! è il nome di questa iniziativa, la cui proposta, nata un anno fa, ha trovato l’accoglimento di vari soggetti a partire dalla commissione pari opportunità presieduta da Sabrina Beconcini, con la docente di riferimento del progetto e membro della commissione Beate Schnock, dall’assessorato alle politiche sociali e dalle stesse attività consultoriali dell’ex Asl 11 coordinate dal responsabile Claudio Baldini. Il progetto ha coinvolto 15 alunni delle classi terze e quarte, in prevalenza donne, che hanno fatto visita ai consultori di zona affrontando la vasta tematica del sesso e dialogando con gli operatori delle strutture. L’obiettivo era quello di sfatare i luoghi comuni, sciogliere i dubbi e rendere i giovani più responsabili e consapevoli. Dopodiché gli studenti hanno creato un volantino che sarà diffuso a scuola, con i contatti sia dei consultori giovanili di Santa Croce sull’Arno e di Empoli, aperti ai ragazzi fino ai 24 anni, sia di quelli familiari dislocati a San Miniato, Ponte a Egola, Castelfranco di Sotto, Capanne e Fucecchio. “Penso sia importante partire dai progetti scolastici per educare i ragazzi anche al sesso – afferma la professoressa Schnock –. Volevamo far conoscere l’attività svolta dai consultori, che affrontano una tematica così delicata senza discriminazioni né pregiudizi. I ragazzi che hanno partecipato saranno punto di riferimento per gli altri che vorranno avere le prime informazioni di contatto, mentre non escludo che durante l’anno si possano coinvolgere altri alunni in progetti collaterali”.

Serena Di Paola

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