Stella Maris e un sogno: il centro specialistico tra 3 anni foto

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I bambini, i loro problemi e un sogno: aiutarli a ogni costo e nel modo migliore possibile. Nasce da un sogno, ma anche da tanto lavoro, fatto un po’ alla volta, il nuovo ospedale che Irccs Fondazione Stella Maris inizierà a costruire a Pisa dal prossimo anno, nell’area di Cisanello, vicino all’ospedale e al Cnr. 

 

L’ospedale sarà una vela con pianta a T, realizzato con materiali moderni e a misura di bambino, compre l’efte, un tessuto riciclabile, ignifugo, estremamente resistente, trasparente, con un peso 99 volte inferiore a quello del vetro, che rivestirà il complesso architettonico svolgendo la duplice funzione di rifrazione della luce (naturale e artificiale) e di ombreggiamento. Una struttura leggermente rialzata, che proprio grazie a questo tessuto particolare ricorda un veliero bianco, il viaggio del bambino nella cura e la tenda, simbolo di accoglienza e solidarietà, che si apre al bambino, all’adolescente e alla sua famiglia.
Acquistato il terreno e realizzato il progetto, in attesa del via al cantiere, il nuovo ospedale che è anche un centro di ricerca è stato presentato a Pisa dal vescovo della diocesi di San Miniato Andrea Migliavacca, dal sindaco di Pisa Marco Filippeschi, da Marco Gesi in rappresentanza del Magnifico Rettore dell’Università di Pisa, insieme ai vertici di Stella Maris: il presidente Giuliano Maffei, il direttore generale Roberto Cutajar, il direttore scientifico Giovanni Cioni. Con loro i progettisti: gli architetti Nico Panizzi, Gian Luigi Melis, Ilaria Fruzzetti di Heliopolis 21 e l’ingegnere Massimo Bottega dello Studio Technè.
Gli interventi
“In questo mio anno da vescovo – ha detto Migliavacca – ho avuto modo di visitare molte delle attività di Stella Maris e toccare con mano le cose che fa. Sono orgoglioso che sia una realtà diocesana, nata dalla lungimiranza di un sacerdote”. “L’ambiente di cura – ha aggiunto -, accoglienza e ricerca di Stella Maris vive un passaggio qualificato del proprio sviluppo prospettando una nuova e moderna struttura. Il percorso che ha portato a questa scelta è stato frutto di ampia consultazione e approfondimento e offre un risultato che risponde a esigenze di professionalità e funzionalità. Mi preme sottolineare l’attenzione alla religiosità e alla spiritualità che accompagna l’esperienza di Stella Maris e che diventa un valore aggiunto nel considerare il paziente e la sua famiglia soggetti con cui vivere un vero incontro umano e non solo scientifico. Auguro che chi vivrà i nuovi ambienti della struttura che verrà edificata, personale medico e scientifico, direzione, personale infermieristico, operatori vari, pazienti, famiglie e volontari possano incontrare la professionalità della ricerca e della cura e la spiritualità che abita una umanità piena”.
“Lo dico da laico – ha aggiunto Filippeschi – poiché sono sindaco. Ci sono cose che senza una carica spirituale, una grande forza positiva, non si riescono a fare. Qui siamo ai margini di un parco urbano, ma accanto a Cnr e polo di Cisanello: la vostra è una struttura che arricchisce di attività specialistiche e posti di lavoro qualificati una zona della città piccola, ma importante”.
“Mi tremano le gambe – ha aggiunto il presidente della Stella Maris Giuliano Maffei – se penso alla responsabilità che c’è su questo progetto. È una cosa importante e complicata ma certe cose non si fanno con la ragione e basta. Serve un po’ di follia, speranza, amore e voglia di sognare. Certo sindaco, noi proviamo a fare da soli, ma c’è un aiuto… Perché c’è tanto da fare. Il nostro desiderio è creare valore per il bene comune, convinti che non basta saper fare, ma bisogna saper essere. Oggi servono locali all’avanguardia”. “Il nuovo ospedale – aggiunge – è il naturale sviluppo del pensiero e dello sguardo di don Aladino Cheti e di Pietro Pfanner che, insieme agli altri co fondatori di Stella Maris, hanno dedicato la loro vita all’assistenza e alla cura dei bambini, ma anche alla cura dell’Uomo in quanto non si può fare scienza senza la filosofia, la cultura e la spiritualità. L’idea e il desiderio di costruire una nuova struttura ospedaliera che ci permetta di meglio studiare e curare le particolari malattie, si poggiano, infatti, sulla ragione e sul cuore, ossia su scienza e amore che sono stati gli ingredienti semplici, ma potenti, che i nostri fondatori hanno sempre utilizzato nel loro difficile lavoro quotidiano. La nuova struttura, così avveniristica, efficiente, dinamica, accogliente e tecnologicamente all’avanguardia, ci permetterà di svolgere al meglio i nostri compiti e di rispondere appieno e con celerità, alle richieste delle famiglie. La sua forma, così bella, assomiglia a un veliero dalle bianche vele, ma anche ad un Tau (viste le nostre radici cristiane), se vista dall’alto. Concentra e riassume in se la nostra storia, il nostro presente e il nostro futuro. Mi auguro un sostegno ampio da parte delle istituzioni pisane, regionali e nazionali, così come un supporto pieno dei cittadini e delle famiglie in Toscana e in Italia, per vincere tutti insieme le sfide intraprese”.
“La progettazione e costruzione dell’ospedale di ricerca Stella Maris nell’area di Cisanello – dice Roberto Cutajar – rappresenta per la Fondazione un grandissimo passo in avanti nella direzione di un consolidamento e ulteriore sviluppo dell’attività di ricerca e assistenza ai bambini affetti da disturbi neurologici e psichiatrici. Le cure che tradizionalmente vengono erogate potranno estendersi a molti altri bambini, gravi e assai precocemente ammalati, che oggi ne sono esclusi a causa della lontananza dell’attuale sito dal dipartimento di emergenza-urgenza del policlinico Santa Chiara. Come in un circolo virtuoso questo porterà a un ulteriore arricchimento della ricerca, con sempre maggiori possibilità di trattamenti e cure efficaci nel rendere migliore la qualità della vita e della stessa esistenza dei nostri bambini. La costruzione dell’ospedale, inoltre, come tutti i progetti di sviluppo destinati a segnare un’intera epoca di un istituzione, avrà l’effetto di rinsaldare il legame di forte appartenenza dei nostri dipendenti e collaboratori, che si vedranno protagonisti di un passaggio cruciale della nostra Fondazione direttamente proiettato verso il futuro”.
“Il trasferimento a Cisanello con la creazione del nuovo ospedale – afferma Giovanni Cioni, ordinario di Neuropsichiatria infantile della Università e direttore scientifico della Fondazione – è indispensabile affinché la Stella Maris possa rispondere alle sfide sempre più complesse poste dalla cura dei bambini e degli adolescenti con gravissimi disturbi del neurosviluppo (situazioni di emergenza psichiatrica, gravi disturbi del movimento, epilessie farmacoresistenti, disturbi dello spettro autistico, e tanti altri). Per questo è fondamentale l’integrazione con il pronto soccorso pediatrico, le strutture di cura intensive e tutti i servizi del policlinico di Cisanello, cui potremo a nostra volta fornire le nostre consulenze. Ma è anche fondamentale l’integrazione con le Istituzioni pisane che fanno ricerca nell’ambito delle neuroscienze e delle discipline collegate, in primis l’Università di Pisa con la quale la Fondazione è strettamente collegata fin dalle sue origini, ma anche il Cnr, la Scuola Superiore Sant’Anna, la Scuola Normale Superiore. Questa integrazione sarà favorita dal grande polo per la ricerca biomedica che si viene a creare a Cisanello, anche grazie al trasferimento della Stella Maris”.
La procedura
Sono una ventina i progetti del nuovo complesso ospedaliero arrivati al Irccs Fondazione Stella Maris nel corso dell’anno dai maggiori studi di architettura di tutta Italia. Dopo una selezione attenta e rigorosa, è stato selezionato il progetto preliminare degli studi Heliopolis 21 e Technè di Pisa. E’ risultato sia il più bello in termini architettonici che il più efficiente nei termini di funzionalità, “consumo di spazio”, compatibilità ambientale, valorizzazione del verde circostante e del vicino parco urbano. Con la selezione del progetto scatta anche la consegna del progetto definitivo: la posa della prima pietra di quello che sarà il nuovo ospedale di Stella Maris è prevista entro l’estate. Per la realizzazione completa del nuovo complesso ospedaliero si stimano circa tre anni.
Il progetto
Il nuovo Ospedale della Fondazione Stella Maris sorgerà a Cisanello, in un’area compresa tra via Cisanello e via Bargagna. La nuova struttura risponderà alle esigenze di maggiore comfort, migliorata sicurezza e tecnologia a favore dei bambini e degli adolescenti ricoverati. Verrà realizzato su un’area di terreno di 27.840 metri quadrati e si svilupperà inizialmente su una superficie complessiva di circa 9.500 metri quadrati. L’edificio si inserirà dunque all’interno di un vero e proprio parco urbano, “Il parco della Stella Maris” e dialogherà in modo armonico con il futuro parco pubblico adiacente. Il parco della Stella Maris potrà essere utilizzato non solo dai bambini in cura all’ospedale, ma anche, attraverso l’utilizzo di un pass, essendo lo stesso chiuso al libero transito per ovvie ragioni di sicurezza, dalle famiglie pisane con figli svantaggiati o disabili affinché possano fruirne per il tempo libero. Il costo complessivo dell’opera sarà di circa 21 milioni, (4 milioni euro per l’acquisto dell’area di terreno di Cisanello da Provincia, Comune e privati). Il resto della grande area a verde di Via Bargagna, per una superficie complessiva di circa 10 ettari, sarà invece parco urbano.

Il nuovo complesso ospedaliero sarà costituito da un edificio principale su da quattro livelli di vita: una hall accogliente e calda sarà il punto centrale, il biglietto da visita emotivo e percettivo per accompagnare pazienti e visitatori nel percorso in ospedale.
Al piano terra saranno allocati la radiodiagnostica (Risonanza magnetica), l’EEG, i grandi laboratori di medicina molecolare, la riabilitazione con la piscina riabilitativa, oltre alla mensa e gli spazi di servizio. Al primo piano troveranno spazio l’accettazione, laboratori medici, gli spazi per la didattica, l’amministrazione, l’Agorà e la Chiesa Cattolica, oltre a una grande terrazza esterna.
Il secondo piano ospiterà le direzioni, il settore psicoeducativo, quello psicologico, il settore medi-co, il settore di valutazione funzionale motoria e logopedia, oltre ad ampi spazi gioco distinti per fasce di età.
Al terzo piano si troveranno gli spazi di degenza ordinaria e di soggiorno, il Clinical Trial Center, altri spazi per ambulatori e riabilitazione.
Gli spazi interni del nuovo ospedale sono stati pensati non solo per rispondere alle molteplici esigenze sanitarie e tecniche, assicurando elevati standard di assistenza clinica, ma anche come luogo rassicurante e pieno di stimoli ludici e creativi per i bambini e gli adolescenti che qui saranno ospitati con le loro famiglie. Forte attenzione quindi ai colori, alla luce, all’utilizzo di materiali caldi e a tutti quegli elementi tattili, sonori e olfattivi appropriati per le diverse tipologie di ambienti, dalle attese agli ambulatori, a quelli di relazione, fino agli spazi più intimi e personali dei reparti di degenza.
Il nuovo ospedale combinerà gli spazi dedicati alle tecnologie diagnostiche più avanzate, di neuroimaging e di medicina molecolare ed i laboratori di tutte le funzioni cerebrali del bambino (motorie, percettive, cognitive, neuropsicologiche, relazionali). Va anche citata l’Agorà, la piazzetta centrale con i servizi per i bambini e le famiglie e la sala emozionale. Si tratta di un ambiente caratterizzato dalla multifunzionalità e poliedricità di allestimento nel tempo. La sala per sua natura si presta ad accogliere la didattica, gli eventi più disparati, con anche un teatro all’aperto per le sere estive. Alcuni elementi costanti – le grandi vetrate come collegamento fisico e visivo, il pianoforte, sedute morbide e colorate – contraddistinguono questo spazio dinamico. Lo spazio si protrarrà all’esterno, dove è previsto uno spazio di teatro all’aperto.

La chiesa cattolica è il luogo religioso del nuovo complesso. La semplicità della fede, che è alla base del credo religioso, si rispecchia nell’architettura: tutto il superfluo è eliminato per lasciare spazio solo all’uomo e alla luce. Lo spazio sacrale è uno spazio calmo, contraddistinto da materiali caldi, che sa dialogare con la luce che diventa elemento centrale di un luogo di riflessione e colloquio religioso. Accanto sarà realizzato anche uno spazio più raccolto, di preghiera. Il calore e il concetto di casa si ritroveranno poi nelle camere di degenza del nuovo complesso ospedaliero, concepite per fare sentire bene il bambino o l’adolescente ricoverato e la sua famiglia. Particolare attenzione sarà data alla luce che sarà biodinamica, quindi cambierà tonalità con il ciclo solare. Particolare attenzione sarà dedicata alle esigenze dei pazienti per offrire a questi spazi i più elevati standard di accoglienza. La stessa sensibilità sarà rivolta alle sale di aspetto e agli spazi gioco.

Ci saranno anche spazi pensati per il benessere dei genitori: uno spazio wellness (con sauna e piscina) sarà dedicato ai genitori dei bambini in cura, il nuovo complesso ospedaliero sarà immerso in un ampio spazio verde che sarà potenziato in alcune sue funzioni. Nella zona vicina all’edificio si troveranno spazi già sperimentati a Calambrone per il loro potere di cura e riabilitazione: l’orto-giardino e gli orti ad accessibilità facilitata e spazio ludico, oltre a un frutteto. Vi sarà una particolare attenzione alla preservazione delle essenze e del patrimonio verde: dalle siepi a piccoli frutti, alle piante e agli alberi caratteristici dell’ambiente naturale di questa zona umida.

 

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