Odissea al Frantoio, telefono fuori uso da oltre due mesi

È una vera e propria odissea quella che il Frantoio Sanminiatese sta affrontano dalla fine di ottobre. Un’odissea che ormai si ripete di anno in anno, puntuale come la frangitura dopo i primi giorni di maltempo, quando la linea telefonica dell’azienda finisce regolarmente fuori uso. Un problema antico per il frantoio di via Maremmana a La Serra, causato da un cavo telefonico rattoppato e malmesso che ormai sembra aver fatto il proprio tempo. Un problema che sta causando non poche difficoltà al frantoio, dove il calo di lavoro e quindi di fatturato è stimato in almeno il 30%.

“A fine ottobre – racconta il titolare Paolo Annessi – dopo le prime chiamate e i ripetuti solleciti, i tecnici intervenuti riuscirono a far funzionare il telefono a singhiozzo. Fra ottobre e novembre, praticamente, il telefono alternava 2 giorni di servizio e 7 di blackout completo”. Da qui sono riprese le segnalazioni, non più al 187 di Telecom (oggi Tim) ma direttamente alla ditta incaricata che aveva eseguito la prima riparazione. “Furono proprio loro – racconta Annessi – a chiederci di chiamarli direttamente se si fosse ripresentato il guasto, altrimenti sarebbero incorsi nelle penali di Telecom”. Così, dopo varie chiamate e rattoppi, il problema è andato avanti fino ai primi di dicembre, quando durante un temporale si è bruciata la cosiddetta “borchia” cui fa capo la linea telefonica del frantoio. “All’inizio continuavano a dirci che era colpa della nostra centralina – prosegue il titolare -. Poi, alla fine, quando siamo riusciti ad avere un tecnico in azienda, quest’ultimo ci ha confermato che la borchia era bruciata, annunciando che il giorno dopo sarebbe tornato per sostituirla. Da allora non lo abbiamo più visto: telefonando all’azienda ci hanno detto che stavano cercando il pezzo, mentre da Telecom ci siamo sentiti dire che avremmo dovuto fissare un appuntamento con un tecnico. Una barzelletta. Da allora la ditta non ci risponde più e centralisti del 187 non sanno più cosa dirci”.
Così, ancora oggi, alle soglie del nuovo anno, il frantoio de La Serra è costretto a lavorare senza linea fissa. Un disagio consistente per i tanti clienti che non sono riusciti a fissare l’appuntamento per la frangitura, ma soprattutto un problema per l’impossibilità di accettare pagamenti tramite Pos. “Qualcuno se ne va dicendo ‘pagherò’ – racconta Annessi – mentre altri ridimensionano l’acquisto per poter pagare con i contanti”. L’azienda annuncia quindi l’intenzione di chiedere un risarcimento. Per il Frantoio Sanminiatese, del resto, non è affatto la prima volta, dopo le somme (comunque insufficienti) che si è vista riconoscere negli anni passati. “A questi punti – conclude il titolare – mi chiedo se sia più conveniente pagare i risarcimenti piuttosto che sostituire il cavo e risolvere il problema una volta per tutte”.

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