Migliavacca: “Scegliete belle storie, non cattive notizie”

“La comunicazione è fatta di scelte”. Così, in una frase, il Papa prima e il vescovo della diocesi di San Miniato Andrea Migliavacca poi hanno smontato l’obiettività che come un dogma si infila nella testa dei giornalisti. La verità, invece, è quello al quale il vescovo chiede di aspirare, che è cosa diversa perché non ferma il “qui e ora”, ma cerca la strada. Una serata conviviale, quella che la diocesi e l’ufficio comunicazioni sociali hanno preparato per i giornalisti nel giorno in cui celebrano il patrono, san Francesco di Sales. A 13 mesi dall’insediamento di Migliavacca, che con quelle stesse persone si era seduto l’anno scorso e che ora, ha detto “conosco e riconosco”. Per quel pezzo di strada fatto insieme, con chi racconta il territorio curioso del nuovo arrivato e con lui che negli articoli aveva un occhio diverso con cui guardare il territorio.

Un anno in cui a San Miniato, a volte, è stata raccontata una Chiesa diversa, più simile a quella di papa Francesco, che nel campanile non si arrocca, ma che semmai lo usa per guardare con una prospettiva più ampia. Tante le uscite dalla diocesi in questi mesi, fosse per l’aperitivo in piazza Duomo (da replicare forse a maggio) o per il campo scuola a Perignano. Occasioni in cui allenare gambe e cuore, che la Stampa l’hanno fatta parlare, contribuendo, in qualche modo, all’opera di Evangelizzazione che è missione di ogni Cristiano: chi ama il Vangelo non può trattenersi dal raccontarlo, come chi ama il mestiere del cronista non può fermare un racconto. Anche così, con le porte aperte e non solo nei luoghi idonei, si alimentano partecipazione e confronto – che possono anche passare per la polemica -, uniche strade verso la reciproca conoscenza che è valore aggiunto per tutta la comunità, non solo per quella parrocchiale. L’invito del vescovo, come quello del Papa, è a una comunicazione informazione costruttiva, che rifiuti il pregiudizio e favorisca l’incontro, che preferisca le belle storie alle cattive notizie, non alimentando illusioni, ma mostrando strade, superando tristezza e rassegnazione, essendo propositivi e positivi. Mai buonisti, solo attenti. Per vedere come il Bene è all’opera e aiutarlo. Grande preparazione e sensibilità ai temi di comunicazione e giornalismo, quelli dimostrati dal vescovo, che spesso in questi mesi ha mostrato di saper sorridere anche davanti a un titolo forzato. Che usa i social e legge i giornali, che è davvero difficile cogliere impreparato.   
Le prossime iniziative
Un anno ripercorso per grandi eventi anche da don Francesco Ricciarelli, direttore dell’ufficio comunicazioni sociali e dall’addetto stampa e collega Michael Cantarella, che dalle pagine de La Domenica non hanno risparmiato commenti pungenti su temi della vita della società che hanno contribuito e alimentato il dibattito, ma anche storie di speranza e di territorio, declinato nelle sue tradizioni e nella sua storia, fatta anche da chi non c’è più. E che, anche così, hanno aiutato il vescovo a entrare nella chiesa di San Miniato. Quelle pagine fissano i ricordi di sacerdoti che in questo anno sono tornati alla Casa del Padre e degli altri, come Nilo Mascagni, che per il secondo anno non era fisicamente alla cena: impossibile per chi lo ha conosciuto non ricordarlo. Chi non lo ha conosciuto, invece, potrà farlo attraverso una mostra che racconta il suo lavoro e, parallelamente, quasi 20 anni della storia della Chiesa di San Miniato. 
I ricordi e le storie sono il filo conduttore di un’altra iniziativa che sarà presentata nei prossimi numeri del settimanale diocesano: racconta la tua storia con le foto della tua chiesa. Parroci, feste patronali, matrimoni, battesimi, comunioni e perfino compleanni in parrocchia saranno i ricordi da condividere con un territorio che cambia. 

 

Elisa Venturi

 

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