Ritorno dall’Africa, viaggio in tre tappe di Shalom – Foto foto

Un viaggio in tre tappe attraverso altrettanti progetti da proseguire e portare avanti: dalla casa famiglia per 40 bambini fino alla nascita di un ostello di accoglienza. Sono alcuni dei progetti che hanno portato la delegazione di Shalom in Benin, Togo e Senegal. Il gruppo, composto da 14 persone e guidato da don Andrea Cristiani, è rientrato in Italia lo scorso 27 gennaio.

Prima tappa in Benin, dove Shalom ha da poco iniziato i lavori di una nuova casa famiglia per 40 bambini orfani che sorgerà a Lokossà, una cittadina del centro del paese africano, dove è attiva da diversi anni una locale sezione dell’associazione. Questo primo progetto, che è finanziato da dei donatori privati, sarà presto affiancato da un panificio sociale che contiamo di poter realizzare grazie al sostegno di Unicoop Firenze e della Fondazione il cuore si scioglie.
Il gruppo ha fatto tappa anche in Togo, nella capitale Lomè, dove è attivo il progetto “Casa di Giacomo e Vanda per il Togo” che consiste in un ostello per l’accoglienza dedicato al ricordo di Giacomo Bandini di San Miniato e un centro di formazione e di alfabetizzazione con un panificio annesso realizzato grazie al contributo di Unicoop Tirreno.
Da lì la delegazione è volata per il Senegal, prima a Dakar e poi nei villaggi più interni di Kebemer e Thiel fino a Tuba. Il soggiorno in Senegal ha avuto lo scopo di verificare l’andamento dei progetti in corso, in particolare il dispensario medico di Thiel, il progetto di microcredito per le donne. Oltre a ciò si sono consolidati rapporti di amicizia e di dialogo interreligioso con il mondo musulmano.
Alla spedizione, insieme a don Andrea, hanno partecipato don Donato Agostinelli, Floriana Rinaldi, Maria Assunta Volpini, Veronica Pomili, Loretta Palmegiani, Nuria Biuzzi, Niccolò Barbieri, Claudio Agostini, Manola Polverosi, Stefano Torre, Giovanni Torre, Zoraide Cinelli e Maria Rosa Salerno.

 

Zoraide Cinelli, la ragazza più giovane del gruppo, ci racconta la sua esperienza:

Dal primo giorno il Benin mi è rimasto nel cuore. Un paese mediamente povero che sorride sempre. Siamo stati in villaggi con condizioni igienico-sanitarie pessime, povertà assoluta, ma mai abbiamo incontrato persone scortesi, ma anzi, tutte loro cercano di offrirti il poco che hanno in cambio di una caramella.
Paesaggi indimenticabili, come indimenticabile il vento dell’Harmattan, oppure le strade piene di polvere rossa che entra nella macchina e impregna tutto ciò che tocca, infine, i pranzi poveri ma pieni di condivisione.
Mai scorderò l’ultimo pranzo fatto dalle mogli dei nostri amici che ci hanno preparato un pasto eccezionale.
Il Benin lo ricorderò come un grande sorriso!

“IL BAMBINO CHE NON È MAI USCITO DI CASA CREDE CHE SOLTANTO SUA MADRE SAPPIA FARE BENE IL SUGO (proverbio togolese)
Nel Togo siamo stati solo un giorno; è stato poco, ma vissuto a 360°.
Dopo ore di fila per i tempi lunghissimi della burocrazia africana, una volta preso il visto il paesaggio cambia.
Vegetazione verdissima, tanti cambi coltivati con sistemi di irrigazione all’avanguardia. La sabbia rossa ci ha abbandonato per un giorno.
Siamo arrivati a Lomé e abbiamo ricostruito i vari passaggi disumani a cui erano costretti gli schiavi e poi….
Il mare, questa volta, oltre che divertimento è stato come una purificazione dal male che noi occidentali siamo riusciti a commettere su questi popoli.
Successivamente grande festa nel villaggio Shalom/unicoop e poi di nuovo in viaggio.

“È CIECO CHI GUARDA SOLTANTO CON GLI OCCHI” (proverbio senegalese)
Il Senegal è stato duro da accettare. Si vede come l’Occidente sia penetrato in questa popolazione, contribuendo a creare disuguaglianze sociali.
È vero che le cose vanno viste non solo con gli occhi, ma là è stato difficile usare altri sensi.
Stringere mani per noi donne è quasi impossibile, in alcuni casi non possiamo nemmeno guardare negli occhi.
Il Senegal è stato importante per il dialogo interreligioso, ma mi ha fatto anche capire come sia dura accettare culture completamente distanti dalla tua.

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