Preiscrizioni: regge il Marconi ma il Cattaneo soffre

Da un lato c’è il liceo Marconi che tiene, confermando più o meno gli stessi iscritti dello scorso anno e candidandosi ad inaugurare il nuovo indirizzo linguistico. Dall’altro, però, c’è un istituto Cattaneo che subisce invece una sorta di tracollo, perdendo quasi un terzo dei ragazzi rispetto ad un anno fa. Per il polo scolastico di San Miniato, alla fine, c’è il respiro di sollievo per il futuro del Marconi, ma al tempo stesso c’è un bilancio complessivo assolutamente in rosso: circa 60 studenti in meno rispetto al 2016, a dimostrazione di come molti ragazzi del comprensorio preferiscano optare per altri poli scolastici. Un’emorragia accolta solo in parte da Fucecchio, ma diretta principalmente verso Empoli e Pontedera.

 È questo il bilancio delle preiscrizioni nelle due scuole superiori del Valdarno pisano. Numeri ancora suscettibili di variazioni, almeno fino a questo giovedì (2 marzo) quando terminerà la scadenza per le iscrizioni cartacee. Numeri che comunque consegnano una fotografia in chiaro scuro.

Il Marconi tiene e punta al cinese
Il primo dato in positivo è quello che riguarda il Marconi, che complessivamente mette assieme 99 iscritti contro i 108 dello scorso anno. Un deficit di appena 9 unità, nonostante le incredibili vicissitudini di una scuola costretta ancora una volta al trasferimento. Suddividendo il dato per indirizzi, sono 32 i ragazzi che hanno scelto il corso di scienze applicate, contro i 24 dello scientifico tradizionale. Altri 32 iscritti sono per il liceo di scienze umane con indirizzo economico sociale (erede del vecchio Falchi di Montopoli), mentre altri 11 hanno scelto di iscriversi al nuovo indirizzo linguistico che il Marconi proverà ad attivare per la prima volta.
“Ieri mattina ho scritto una lettera alla provincia, ai sindaci e agli assessori all’istruzione dei quattro comuni di San Miniato, Santa Croce, Castelfranco e Montopoli – spiega il dirigente scolastico Luca Guerranti -. Ho chiesto il loro sostegno per la richiesta di una deroga, dettata dall’eccezionalità della nostra situazione, in modo da poter attivare comunque l’indirizzo linguistico”. La richiesta, in pratica, sarà quella di poter suddividere in due classi i ragazzi dell’economico-sociale: “Ad una di queste classi potrebbero essere aggregati gli 11 ragazzi che hanno chiesto il linguistico, in modo da creare una classe articolata che in alcune ore svolge due materie differenti. L’importante è partire, perché una volta iniziato il percorso sono certo che l’indirizzo riscuoterà molti più iscritti già dal prossimo anno”. A caratterizzare questo corso, infatti, sarà innanzitutto l’introduzione del cinese come terza lingua, in aggiunta all’inglese e ad una seconda lingua tra francese o tedesco. “In un territorio come questo, per il suo tessuto produttivo – aggiunge Guerranti – siamo certi che l’introduzione del cinese riscuoterà successo”.

La vecchia ragioneria non tira più: meno iscritti al Cattaneo
Negativo, invece, il quadro tracciato all’istituto tecnico Cattaneo. La scuola di via Catena mette assieme 119 iscritti contro i 170 dell’anno scorso: 36 i ragazzi che hanno scelto l’indirizzo di Amministrazione, finanza e marketing, 37 quelli di turismo, 37 per l’indirizzo di chimica, più altri 9 per i corsi Ifp (istruzione e formazione professionale). A segnare il passo più degli altri è soprattutto l’indirizzo di Amministrazione, finanza e marketing, erede della vecchia ragioneria, mentre l’unico corso che cresce (seppur di poco) è quello di turismo. “Sicuramente c’è una ciclicità – commenta il dirigente Alessandro Frosini -: basti ricordare che nel 2010 gli iscritti erano solo 35, poi abbiamo avuto per alcuni anni un vero e proprio exploit. A questo si aggiungono poi altri fattori, sia di natura nazionale che locale. Innanzitutto stiamo assistendo ad una forte ripresa dei licei, anche se, nel nostro caso, le perdite del Cattaneo non sono state compensate dal Marconi. Anche la proposta dell’indirizzo linguistico al liceo, del resto, non ha inciso sulle nostre iscrizioni, dal momento che quello turistico è l’unico indirizzo che cresce. Poi, sicuramente, il guaio strutturale che abbiamo avuto a gennaio, ad una settimana dall’apertura delle iscrizioni, non ha certo giovato”. Il riferimento è al crollo di una porzione del rivestimento esterno dell’edificio, che ha costretto la provincia ad “ingabbiare” gli ingressi della scuola in attesa di capire come intervenire. “Prima di quell’incidente – sottolinea Frosini – avevamo riscontrato un gradimento che poi non si è tradotto in iscrizioni”.

L’emorragia di studenti dal comprensorio
Nel bilancio complessivo, quindi, è evidente come molte iscrizioni siano andate fuori dal comprensorio. “La tendenza degli ultimi anni si è praticamente invertita – conclude Frosini -. Alla lunga, la situazione edilizia delle nostre due scuole rischia di essere penalizzante”.

Giacomo Pelfer

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