Nuova scuola, strade e verde: San Miniato spende 1,6 milioni

Un avanzo di amministrazione di 1 milione e 600mila euro deliberato nel bilancio consuntivo 2016. E una serie di consultazioni per capire come spenderlo. In sintesi: un bel gruzzonetto da investire da qui alla fine dell’anno, che il comune di San Miniato è pronto a trasformare in una serie di cantieri. A cominciare dalla nuova scuola di Ponte a Elsa che ne assorbirà circa 560mila, per poi passare a 300mila euro di asfaltature, 200mila sugli impianti sportivi e altri 100mila per verde pubblico e giochi per bambini.

“Per decidere come spendere queste risorse – ha detto il sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini – ci siamo basati sulla campagna di ascolto di oltre due mesi nelle frazioni. Ne è venuta fuori una bella lista della spesa” (qui Gabbanini in tour, 18 appuntamenti nelle frazioni). Una spesa alla quale l’amministrazione cercherà di rispondere con nuovi lavori, che saranno coperti appunti con i soldi avanzati dalla gestione 2016. E’ naturale, quindi, domandarsi se queste risorse arrivano da altri lavori inizialmente deliberati e poi accantonati: “In realt – rispendo l’assessore Gianluca Bertini – in un bilancio che muove in tutto oltre 31milioni, è abbastanza fisiologico che ci possa essere 1 milione e 600mila di avanzo. E’ dovuto ad alcune pertite che abbiamo deciso di rimandare e ad alcune entrate aggiuntive”.
La scuola di Ponte a Elsa
La fetta più grossa della ‘torta’, come detta, andrà a coprire la nuova scuola primaria di Ponte a Elsa: 562mila euro, ai quali si aggiungeranno altri 300mila euro di mutuo e 400mila di finanziamento regionale, per un totale di 1 milione e 262mila euro. “Contemporaneamente – spiega l’assessore Marzia Fattori – stiamo per affidare anche i lavori di messa in sicurezza del vecchio edificio scolastico, in modo da garantire il ritorno dei ragazzi da settembre di quest’anno fino a quando non sarà pronta la nuova scuola”. Nelle intenzioni dell’amministrazione, l’obiettivo ideale sarebbe quello di trasferire gli alunni di Ponte a Elsa nel nuovo edificio già da settembre 2018, ma l’ipotesi al momento più plausibile è che si debba aspettare fino alle vancanze di Natale: quindi a gennaio 2019.
Strade da asfaltare e illuminazione
I 300mila euro di asfaltature, invece, saranno investiti per rifare viale Marconi dalla rotatoria fino alla stazione, e per sistemare diversi tratti della Tosco Romagnola, di via Catena e di via Pruneta a Ponte a Egola. Altri 50mila euro, invece, sono stati destinati al piano di rifacimento dell’illuminazione pubblica, in modo da portare i nuovi lampioni a led anche in un primo tratto di viale Gramsci a Ponte a Egola e in via Trento, dal semaforo de La Scala fino al cavalcavia della superstrada.
Impianti sportivi
Circa 200mila l’avanzo accantonato per gli impianti sportivi. In particolare, sarà rifatto il manto erboso del campo sportivo Pagni di San Miniato Basso e al campo di atletica di Fontevivo. “Sempre al Fontevivo saranno ampliati anche gli spogliatori – spiega l’assessore David Spalletti – per rispondere alle necessità dei numerosi ragazzi che nel pomeriggio frequentano la struttura”. Un intervento analogo, infine, interesserà anche la struttura di San Donato. 
Aree a verde
Un totale di 100mila euro sarà destinato a giardini e aree gioco per bambini: interventi sono previsti a Stibbio, Isola e in via Nenni. 
Nuovi cartelli turistici
Un fetta da 25mila euro, infine, servirà per mettere mano alla segnaletica turistica. “Particolare attenzione – dice l’assessore Giacomo Gozzini – avrà l’area archeologica di San Genesio (qui San Genesio, dagli scavi riaffiora la piazza – Foto), che sarà indicata da un grande cartello in loco e da indicazioni per raggiungerla nel resto del territorio”. 

“Per una volta abbiamo il problema – gongola il sindaco Gabbanini -. E siccome dobbiamo spendere entro l’anno, prevedo un’estate piena di cantieri”.

Giacomo Pelfer

Nella mattinata di ieri, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze hanno eseguito un provvedimento restrittivo della libertà personale dell’obbligo di dimora e di firma nei confronti di 2 soggetti italiani (A.S. di anni 66 e C.L. di anni 59), emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Pistoia – Dott. Alessandro Buzzegoli – su richiesta della Procura della Repubblica a quella sede, diretta dal Procuratore Capo Dott. Paolo Canessa, nell’ambito di una complessa indagine che vede coinvolti, a vario titolo, 14 soggetti indagati per reati di contraffazione e ricettazione.

Contestualmente è stata data esecuzione al sequestro per equivalente di 2 vetture e diversi rapporti finanziari per l’ammontare di oltre 100.000 €, quale profitto dei reati di ricettazione, fabbricazione e commercializzazione di prodotti recanti marchi industriali contraffatti, nonché a numerose perquisizioni.

L’attività giunge a conclusione di un’articolata e complessa indagine, coordinata dal Sostituto Procuratore Dott. Giuseppe Grieco, che ha tratto origine dal sequestro di un ingente quantitativo di articoli di pelletteria contraffatti effettuato in provincia di Pistoia nei confronti del pluripregiudicato A.S., destinatario del provvedimento restrittivo, già noto alle forze dell’ordine per specifici reati in materia di contraffazione di beni di lusso.

L’attività investigativa è stata sviluppata, oltre che con i metodi classici, anche con l’ausilio di diffuse e sofisticate tecniche, come il pedinamento elettronico, ed ha consentito di appurare come la merce contraffatta, realizzata in Toscana, fosse poi principalmente destinata per il commercio in altre regioni (Lombardia, Emilia Romagna e Lazio), ovvero Stati esteri (Croazia, Malta e Russia).

Nel dettaglio, le indagini dei finanzieri del Gruppo Tutela Mercato Beni e Servizi del Nucleo di Polizia Tributaria fiorentino hanno permesso di ricostruire l’intera “filiera del falso”, dalla fase produttiva sino alla rete distributiva, attraverso la quale riuscivano ad immettere nel mercato, anche tramite prestigiose “boutique” del Nord Italia e Paesi stranieri, articoli di pelletteria contraffatti di elevatissima fattura, completi di certificati di garanzia (abilmente artefatti e/o originali provenienti da furto), dei modelli più in voga di famosi marchi quali “CLOE’”, “PRADA, “GUCCI”, “CHANEL”, “LOUIS VUITTON”, “VALENTINO”, “MIU MIU”, “HERMES” e “CELINE”. All’interno dell’opificio sito nell’hinterland fiorentino sono stati rinvenuti anche dei master, alcuni integri ed altri minuziosamente sezionati, di due famosi modelli delle griffe HERMÈS e CELINÉ.

In questo modo, il prezzo di vendita finale era di poco inferiore a quello del prodotto originale.

Complessivamente, nel corso delle indagini e delle odierne attività di perquisizione sono stati sottoposti a sequestro 55.000 articoli contraffatti, tra borse e accessori di moda (come foulard, portafogli e cravatte), e 2.450 mq di pellame pregiato, un intero laboratorio di produzione, dotato di ogni attrezzatura idonea al taglio delle pelli ed alla realizzazione dei manufatti, nonché di punzoni ed “cliché” necessari per ottenere prodotti del tutto identici agli originali. 

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