Farmacia, vince Unipol: ‘Etruria non è inadempiente’

I lavori sono fermi da anni, come dimostra lo scheletro in cemento divenuto ormai una delle più brutte “cartoline” del comprensorio. Eppure, a detta dei liquidatori del Consorzio Etruria, non c’è niente da temere: la nuova farmacia comunale di San Miniato Basso sarà sicuramente consegnata. L’unica incertezza (e non è un dettaglio da poco) è legata solo ai tempi per il suo completamento. È quanto si legge nelle memorie conclusive dei liquidatori, in base alle quali il Tribunale di Pisa ha respinto la richiesta di rimborso presentata dall’Azienda speciale farmacie nei confronti di Unipol.

La compagnia assicurativa, infatti, con la quale l’Azienda speciale aveva stipulato la polizza fideiussoria a garanzia dell’opera, si era rifiutata di liquidare la somma già anticipata per la costruzione della nuova farmacia comunale di San Miniato Basso, dopo le note difficoltà del Consorzio Etruria. Una storia iniziata nel 201o, quando l’Azienda Farmacie (partecipata dal comune di San Miniato) aveva affidato al Consorzio Etruria la creazione di un immobile destinato ad ospitare la farmacia comunale della frazione, insieme ai servizi demografici del comune, ad una sede distaccata della municipale e ad una serie di spazi per le associazioni. Il terreno fu messo a disposizione dalla Casa Culturale (sacrificando la vecchia pista di pattinaggio) che in cambio avrebbe ricevuto in permuta la costruzione delle opere. All’epoca l’Azienda Farmacie anticipò 1 milione e 86mila euro, mentre il Consorzio Etruria avrebbe dovuto consegnare l’immobile per il giugno 2011. Il progetto, invece, è rimasto rapidamente impantanato nelle difficoltà del Consorzio, poi avviato a concordato preventivo. Da qui la richiesta di rimborso dell’Azienda Farmacie, che pretendeva da Unipol-Sai la restituzione delle somme versate. Richiesta alla quale la compagnia si è opposta in tribunale, proponendo poi, pochi mesi fa, di chiudere la causa con una somma di 800mila euro.
La sentenza del tribunale, invece, ha rigettato la richiesta di rimorso, contestando di fatto l’inadempienza da parte del privato. Una sentenza che stride rispetto alla realtà di una situazione che, certo, non sembra destinata a sbloccarsi velocemente. “Di fatto, c’è una previsione di completamento delle opere che onestamente mi trova molto scettico” ha detto il direttore dell’Azienda Farmacie Luigi Giglioli, intervenendo oggi pomeriggio (26 giugno) nel consiglio comunale di San Miniato per spiegare i motivi della sentenza.
“Il concordato preventivo azionato dal Consorzio Etruria – ha spiegato – è detto in “continuità” perché prevedeva che alcuni cantieri sarebbero stati completati e consegnati regolarmente ai vari committenti, tra i quali anche quello di San Miniato. È stata proprio questa previsione concordataria, in base alla quale il cantiere sarebbe stato completato, che ha permesso ad Unipol di non pagare la fidejussione. Poi, come tutti sappiamo, le condizioni del Consorzio Etruria sono andate sempre più peggiorando, tanto che l’ultimo giudice delegato, circa un paio di anni fa, aveva autorizzato i liquidatori a non completare l’opera, sancendo di fatto sia l’assenza di convenienza sia la mancanza di risorse per terminare i lavori. In questo modo è stata sancita una situazione ormai conosciuta ed evidente a tutti”.
Ed è dopo questo passaggio, non a caso, che Unipol aveva proposto all’Azienda Farmacie di chiudere la “partita” con una somma transattiva di 800mila euro. “Questa proposta è stata prima annunciata al sottoscritto – ha proseguito Giglioli – dopodiché è stata anche presentata di fronte al giudice. L’Azienda Farmacie, dopo aver valutato questa proposta, mi ha dato mandato di declinare l’offerta”. Contrariamente alle attese, invece, il giudice ha ribaltato le previsioni non riconoscendo, di fatto, l’inadempienza da parte del Consorzio Etruria, e condannando l’Azienda speciale (e quindi il Comune) al pagamento delle spese legali. “Nelle memorie conclusive – ha spiegato ancora Giglioli – si riferisce in maniera esplicita che in realtà il Consorzio Etruria è incerto solo sulla data di completamento dei lavori, ma è indubbio che i lavori verranno comunque completati. È un’affermazione importante, anche perché proviene dai liquidatori giudiziali, ma contrasta con il provvedimento di non prosecuzione delle opere di pochi anni prima. In pratica, con questa sentenza, il giudice sostiene che l’opera verrà fatta perché il contratto preliminare è ancora valido”.
Alla luce della sentenza, quindi, l’Azienda Farmacie ha inviato una lettera ai tre commissari del Consorzio Etruria perché facciano chiarezza rispetto alle possibilità o meno di riprendere i lavori, mentre Unipol adesso non ha più alcun interesse ad avanzare una nuova proposta di accordo. Pertanto, l’Azienda Farmacie ha annunciato l’intenzione di ricorrere in Appello, aprendo così una nuova pagina in una disputa destinata, evidentemente, a durare ancora per qualche anno. (g.p.)

 

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