Carismi, bilancio approvato con una forte perdita

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Il termine ultimo per l’approvazione era domani 30 giugno, dopo il rinvio dello scorso marzo. Si è riunita oggi a San Miniato l’assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti della Cassa di Risparmio di San Miniato Spa. Approvati i bilanci separati e consolidati chiusi al 31 dicembre 2016 con una perdita rispettivamente di 46,9 milioni di euro e di 47,2 milioni di euro.

Sono state deliberate anche le nomine dei membri del consiglio di amministrazione. Il presidente è Alessandro Bandini, il vicepresidente Alberto Lang, Divo Gronchi, Moreno Menichetti, Sandro Quagliotti, Giovanni Urti, Giampiero Bachini e Francesca Pacini. L’assemblea ha nominato per il triennio 2017-2019 i seguenti membri del collegio sindacale: il presidente Giangaetano Bissaro, Massimo Melai, Stefano Petrucci, Luciano Benvenuti e Gianfranco Venezia.

Il 9 maggio il cda di Carismi aveva recepito l’offerta non vincolate di CariParma per acquisire una quota azionaria di maggioranza della banca, che le garantisca il controllo della Cassa di Risparmio di San Miniato, annunciando l’apertura della diligenze da parte di Cariparma, ovvero la fase di osservazione dei conti della banca, della situazione patrimoniale e dell’indebitamento. I vertici dell’istituto samminiatese hanno anche garantito di non prendere in esame altre offerte fino al 15 luglio. In sostanza, un’accettazione incondizionata dell’offerta del gruppo transalpino che, se tutto andrà bene, dovrebbe essere ratificata, anche attraverso l’intervento del fondo bancario di garanzia tra l’autunno e l’inverno prossimi. Per Cariparma in effetti, l’acquisizione del controllo di Carismi dovrebbe rappresentare un altro tassello verso la creazione di una banca universale entro il 2020, progetto che passa attraverso l’investimento di 600 milioni di euro entro il 2019, con particolare attenzione alla digitalizzazione la fornitura di servizi sempre più evoluti, anche attraverso le sinergie con tutte le società del Crédit Agricole in Italia, con l’obiettivo di accrescere sempre di più la soddisfazione dei clienti e di tutti gli stakeholder.
L’assemblea, preso atto che la banca detiene 37.096 azioni per un controvalore di 537.892 euro, nel rispetto del plafond di 540mila euro già autorizzato con delibera del 29 aprile del 2016, ha deliberato di rinviare ogni decisione in merito a una nuova autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie a una prossima assemblea.
La raccolta complessiva, diretta e indiretta, alla fine dell’esercizio è pari a circa a 4.932 milioni di euro con un decremento annuo del 9,7%. Gli impieghi ammontano a 2.012 milioni di euro con un decremento del 12,4% rispetto al 31 dicembre 2015. In flessione i risultati dell’attività finanziaria, pari a 7,8 milioni di euro, dovuta a un’attenta gestione del rischio nella gestione del portafoglio di proprietà che viene ridotto di 203 milioni di euro, attestandosi a 373,2 milioni di euro. Il margine di intermediazione ha chiuso a 83,95 milioni di euro con un decremento sull’anno precedente del 27,4% ed è costituito per l’88% dalla componente clientela pari a un controvalore di 74 milioni di euro. Il margine per servizi e commissioni è di 39,2 milioni di euro, pari a -12,2% sul 2015. In tale contesto è da sottolineare la crescita dei clienti dell’1%. Tra le componenti straordinarie si segnala la perdita su partecipazioni per 6,1 milioni di euro, di cui 3,8 milioni di euro relativa all’ulteriore svalutazione della quota del 20% della Cassa di Risparmio di Volterra. Al 31 dicembre 2016 la cassa ha una patrimonio netto di 141,7 milioni di euro, in decremento di 39,5 milioni di euro rispetto al dicembre 2015. Il bilancio è stato redatto nel presupposto della continuità aziendale in seguito a una manifestazione di interesse formulata il 9 maggio 2017 da parte di Crédit Agricole Cariparma che, d’intesa con il Fondo interbancario di tutela di tutela dei depositi, schema volontario, ha proposto un’operazione di sostegno e di ricapitalizzazione della banca stessa.

 

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