Roffia, iniziata la demolizione della palazzina

Sarà scomposta pezzo per pezzo, così da consentire il corretto smaltimento dei vari materiali. E’ iniziata oggi 5 luglio e proseguirà per alcuni giorni l’operazione di demolizione della Palazzina di Roffia, la struttura in cemento armato costruita all’inizio degli anni ’90 lungo l’argine sud est dell’invaso.

“Come avevamo annunciato – spiegano il sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini e l’assessore ai lavori pubblici Marzia Fattori -, sono partite in perfetto tempismo le operazioni di demolizione della Palazzina di Roffia. Questo fabbricato è soggetto a un deterioramento delle strutture portanti e sottoposto a degrado, pertanto ci è sembrato giusto intervenire. Il primo lotto di interventi (del costo di circa 40mila euro), riguarda lo smantellamento completo della struttura. A seguire è previsto un secondo lotto di lavori, dopo l’estate, che prevede invece lo spostamento a quota di sicurezza delle strutture di ricovero delle imbarcazioni utilizzate dalla società di canottaggio, interessate da allagamenti ogni volta che la cassa viene messa in funzione”.
Iniziata a costruire negli anni Novanta e quasi completata, fu bloccata dal fallimento della società barese vincitrice dell’appalto: l’investimento (poco meno di 1 miliardo di lire) fu messo a disposizione dal Coni, con finanziamenti legati ai mondiali di Italia ’90 (anno 1989). A complicare la situazione fu la successiva inondazione delle acque dell’Arno, che spinse la Provincia di Pisa a bloccare il progetto della Cittadella ordinando la proprietà dell’area (Draga Borgioli) di realizzazione l’argine a protezione delle abitazioni. Da qui il contenzioso che ha gettato la situazione nell’immobilismo, fino ad oggi.
“La demolizione della Palazzina è l’ultimo atto di un percorso iniziato molti anni fa – proseguono i due amministratori -. Prima di procedere all’approvazione dello smantellamento, abbiamo contattato la Regione Toscana, il Coni e la Federazione Italiana Canottaggio per sapere se erano interessati a rilevare la struttura, ma ci hanno risposto di no. Da qui è partito il nostro progetto di interventi e adesso siamo in piena fase di svolgimento. Oltre a evitare il pericolo, questo intervento ci consente anche di restituire alla società di canottaggio ricoveri per le imbarcazioni idonei e non più soggetti a rischio allagamenti”.

 

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