Dialisi, Infermi in attesa di lavori. Cgil esorta i sindaci

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“La dialisi di San Miniato è l’unico punto di riferimento per le centinaia di pazienti sottoposti a trattamento dialitico di tutta la zona della ex Asl 11, che da anni attendono che le promesse dei politici locali vengono finalmente realizzate. I lavoratori, infermieri e Oss, sono costretti a fare i salti mortali per garantire che questi cittadini abbiano cure sicure ed efficienti, ma le condizioni della struttura e la cronica carenza di organico non sempre permettono il realizzarsi di queste lodevoli intenzioni”. A dirlo è il delegato Fp Cgil Usl Toscana Centro della zona Empolese Valdelsa Simone Baldacci.

Secondo la Cgil, “Da troppi anni i cittadini empolesi che afferiscono alla Dialisi del vecchio ospedale degli Infermi di San Miniato vivono una situazione di forte disagio a causa della fatiscenza dei locali. Da quando è stato aperto il nuovo Ospedale San Giuseppe di Empoli, i pazienti in dialisi e i loro parenti aspettano che le promesse di politici locali e direttori generali, vecchie di diversi anni, si realizzino in tempi brevi, con il completamento e la messa in esercizio dei locali del famigerato blocco H, edificio incompiuto accanto al nuovo ospedale di Empoli. Dopo le rinnovate promesse dell’assessore alla Sanità regionale Saccardi, fatte ai margini di una spettacolare conferenza stampa nell’ottobre 2016 (ormai un anno fa), in cui veniva annunciato l’immediato stanziamento di 52 milioni di euro per il completamento del blocco H, con il trasferimento della dialisi e la creazione dei tanto attesi posti di cure intermedie negli ospedali di San Miniato e Fucecchio, siamo ancora in attesa dell’inizio dei lavori”.
La Fp Cgil Usl Toscana Centro invita i sindaci dei comuni interessati a farsi parte attiva per la realizzazione dei necessari investimenti sul territorio dell’Empolese e di constatare con un sopralluogo al presidio ospedaliero di San Miniato “quanto da noi denunciato, per rendersi conto di persona di come i loro concittadini dializzati siano costretti a vivere questa situazione di forte disagio per ricevere le indispensabili cure salva vita e come il personale sia impegnato tutti i giorni per provare a dare loro un trattamento sanitario degno di questo nome in una struttura ormai desueta”.

 

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