Droga e libertà di scelta, riflessioni a Cattaneo e Marconi

Un padre che ha perso un figlio a causa della droga e una mamma che un figlio drogato è riuscita a salvarlo. Non c’è niente di bello nella dipendenza e non c’è niente di “fico” nelle sostante stupefacenti. I ragazzi delle classi quinte del liceo Marconi e dell’Istituto Cattaneo lo hanno scoperto in una mattinata diversa dal solito, trascorsa non tra banchi e libri ma in palestra, ad ascoltare la vita vera. 

Gianpietro Ghidini è il papà di Ema, morto a 16 anni suicida dopo aver assunto droga alla fine di una serata di festa con amici maggiorenni, il 24 novembre 2013. Ghidini, dopo la tragica morte del figlio, ha creato la fondazione “Ema PesciolinoRosso” con la quale porta la sua testimonianza in tutta Italia, con lo scopo di aiutare i giovani a realizzare la propria vita, le proprie idee e i propri sogni. Carolina Bocca è una mamma che ha affrontato il difficile cammino per salvare suo figlio dal vortice distruttivo della dipendenza da marijuana, mettendosi in discussione, facendo scelte difficili come quella di buttarlo fuori di casa, pur di aiutarlo a ritrovarsi e a voltare pagina.
Queste storie, ma anche i sentimenti contrastanti e le difficoltà di fare i conti con un male sottile, contro il quale sei disarmato e che mette genitori contro figlie fino, a volte, a distruggere vite e famiglie, li hanno ascoltati nella palestra della scuola media di primo grado di San Miniato Basso 250 ragazzi.
L’iniziativa, organizzata dai docenti Irc del Cattaneo a cui si sono aggregate le colleghe Irc del liceo Marconi è stata per Giampietro Ghidini, sua moglie Serenella il 1.772esimo incontro in 4 anni, dopo la nascita dell’associazione nel gennaio 2014.
I messaggi trasmessi agli studenti grazie a questo incontro sono stati importantissimi e grande e toccante è stato il coinvolgimento emotivo che ha unito tutti i presenti, nessuno escluso. Il tema centrale sul quale proporre una riflessione agli studenti è stato quello della scelta, partendo dalla condizione esistenziale dei giovani pervasa dall’ansia di riuscire, dal “dover” essere all’altezza sempre e comunque e magari meglio degli altri, dalla paura di deludere e dal desiderio di essere sempre al massimo.

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