Il vescovo ai ragazzi: “Portate fuori la vostra voce” – Foto foto

“Siamo contenti che ci siate. Sia qui stasera che nella Chiesa”. Così il vescovo della diocesi di San Miniato Andrea Migliavacca ha salutato i giovani, arrivati oggi 8 giugno per l’aperitivo che ormai è una tradizione, la prima del suo vescovato. Come la prima volta, avrebbe dovuto essere in piazza Duomo, ma la pioggia del pomeriggio ha convinto a cambiare location e trasferirsi nel convento di San Francesco.

Una benedizione, forse, che ha fatto modificare al vescovo qualcosa del suo brevissimo saluto, ma che ha contribuito a un’atmosfera frizzante e allo stesso tempo più raccolta e familiare. Il chiasso è la parola d’ordine quando ci sono i ragazzi e stasera, di chiasso, ce n’era, mescolato nelle file al buffet e nel disordine di essere seduti sul muretto del chiostro, persino lasciando vuoto qualche pancale messo lì per l’occasione. Sono così, i ragazzi, un po’ come il meteo: fanno quello che si sentono. Imparare a seguirli per poi condurli è il grande dono, che anche in questa occasione il vescovo, don Marco e la Pastorale giovanile hanno dimostrato. Colori e sapori diversi, quelli che si sono incontrati a San Francesco: ragazzi delle associazioni, delle parrocchie, educatori e famiglie. Insieme come un bel coro, che se ha un buon maestro non fa chiasso, ma canta. Eccolo, allora, il vescovo, che ha provato a dirigerli prima di fare chiasso tra loro e con loro. “Il chiostro ci abbraccia tutti – ha detto -, mette insieme le voci e le mescola. Le fa girare e sembrare vicine anche se sono lontane. Anche noi dobbiamo ascoltare le voci degli altri e mettere insieme le nostre voci: la Chiesa vuole aiutarci a trasformare il brusio in voci chiare. Ascoltando quelle degli altri intanto, per non perderle”. Queste voci, ha aggiunto, quelle di chi conoscete già e di chi conoscerete stasera, “Il chiostro le custodisce come farà il Sinodo dei giovani di ottobre, che raccoglie le voci del mondo per rendere più giovane e frizzante la Chiesa”. E, poi, l’invito: “Torniamo a uscire. Portate fuori la vostra voce, che renderà più bella la nostra voce”. Una voce, quella del vescovo, che passa per le tante dei giovani e da loro anche alle famiglie e ai meno giovani. Per tornare a essere una, forte e chiara, quella di tutta la Chiesa. 

Elisa Venturi

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Cuoio in diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.