Tartufo, Pieroni alla giunta: “Soldi dei tesserini ai territori” foto

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“Ho presentato un’interrogazione alla giunta regionale per sollecitare l’attivazione di quanto previsto dalla legge 50, ovvero alla ripartizione del 90% dei proventi delle abilitazioni per la ricerca del tartufo, che si stimano annualmente in oltre 400mila euro per l’intera regione, con l’obiettivo di sostenere progetti di tutela e valorizzazione del tartufo”. Lo fa sapere il consigliere regionale Andrea Pieroni in piena stagione del tartufo bianco pregiato.

Il “mangiare bene” in Toscana è tema centrale, capace di muovere un settore economico intero e importante. In tavola, il re resta il tartufo, specie usando il prezzo come parametro di riferimento. In questo periodo dell’anno in modo paticolare è evidente quanto indotto il fungo che nasce sottoterra sia capace di muovere, in una filiera che inizia dal cane e dagli indispensabili strumenti del cavatore e finisce nei piatti. Una filiera che in parte è segreta, come i posti in cui il tartufo sboccia ma con un punto che è facile contabilizzare: la quota annuale che versa il cavatore per l’abilitazione alla ricerca del tartufo. Una quota che, per il 90 per cento (Tartufo, soldi tesserini ai territori: approvata la modifica), dovrebbe tornare sui territori per finanziare una programmazione a tutela dei territori tartufigeni.
Secondo Pieroni, infatti, “è necessario accelerare e arrivare quanto prima all’impiego per l’anno in corso dei proventi del pagamento per l’abilitazione come previsto dalla legge regionale 50 su cui anche recentemente si è intervenuti, prevedendo che nei territori a vocazione tartufigena ritorni il 90% di tali entroiti”.
Le risorse, da legge, devono essere assegnate tramite avviso pubblico. “Nell’atto presentato – prosegue Pieroni -, ho chiesto anche che si tenga conto, per la pubblicazione del bando, della programmazione delle principali manifestazioni dedicate al tartufo che sono proprio ora in svolgimento, affinché i contributi possano essere realmente e pienamente utili ad associazioni, Comuni e consorzi di tutela per la realizzazione di iniziative di promozione. Per i territori vocati il tartufo rappresenta una risorsa, è indubbio, sono moltissimi i raccoglitori, molte le associazioni e le manifestazioni dedicate e, soprattutto, sono numerose le aziende di trasformazione e commercializzazione che offrono sul mercato, anche internazionale, prodotti di altissima qualità. Per questo ho trovato opportuno sollecitare un rinnovato impegno da parte della giunta. Ringrazio i colleghi che hanno sottoscritto l’interrogazione”. L’atto è stato sottoscritto anche dai consiglieri Alessandra Nardini, Antonio Mazzeo, Lucia De Robertis, Stefano Scaramelli e Simone Bezzini.

 

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