Una piazza per Elisa, via libera della giunta

Dopo il si della consulta (Una piazza per Elisa e spazio alle Vittime del femminicidio), è arrivato anche quello della giunta del comune di San Miniato. Procede spedito quindi, a pochi giorni dalla giornata della donna dell’8 marzo, l’intitolazione del parcheggio adiacente al campo sportivo di via Gargozzi a San Miniato a Elisa Amato, la giovane di Prato trovata morta proprio lì, a fianco dell’ex fidanzato Federico che le aveva tolto la vita. 

La proposta ha il via libera della giunta comunale in accordo con la Regione ed è stata avanzata dalla Commissione Pari Opportunità. “L’intitolazione a Elisa Amato – spiega il sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini – è un modo per ricordare ai giovani che frequentano il campo sportivo, che la violenza è un problema complesso e più che mai attuale. E’ un gesto piccolo eppure il più significativo che potevamo fare a livello istituzionale, per dare un messaggio forte: la violenza di genere è un qualcosa che va contrastato ad ogni livello, tutti insieme, facendo rete”.
Avrà un nome anche il percorso ciclopedonale di via San Giovanni Battista a Molino d’Egola, denominato “I Cipressi”, collocato nella porzione di terreno tra la strada e un caratteristico filare di cipressi toscani. “La zona era già nota come ‘via dei cipressi’, così ci è sembrato naturale conservare questo nome per l’intitolazione, come ci hanno proposto gli stessi abitanti – spiega il sindaco -. Questo ci permette di valorizzare anche una pianta tipica delle colline toscane, come il cipresso, che ricorda anche il grande poeta Carducci, legato alla città di San Miniato”.
La piazza con il parcheggio pubblico che si trova sul retro della Casa Culturale di San Miniato Basso, fino ad ora senza denominazione, verrà intitolata al giudice Ferdinando Imposimato, per valorizzarne la memoria. “Numerosi sono i meriti del magistrato, dall’impegno nella lotta alle mafie, sempre a sostegno della ricerca della verità persino in alcuni casi celebri, come quello su Marta Russo e il caso Sofri – spiega il sindaco -. Professore emerito di procedura penale, ha continuato a indagare in casi di celebri errori giudiziari e rappresenta un modello per la ricerca della verità e della giustizia”.

 

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