Una storia ma tante Terre, quelle dei Presepi foto

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Ognuno ha la sua storia, ognuno le sue particolarità, i suoi personaggi. Ogni presepe ha un tratto distintivo che lo rende unico, di cui gli artisti vanno fieri. Ci sono quelli classici, come da tradizione, quelli creativi, quelli artistici. Ci sono presepi in legno e quelli di plastica, statuette realizzate con materiale di riuso o scolpite a mano. Le dimensioni, poi: da quelli che stanno dentro a una noce a quelli che occupano più di 100 metri quadrati. Tante le sfumature di Terre di presepi, che ha presentato oggi (16 novembre) alcune delle città che racchiude il cartello. Peccato per il meteo che si è messo di traverso: i comuni più lontani che fanno parte di Terre di presepi non sono riusciti ad arrivare stamattina alla presentazione nell’auditorium Carismi a San Miniato. Anche loro, però, hanno allestito la natività e in tutto sono più di cento città. L’aspetto metereologico è importante per i presepisti, dalla realizzazione delle opere all’esposizione.

La novità assoluta di quest’anno è che cinque rappresentazioni di Terre di presepi sono state scelte per la mostra 100 presepi in Vaticano. Esporranno le opere d’arte a Roma e per questo stanno lavorando a una versione in miniatura e facilmente trasportabile. Pur con tutte le diversità e le mille sfumature, il significato originario del presepio è un soltanto e lo ha spiegato in un videomessaggio il vescovo di San Miniato, Andrea Migliavacca. “L’esperienza del presepe – ha detto Migliavacca – è un modo per annunciare il Vangelo, per fare riflettere sul Signore che viene ad abitare in mezzo a noi. Il messaggio si può trovare nella piccolezza, nella semplicità. Le forme e la fantasia dei presepi fanno eco a questo messaggio. Poi, il presepe è un’esperienza di aggregazione, le persone si trovano e lavorano insieme. Il presepe ci parla di comunità”.
Poi è chiaro, ognuno ha dato sfogo alla fantasia: c’è chi quest’anno lo ha dedicato al Genio, a Leonardo da Vinci, così come chi fa un presepe “laico”. L’elemento che accomuna tutti i presepi è la passione che questi conservano. Che siano le mani precise di un mastro presepaio o quelle creative dei ragazzi delle scuole, per fare un presepe ci vuole passione.
“Le previsioni non sono buone – avverte Simone Giglioli, che per la prima volta in veste di sindaco ha partecipato alla presentazione di Terre di presepi -, ma per il momento reggono. Approfittare della vetrina della mostra mercato è un’occasione anche per Terre di Presepi”. A incastonare i presepi nella cornice del tartufo ci ha pensato la nuova statuetta, realizzata in onore del tartufaio che anni fa trovò uno dei tartufi bianchi più grandi del mondo. La statuetta rappresenta un tartufaio in cerca insieme al suo amico a 4 zampe e in senso lato indica tutti i tartufai e ne fa un personaggio.
La presentazione di quella che possiamo chiamare stagione dei presepi, è stata anche l’occasione per premiare alcuni di questi per la loro tradizione o per altri aspetti peculiari. È il caso di quello di Forcoli, che si tramanda di padre in figlio da 41 anni, o delle sarte che cuciono i vestiti per i figuranti di Equi Terme. Una menzione speciale anche al presepe dell’associazione pesciatina Faro di Veneri, realizzato interamente da ragazzi disabili.
Tanti sono i presepi che vengono dal comprensorio del cuoio. A San Miniato Basso, padrone di casa, dal 26 dicembre al 6 gennaio ci saranno le rappresentazioni dell’11esima edizione del presepe vivente, dove oltre a grandi e piccoli ci saranno anche tanti animali. A Cigoli le iniziative sono ben tre. Il presepe meccanico più grande di Italia, curato da Andrea Ferreri ha ormai varcato confini ben più lontani di quelli comunali. “Il presepe di Ferreri – ha detto Marco Greco – parte dalla volontà di un gruppo di persone partite 10 anni fa da un garage. Poi si sono espansi fino a diventare un unicum nella nostra provincia per dimensioni. Siamo partiti da una stanzina, ora non ci bastano più i 100 metri quadrati”. Questo inaugurerà il 6 dicembre. Oltre a quello meccanico, da 8 anni a Cigoli ci sono anche i presepini artistici: un concorso riservato alle scuole per 40 presepi che saranno esposti nella chiesa di san Rocco. “Coinvolgere le scuole è fondamentale – secondo Lorenzo Terreni, pittore e presepista – perché da lì vengono i presepisti del domani, c’è bisogno di un ricambio generazionale”. I presepi in concorso saranno giudicati da una giuria popolare e una invece artistica che guarderà agli aspetti tecnici. L’ultimo appuntamento di Cigoli sono i quadri appesi alle finestre: un gruppo di pittori realizzeranno una tela da appendere alle finestre di Cigoli sui grandi personaggi dell’umanità. L’effetto sarà quello di creare una mostra a cielo aperto e itinerante. Da 4 anni anche Roffia fa il presepe per cercare di movimentare sempre di più la piccola frazione. Ci sarà un riferimento a Leonardo da Vinci ed è realizzato in collaboriamo con l’asilo nido. Il presepe di Roffia sarà esposto dal primo dicembre al 13 gennaio ed ha il vanto di essere accessibile a tutti grazie alle rampe. Anche il presepe di Mario Rossi, detto Maglietta, ha come protagonista Leonardo e sarà aperto dall’8 dicembre al 24 gennaio.
A Montopoli la frazione di Marti accoglierà per le strade oltre 100 presepi, mentre a San Romano, il famoso presepe ai loggiati dei frati guarda già avanti: compie 98 anni, ma i presepisti non vedono l’ora di arrivare al secolo di età. Ma la new entry in Terre di presepi è quello di Felia Lorusso, fino all’anno scorso un presepe privato allestito nella cappellina di famiglia, mentre da quest’anno sarà nel piazzale di casa e sempre visitabile. “Sarà un presepe a due piani – ha detto Lorusso – con una struttura in legno ricoperta di sughero. In alto la natività e in basso un laghetto con la borraccina”.
“Il nostro è un presepe animato – ha spiegato Massimo Brini, di Forcoli -. È stato premiato come uno dei migliori presepi in movimento e a dicembre vado in Vaticano per la mostra 100 presepi. Per il Vaticano ho inventato un presepe interattivo, dove le persone posso interagire. Ci saranno tasti che mettono in movimento alcune parti. Quindi sarà un presepe classico ma innovativo”. Brini per dare spazio al suo presepe che è lungo circa 4 metri toglie una stanza dalla sua pizzeria, rinunciando anche a qualche cliente in più.
Sono venuti anche da Pistoia, precisamente Le Piastre, una frazione di poche anime che realizza ogni anno la via dei presepi. Più di 100 natività sia in strada che nei locali, sia classici che artistici. Si inaugura il 15 dicembre e sarà visitabile fino al 12 gennaio, mentre l’8 dicembre ci sarà un’anticipazione con canti natalizi e possibilità di parlare con i mastri presepai.
A Cascina ci hanno pensato le scuole, dall’infanzia alle superiori. Saranno presepi con tutti i materiali possibili: plastica, foglie, carta, tappi. L’esposizione va dal 22 dicembre al 6 gennaio dalle 15.30 alle 19.
Quest’anno andrà in scena la 14esima edizione del presepe vivente di Pescia, allestita lungo il parco fluviale e che anima la città. Alla presentazione era presente anche il sindaco di Pescia, città gemellata con San Miniato, Oreste Giurlani.
A San Giovanni alla Vena il presepe dell’angelo compie 23 anni. Aprirà il 15 dicembre nella suggestiva cantina settecentesca. Le statuette sono scolpite nell’olivo e sarà rappresentata anche la Verruca.
A Pontedera, dopo la proposta dell’anno scorso sul dramma del fuoco sul monte serra, quest’anno il dramma del mare: ci sarà un mare in chiesa con oltre mille litri d’acqua. “L’acqua è sempre presente nel vangelo, c’è in tutti i presepi. Creeremo un paese sulla riva del mare”, questa la spiegazione degli organizzatori.
Poi c’è Calcinaia, dove il presepe si apre anche a Pasqua visto che è riprodotto il percorso di tutta la vita di Gesù. A Casciana Terme Lari, invece, il presepe vivente va in scena il 15 dicembre.
A Equi Terme ci saranno quasi 150 figuranti. Una grotta naturale dove ogni sera, dal 24 al 27 dicembre ci sarà un bambino diverso. A Ruota, frazione del comune di Capannori, ci sarà anche la cena della natività. A Casola in Lunigiana ci saranno quasi 300 presepi in una frazione di 80 abitanti esposti tutti il 22 dicembre. Poi ci sono Chiesina Uzzanese con il suo presepe artistico, Abbadia San Savino con l’allestimento nell’abbazia fortificata del 1100 e Castelfiorentino con la via dei presepi.
Parlando di presepi, San Miniato può vantare il gemellaggio con la città di Betlemme. E a tal proposito sono in ballo alcune iniziative che potrebbero portare una delegazione della Rocca proprio nella città che secondo al tradizione cristiana ha dato i natali a Gesù. “Noi siamo in teatro dello spirito – ha iniziato con queste parole Marzio Gabbanini, presidente del Dramma Popolare -, abbiamo un indirizzo religioso, abbiamo un nostro presepe nella piazza del seminario. È un presepe semplice, non comparabile con gli altri ma è un segnale. Ogni anno viene inaugurato dal Vescovo. Nel 2020 ci sarà un festival a Betlemme dove faranno una selezione per i partecipanti: ci siamo mossi come Dramma Popolare, con il consenso del Vescovo, e abbiamo realizzato uno spettacolo in video e mandato per la selezione. Sarà uno spettacolo che in ogni caso, indipendentemente dagli esiti della selezione, noi rappresenteremo. Speriamo nel responso della giuria internazionale e il 31 gennaio sapremo se partecipiamo o no. Il titolo dello spettacolo è Il muro, molto simbolico”.

 

Giuseppe Zagaria

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