Poteco diventerà un centro di formazione internazionale foto

L’idea è quella di diventare un punto di riferimento di livello internazionale, accogliendo sul territorio studenti e concerie da ogni parte del mondo, fecendo di Poteco il centro di formazione per eccellenza dell’intera filiera della moda e del lusso. Il Polo tecnologico conciario di Santa Croce è pronto per il salto di qualità: la cosiddetta “fase 3” come l’ha definita Aldo Gliozzi, vicedirettore dell’Associazione conciatori di Santa Croce, nel corso del focus sul futuro della formazione in corso oggi nell’auditorium dell’istituto Cattaneo di San Miniato.

Un’occasione per ripercorrere, insieme agli studenti, i passi compiuti negli anni per lo sviluppo di una struttura formativa legata al distretto, ma soprattutto per tracciare le nuove strategie per il futuro. “Fino agli anni ’90 – ha ricordato Gliozzi – eravamo l’unico distretto conciario italiano a non avere né scuole né strutture formative”. Un “vuoto” che il distretto è riuscito a colmare con la nascita di Poteco nel 2001, ente a partecipazione pubblico-privata che da quest’anno può contare sulla nuova e moderna sede di via Sant’Andrea a Santa Croce. Una storia che ha conosciuto una fase iniziale (fino al 2007) in cui l’investimento in formazione è stato dedicato in primis al settore conciario e allo sviluppo di accordi con il Catteneo e con l’Università di Pisa, attraverso la nascita dell’indizzo chimico-conciario (e più recentemente del corso di operatore delle produzioni chimiche) e dei percorsi universitari di chimica e ingegneria chimica.
“Dal 2007, invece – ha spiegato Gliozzi – si è aperta una “fase 2” nella quale Poteco è passata dalla formazione di settore a quella di filiera, aprendo le sue porte al settore calzaturiero e alle case di moda. Adesso si apre una “fase 3″, nella quale intendiamo passare ad una formazione di livello internazionale, accogliendo studenti anche dall’estero e stringendo accordi con gli altri distretti conciari europei, in modo da diventare un punto di riferimento mondiale per la formazione in tutta la filiera legata alla moda e al lusso”.
La formazione, del resto, si conferma sempre più come uno strumento essenziale per tenere il passo del marcato mondiale. A sottolinearne l’importanza, infatti, è intervenuto anche Mario Garrone, responsabile commerciale per l’Europa e l’Africa del colosso internazione Lanxees, con filiale a Santa Croce. Una realtà che è decisa a radicarsi ancora di più sul territorio del cuoio, soprattutto attraverso il ramo della chimica, e che ha scelto quindi di perseguire una collaborazione con l’istituto Cattaneo. “Nonostante alcune difficoltà che abbiamo avuto negli ultimi anni il nostro gruppo non ha mai smesso di investire in formazione – ha detto Garrone -. Perché in un mondo in cui la logica del posto fisso è scomparsa, è un obbligo morale delle aziende fare in modo che i propri dipendenti siano sempre aggiornati, che le loro competenze siano sempre allineate alle richieste di mercato”.
Un’importanza ben sintetizzata da una battuta del vicedirettore Gliozzi, che ha sottolineato il vecchio adagio di molti padri dei comprensorio ai pripri figli (“Se non studi ti mando in conceria”) si sia ormai completamente ribaltato. “Oggi è l’opposto: se non studi non puoi lavorare in conceria, perché il mercato globale ci impone di essere sempre preparati”.
L’incontro di oggi, aperta dal saluto del sindaco Vittorio Gabbanini e del dirigente scolastico Alessandro Frosini, ha visto anche l’intervento del presidente di Assoconciatori Franco Donati, del presidente del consorzio conciatori di Ponte a Egola Michele Matteoli, insieme a Giorgio Giraudo, manager della filiale santacrocese di Lanxees e a Leonardo Volpi, amministratore delegato di Poteco

 

Giacomo Pelfer

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