Tubone, “Regione inadempiente”. Interrogazione M5S

I consiglieri regionali del movimento Cinque Stelle chiedono chiarezza sul cosiddetto progetto “Tubone”, il celebre accordo di programma per la depurazione incentrato sugli impianti del comprensorio, Aquarno di Santa Croce e Cuoiodepur di San Romano. Progetto che prevede di convogliare nei due depuratori del Valdarno tutti gli scarichi della Valdinievole e dell’empolese, prevedendo anche un nuovo impianto per la tutela ambientale del padule. Il tutto per portare gli scarichi entri i limiti fissati dall’Unione europea, secondo un obiettivo inseguito ormai dal 2003, anno della prima versione dell’accordo, più volte rinviato, rivisto e nuovamente sottoscritto.

Per questo il movimento Cinque Stelle ha presentato un’interrogazione al governatore Enrico Rossi, per conoscere lo stato dell’arte sull’attuazione dell’accordo di programma sottoscritto tra Ministero dell’ambiente, regione Toscana, enti locali e le due associazioni dei conciatori. “Tredici anni di programmazioni, rinnovi, rinvii – scrivo i consiglieri regionali del movimento – e la soluzione per i problemi di depurazione sofferti da padule di Fucecchio e dal Basso Valdarno ancora latita”. “A dieci anni dalla prima firma – ricordano – sembrava finito il valzer delle cifre tra ministero, regione e associazioni conciatori, con l’ennesima piccola fregatura di vedere circa la metà delle opere in carico alla tariffa del servizio idrico integrato, cioè ai cittadini. Invece sono passati altri due anni e mezzo e tutto ancora tace sulla parte pubblica di realizzazione delle opere”.
Gli esponenti Cinque Stelle ricordano quindi che “la regione Toscana – è responsabile gestore dell’accordo di programma, uno strumento che – sottolineano – deve avere certezza nei finanziamenti in quanto atto “riparatore” di inadempienze rispetto alle leggi vigenti. L’accordo, infatti, è collegato anche ad un cronoprogramma vincolante degli interventi”. Da qui l’interrogazione: “Il presidente Rossi chiarisca – proseguono – cosa è stato realizzato e con quali risorse economiche e avvii un’operazione trasparenza su questo buco nero della programmazione toscana. Ancora oggi, infatti, il portale di monitoraggio Monitoscana non indica alcun dato sul cosiddetto “Tubone” e sono rimaste senza spiegazioni le domande dei cittadini sul raddoppio dei costi in carico alla tariffa del servizio idrico integrato e sul dimezzamento del contributo chiesto agli imprenditori conciari. Rossi ci indichi infine se siamo soggetti a possibili sanzioni per il non rispetto della direttiva europea”.

 

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