“Una lunga storia di rispetto della sicurezza”. Il distretto conciario secondo Deidda

“Questo distretto è stato descritto come il Burundi e questo è inaccettabile”. E’ una Giulia Deidda che sguaina le armi a difesa del distretto conciario quella che questa mattina, 23 settembre, si è presentata all’appuntamento con la sottosegretaria al ministero dell’Ambiente Silvia Velo, venuta a visitare i locali del Polo Tecnologico Conciario.

Una visita che ha visto la partecipazione di numerosi esponenti delle istituzioni, nonché dei rappresentanti delle realtà industriali e del settore della pelle, all’interno di una serie di incontri che la sottosegretaria ha effettuato nel Comprensorio nel corso della giornata, recandosi prima a Castelfranco (leggi: Velo: “Con il parco Galilei, Grossi ha fatto nascere una nuova legge nazionale in materia ambientale”) e poi presso Po.Te.Co. Un breve ma intenso incontro al quale hanno partecipato i vertici della scuola, delle associazioni dei conciatori di Ponte a Egola e Santa Croce e del sindacato, durante il quale l’amministrazione ha voluto ricordare l’importanza degli investimenti pubblici e privati sul fronte della depurazione e della promozione del recupero virtuoso degli scarti della lavorazione della pelle, in relazione agli scandali sorti in Valdera nelle ultime settimane sui fanghi delle cartiere lucchesi usati in agricoltura, ma anche a seguito dell’ormai celebre dossier sul comparto conciario redatto mesi fa dal Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Vecchiano nell’ambito di un progetto europeo di ricerca rilanciato mediaticamente anche dalla tv tedesca. “Una brutta pagina per il distretto, che è stato attaccato – ha dichiarato la sindaca di Santa Croce – quando invece può vantare una lunghissima storia di sinergie virtuose a favore dell’economia circolare, del recupero dei reflui, del rispetto della sicurezza. Realtà che ha sempre visto le istituzioni locali in prima fila sul fronte ambientale oltre che su quello della ricerca e della formazione, per le quali il Polo Tecnologico, che siamo convinti di poter inaugurare entro Natale, rappresenta una punta d’eccellenza. Tutto questo all’interno di una politica che vede il tavolo del distretto protagonista assoluto della discussione fra enti e soggetti interessati al futuro del comparto conciario, con la consapevolezza di avere alle spalle trent’anni di giganteschi investimenti sul fronte della depurazione”. Parole alle quali hanno dato man forte anche quelle di Loris Mainardi, della Camera del lavoro Cgil Santa Croce sull’Arno.

Poteco
Investimenti sulla ricerca, formazione delle nuove generazioni in un’ottica di messa in comunicazione diretta fra mondo della scuola e del lavoro, garantendo nuove assunzioni, sono stati poi gli assi che i rappresentanti del Polo e dei conciatori hanno calato in occasione della visita della Velo. Nell’occasione si è potuto anche parlare, come presidente di Toscana Manifatture Paolo Nacci, della nuova manovia sperimentale che si sta mettendo a punto proprio all’interno della struttura. “Le nostre aziende da oltre trent’anni sono sempre state consapevoli e all’avanguardia nel conseiderare questi investimenti come una ricchezza integrante del prodotto che produciamo e vendiamo, di fronte ai clienti internazionali con i quali abbiamo a che fare – ha dichiarato il presidente di Assoconciatori Franco Donati, presente insieme al direttore Piero Maccanti ed al presidente del consorzio conciatori di Ponte a Egola Michele Matteoli. – E’ stato così per la depurazione, per la promozione del riciclo dei materiali con la riconversione in edilizia con Ecoespanso, con il recupero delle acque e la riduzione del consumo con il progetto Tubone. Poteco si innesta esattamente in questa stessa filosofia e si sta rivelando sempre più un investimento fondamentale per la crescita del nostro distretto, destinato ulteriormente a crescere, come strumento a disposizione non solo dei conciatori, ma dell’intera filiera-pelle”. Donati ha poi sottolineato lo sforzo che negli ultimi tempi vede impegnato il Polo insieme alla Scuola S.Anna in vista della messa a punto di una nuova certificazione di qualità per le aziende, oltre che nell’approntare un piano di comunicazione e promozione più efficace. “Siamo vicini alla conclusione del nostro lavoro – ha aggiunto. – Sarà una certificazione di un rigore ben più alto di quelle già presenti nel settore, testimone dell’impegno che questo distretto mette anche nel fare scuola”.

Proprio sulla necessità di una promozione maggiore dei tanti aspetti del comparto conciario ha invece parlato la Velo. “I risultati raggiunti dal distretto toscano testimoniano che investire per coniugare ambiente e impresa può accrescere la stessa competitività delle aziende – a detto – “Da toscana ricordo bene, oltre vent’anni fa, cosa rappresentassero gli scarichi in Arno dell’industria e tutto quello che ad essi era legato. La percezione collettiva di questo settore risente anche di quel passato e comprendo la necessità di investire, oggi, anche in un lavoro di promozione. Il motivo per il quale mi trovo qui è anche questo, cogliere da questo territorio le buone pratiche messe in campo, con la consapevolezza che tutte le spese fatte negli anni da pubblico e privati insieme vadano a vantaggio della qualità e della commerciabilità dello stesso prodotto. Sono buone pratiche che valorizzano il sistema paese”.

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