Commercio e piazza Matteotti nel sondaggio di Ricostruiamo

Il nuovo centro commerciale di via Caravaggio spaventa i commercianti di Santa Croce: per il 77% inciderà negativamente sulle proprie attività. Lo stesso 77% che considera ininfluente, invece, la ristrutturazione di piazza Matteotti. Sono alcuni dei risultati di un sondaggio condotto dalla lista Ricostruiamo Santa Croce e Staffoli fra gli esercenti del paese.

Un questionario in forma anonima, portato nei negozi dagli stessi consiglieri di Ricostruiamo insieme ad Alessandro Salvadori, presidente della Commissione attività produttive, per tastare il polso del commercio e provare a indicare una strada di rilancio.

Il Ccn non convince
Una strada nella quale il Ccn non riesce ancora ad avere il ruolo che gli spetterebbe. Lo dimostrano proprio le risposte dei commercianti: il 40% dichiaradi non ritenerlo uno strumento utile, il 22% lo ritiene tale in parte e solo il 27% crede invece nella sua importanza. “È un peccato – dice Salvadori – perché comuni vicini a noi come Fucecchio e San Miniato utilizzano i Ccn con ottimi risultati. Sembra quasi che l’amministrazione abbia voluto limitarsi a mettere un punto ma senza poi svilupparlo”.

Il nuovo Conad fa paura
Altra domanda riguardava l’apertura del nuovo punto vendita Conad, all’interno del quale sorgerà anche una piccola galleria di negozi (qui Santa Croce, 30 assunzioni nel nuovo supermercato Conad). Una prospettiva che spaventa, come detto, ben il 77% degli intervistati. “I commercianti sono molto preoccupati – sottolinea il consigliere Marco Rusconi -. Del resto, solo nel 2012, in base alla ricerca condotta dalla Simurg di Livorno su commissione del Comune, era emerso come Santa Croce abbia un accesso di medie strutture di distribuzione. Adesso ne andiamo ad aprire un’altra: mi domando se l’amministrazione ha tenuto conto o meno di questo parere”.

Abbassare la Tari
In base ai risultati del sondaggio, invece, i commercianti ritengono che l’amministrazione dovrebbe avere tra le proprie priorità la manutenzione delle strade, seguita dall’organizzazione di eventi e mercatini e la realizzazione di una nuova illuminazione. “A questa domanda – dice Rusconi – avevamo inserito la sezione ‘Altro’: oltre al decoro, alcuni commercianti hanno chiesto di rivedere la tariffa Tari per calcolarla sul l’effettivo produzione di rifiuti”.

La nuova piazza Matteotti
Quasi un plebiscito, invece, quello sull’utilità o meno della videosorveglianza: sì per l’86,4%. Inutile, invece, secondo il 77% degli esercenti, la riqualificazione di piazza Matteotti, almeno ai fini del rilancio del commercio: “In pratica si dice che non avrà alcun impatto – afferma il capogruppo Flavio Baldi – senza dimenticare che la nuova disposizione ha finito per complicare un po’ la donazione di parcheggi, oggi distribuiti in modo meno omogeneo”.

Il bando per il commercio
Altre domande, poi, erano dedicate al bando messo in campo dall’amministrazione per sostenere nuove aperture e riqualificazioni: 14mila euro in tutto, con contributi fini ad un massimo di 1500 euro ciascuno. Dal sondaggio si scopre che il 50% non ne era neppure a conoscenza, mentre di quelli che lo conoscono solo il 27% sa come funziona. “È un’ulteriore dimostrazione – sostiene Salvadori – della necessità che il Ccn sia usato dall’amministrazione come strumento di indagine e di informazione”.

La rassegnazione e la ricetta di Ricostruiamo
“Alla fine, però, il dato che emerge più di tutti parlando con gli esercenti è la forte sfiducia e la rassegnazione – spiega la consigliera Fulvia Quirici -. C’è una grande disillusione sulle possibilità di rilancio del centro. Limitarsi a dare un contributo non può bastare. Per invertire la tendenza dobbiamo riportare la gente in centro e per farlo occorre che il Comune metta assieme la domanda e l’offerta, creando un tavolo che unisca i proprietari di fondi e chi può averne bisogno: penso a piccoli artigiani e professionisti che potrebbero aprire laboratori e uffici in paese, ricreando quella base di socialità che si è persa”. “Alla fine, come dimostra il caso di Santa Maria a Monte – aggiunge Salvadori – il Comune ha degli strumenti per poter intervenire”.
Pur non essendo stato inserito nel questionario, uno dei temi caldi del momento è quello che riguarda il ritorno del mercato. “Tutti i commercianti sono fiduciosi che il mercato torni – racconta Baldi – come promesso dall’amministrazione. La maggior parte ci ha detto che il 30% del fatturato settimanale veniva fatto proprio di sabato”.
Adesso il gruppo di Ricostruiamo è intenzionato a fare altrettanto anche per Staffoli, con un sondaggio ad hoc per la frazione che partirà nei prossimi giorni.

Giacomo Pelfer

 

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