Lineapelle tra cautela e fiducia, richieste moda e qualità foto

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Cautela e fiducia. Sono le parole d’ordine di questa edizione che volge al termine di Lineapelle per i conciatori del Distretto, alcuni per la prima volta a Milano. Tra gli stand di Lineapelle, le sensazioni a caldo degli imprenditori, a poche ore dalla conclusione dell’evento, sono diverse.

“Per la prima volta presenti in fiera – dice Simone Bertini della conceria Bertini Franco 1972 – possiamo ritenerci soddisfatti dal buon movimento di operatori presenti all’evento che speriamo si possa tradurre concretamente in una ripresa del mercato”. “Il periodo che seguirà Lineapelle – aggiunge Francesco Marabotti di Eurofur – è quello in cui valuteremo più precisamente i riscontri della fiera, per ora registriamo una buona presenza e interesse dei numerosi clienti incontrati”. “Soprattutto durante il secondo giorno – dice Paolo Cioni della Yankee – i clienti sono stati particolarmente attivi, premiando le novità che abbiamo presentato”. Novità e qualità non sono concetti vuoti, ma il valore aggiunto che le concerie toscane hanno portato anche in questa edizione di Lineapelle, confermandosi tra le presenze in fiera più significative, per area geografica: 187 concerie toscane su 356 italiane, 557 quelle totali provenienti da 44 Paesi.
“Dalla conceria più piccola alla più strutturata – dice il presidente Assoconciatori Franco Donati – ci auguriamo che ora che si è conclusa Lineapelle, tutte vedano premiati gli sforzi costanti fatti per garantire un’offerta di qualità”. “A seconda della tipologia di produzioni, può variare il mercato di riferimento – aggiunge Marino Signorini di Victoria – ma tutte le richieste ricevute in fiera, dagli americani come dagli orientali, vanno nella direzione di pelli che sappiano coniugare contenuto moda e qualità intrinseche”. “Clienti provenienti dal mercato europeo come da quello americano o orientale -conferma Roberto Lupi di Bcn – anche in questa edizione di Lineapelle hanno apprezzato soprattutto la capacità di saper offrire prodotti che sanno essere sofisticati e innovativi senza rinunciare all’elemento dell’artigianalità”. “Tutto coniugato con quella capacità riconosciuta al distretto toscano – aggiunge Gaianfilippo Settesoldi di Miura – di coniugare performance aziendali con i il rispetto dei più rigidi standard di impresa, in particolare relativamente all’impegno per l’ecosostenibilità”.
A supportare le concerie toscane, a Lineapelle è arrivata anche una squadra di tifosi doc: i primi cittadini del comprensorio del cuoio e studenti delle scuole medie del distretto, arrivati per partecipare alla finale del progetto Amici per la Pelle e dell’Istituto Cattaneo di San Miniato, a respirare quel mondo fatto di concia e pelli studiato a scuola e “scoperto” anche tra i laboratori del Polo Tecnologico Conciario (qui Amici per la Pelle, Castelfranco batte tutti – Foto).
L’organizzazione di Lineapelle, per ora, in attesa dei dati di chiusura, può dirsi soddifatta dei primi numeri emersi sull’evento, in particolare quel +4% di espositori che ha determinato un +5% di area espositiva occupata. Il 2016 non è stato facile per la concia, con una flessione registrata soprattutto nell’ultimo trimestre.

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