Un po’ di Santa Croce nell’industria del pellame in Etiopia foto

Migliorare l’industria del pellame in Etiopia, attraverso la valorizzazione della capacità produttiva dei cluster di micro e piccole imprese dell’area pelle. Con questo obiettivo, l’Unido, agenzia delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale, nell’ambito del progetto promosso e finanziato dalla Cooperazione Italiana Assistenza tecnica per il miglioramento dell’industria del pellame-nuova fase ha promosso uno study tour al quale ha parteipato anche l’Associazione Conciatori.

 

L’agenzia Unido ha promosso e fornito supporto organizzativo e assistenza tecnica per la redazione di un progetto di distretto della pelle da realizzarsi a Modjo a circa 70 chilometri da Addis Abeba, località dove sono già presenti una decina di concerie. Il master plan del nuovo distretto è stato curato da uno staff tecnico tutto italiano composto da tecnici con esperienze internazionali nel settore, come l’architetto Sauro Di Sandro, (già redattore del Piano di rilocazione delle Concerie nella nuova zona Industriale di Santa Croce sull’Arno negli anni 2000), consulente Unido per i distretti della pelle compreso quello appena ultimato al Cairo in Egitto. Il lay out per la parte della depurazione è stato invece sviluppato dagli ingegneri Daniele Bacchi e Sergio Dani della Italprogetti con la collaborazione di Giulio Munz. Per la parte Etiope hanno collaborato il Leather Industry Development Institut di Addis Abeba. La regia dell’intervento è della responsabile Unido Aurelia Calabrò con l’assistenza di Andrea De Marco.
I motivi della visita di studio sono da individuare, spiega Di Sauro “nell’analisi del sistema produttivo che in particolare per il settore della pelle è basato sulla piccola e media industria e sul ‘contoterzismo’. Un sistema che tutto il mondo ci invidia e che rappresenta uno dei fondamenti per un ottenere un produzione di qualità. Il programma d’incontri è stato messo a punto con l’assistenza dell’Ambasciata d’Italia ad Addis Abeba e della locale sede dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, risponde all’obiettivo di illustrare agli interlocutori etiopi gli esempi di successo del modello italiano di Pmi nel settore conciario, calzaturiero e del pellame”.
Dopo il sopralluogo italiano in Etiopia, una delegazione etiope ha visitato il distretto conciario di Santa Croce: c’erano imprenditori e tecnici della filiera pelle (Temesgen Bogale, Gizaw Wondu, Degaga Hussein, Degnaw Ameha) insieme a rappresentanti Unido (Andrea De Marco, Aurelia Calabro, Tena Fasil, Addamo Olijira). Ad accoglierli, il direttore Assoconciatori Piero Maccanti. Tra i temi dell’incontro la possibilità di ospitare in Etiopia rappresentanti del distretto conciario toscano per valutare forme di collaborazione tra gli imprenditori italiani ed etiopi nell’ambito delle attività di sviluppo e innovazione del comparto conciario etiope. 
La visita è stata guidata dal viceministro dell’Industria e articolata in tre distinte aree: Vigevano in Lombardia per il settore calzaturiero e relativa industria di macchinari per calzature, Scandicci per la pelletteria, Santa Croce sull’Arno per la conceria e macchine per conceria.

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