Dalle prime racchette ai Trevisan, 50 anni di Tennis foto

“In questi 50 anni di storia abbiamo allevato molti giovani talenti residenti nel comprensorio del cuoio e a Santa Croce stessa, fino a proiettarli nel palcoscenico del grande tennis” lo dice orgoglioso Simone Martini, presidente dell’Asd Croce Scuola Tennis. Il Tennis club Santa Croce sull’Arno, ormai divenuto il fiore all’occhiello della vita tennistica toscana, organizza per il 15 settembre una cena spettacolo per festeggiare il suo cinquantesimo compleanno, con il cuore rivolto a Mauro Sabatini, vera anima del gruppo e instancabile ‘guardiano’ del Cerri e a Beppe Giannoni, che morì a causa di un malore a fine anni Settanta giocando proprio con Sabatini.

 

La storia
Tutto partì nel 1967: in quella provincia di Pisa che aveva dato i natali a Nicla Migliori, nasceva il Tc Santa Croce sull’Arno, per iniziativa di ‘sette personaggi in cerca di tennis’ come li definisce Marco Massetani nelle prime pagine del suo libro Tennis club Santa Croce sull’Arno. Erano Rino Gazzarrini, Mario Giannoni, Mario e Piero Pantani, Franco Riccioni, Mauro Sabatini, Romano Settesoldi. Erano i tempi della coppa Facchinetti, dei campioni Panatta e Bertolucci, di un tennis molto diverso da quello odierno, dove a primeggiare erano la tecnica, la scaltrezza e l’ingegno tattico, surrogando sul piano dei risultati certi limiti atletici e di preparazione. Dentro e fuori dal campo. Ora è maestro, ma anche Ettore Rossetti è stato adolescente, racconta il libro: “C’è un gruppo di ragazzi che a primavera corre nel bosco di Poggio Adorno, sulla salita che parte dal campo di calcetto e che sfida lentamente la collina. Sono le giovani leve del Tennis Club Santa Croce, svolgono la preparazione atletica, di quella dura, di quella che ti fa crescere, agli ordini del maestro Cesare Agresti. Quei ragazzi salgono in disordine il pendio, scherzano tra loro, si fermano a mangiare qualche ciliegia: quando è ora di tornare ai campi da tennis, occorre dimostrare di aver corso, di avere un po’ di fiatone e di essere in regola con la tabella di marcia. Due di loro sono in netto ritardo sugli altri: tre quattro minuti, un distacco modesto, ma quanto basta per fare infuriare il buon Cesare. Non rimane che una soluzione: tagliare il percorso e sbucare direttamente davanti all’ingresso del circolo, sperando di non essere gli ultimi. Dino Ciabattini e Vittorio Bianchini la pensano così e in netto ritardo sugli altri, oltrepassano i cancelli del club, mano alla bocca. Cesare Agresti è lì, ben nascosto, pronto ad accoglierli, mani incrociate al petto e sguardo severo, in attesa di proclamare la giusta punizione. Gli altri scoppiano in una fragorosa risata: tra gli altri, c’è un allievo molto promettente, il piccolo Ettore Rossetti, che ci tiene a ricordare quell’episodio, che ti catapulta, per un attimo, ai giorni vuoti e spensierati dell’adolescenza”.
I punti di forza di quel club erano l’intraprendenza organizzativa e lo spirito di sodalizio, con un valore molto forte: l’attaccamento societario alla maglia. “Sono orgoglioso – sottolinea Simone Martini – di arrivare a questo importante traguardo. Cinquant’anni di questa bellissima realtà. La mia presidenza si pone in assoluta continuità rispetto alle esperienze passate, nel solco di una tradizione che si sta dimostrando gloriosa. Ringrazio Maffo, per me un fratello, capitano impareggiabile per dedizione, passione e capacità. In questi cinquant’anni della sua storia, il Tennis club Santa Croce sull’Arno si è molto evoluto, acquisendo un peso sempre maggiore nel contesto regionale e nazionale. Molti hanno considerato la Santa Croce tennistica un vero e proprio miracolo di provincia. È il risultato di un mix vincente tra l’eccellenza organizzativa e l’attenta programmazione, un cocktail che rappresenta il successo di ogni club, tennistico e non. Tanti i successi maturati nel corso di tutti questi anni e un vivaio molto interessante: si pensi ai due fratelli Matteo e Martina Trevisan, che proprio al Cerri hanno iniziato a prendere confidenza con la racchetta da tennis prima di dominare i circuiti giovanili italiani e internazionali. Una storia che parte da lontano, dalle origini romantiche e spartane del Circolo, con i suoi primi tornei e l’avvio della scuola di Cesare Agresti e Arturo Baldan e che giunge fino al torneo internazionale under 18, che da 39 stagioni propone al territorio di Santa Croce i giovani emergenti del tennis mondiale”. Durante la serata saranno proiettati due video per mostrare a tutti sia i cinquant’anni di attività del circolo sia i quarant’anni di vita del torneo internazionale. La serata sarà animata dai Bags, unica cover band ufficiale di Claudio Baglioni. Parteciperanno, tra gli altri, il sindaco di Santa Croce sull’Arno Giulia Deidda e il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani, insieme alle federazioni sportive e agli sponsor che hanno sostenuto il torneo internazionale. La cena sarà su invito e a numero chiuso: per informazioni e prenotazioni chiamare il numero 0571 297421. 

Il club
Situato in una bellissima oasi verde in località Cerri, il Tennis club Santa Croce dispone di cinque campi all’aperto e due campi al coperto, tutti in terra rossa, di club house, palestra e campo da calcetto e di una sala ristorante. L’attività del circolo è molto intensa, vanta un centinaio di soci, con numerosi tornei programmati nel corso dell’anno che contribuiscono a creare all’interno del club un atmosfera di amicizia e armonia, nel nome dello sport. E’ molto forte l’impatto del Club in ambito sociale, educativo e promozionale grazie alle presenze dei suoi rappresentanti all’interno degli spazi dei programmi di educazione motoria delle scuole elementari del comprensorio: un connubio sport-scuola che vuole avvicinare i giovani al tennis.

 

Mirco Baldacci 

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