Economia circolare, Cuoio fa scuola: accordi per tessile e carta foto

Condividere con il mondo delle imprese la ‘chiusura dei cicli produttivi’ attraverso la riduzione dei rifiuti, ma anche attraverso l’innovazione e la ricerca che consentano di riutilizzare l’oggetto, allungarne la vita e alla fine farlo tornare materia prima, oppure trattando i rifiuti in maniera diversa. E’ questo l’obiettivo della Toscana, ribadito oggi 2 maggio dal governatore Enrico Rossi che ha partecipato alla tavola rotonda sull’Economia circolare organizzata nell’ambito delle tre giorni di “State of the Union”.

Si fa, secondo la Regione, “responsabilizzando consumatori e produttori: è evidente che l’economia circolare diventa anche una questione di competitività nel momento in cui la plastica usa e getta e altre produzioni saranno messe al bando per legge. Ma la ricetta per alleviare le ferite inferte all’ambiente e al pianeta da un recente sviluppo non equilibrato non può essere certo meno sviluppo”.
Il presidente approfitta della tavola rotonda per annunciare il piano regionale che dovrà portare entro il 2020 a centrare l’obiettivo del 70 % di raccolta differenziata – oggi è il 56% – e l’80% entro il 2023, con sei nuovi biodigestori da realizzare entro il 2022 e solo il 10 per cento dei rifiuti da avviare in discarica. Ma la Regione ha anche già firmato a marzo il primo patto per l’economia circolare con il distretto del cuoio di Santa Croce sull’Arno (Depuratore e trattamento fanghi, 80 milioni per il Distretto) e accordi simili sono in via di definizione con i distretti del tessile e della carta, che di rifiuti producono rispettivamente 50mila e 200 mila tonnellate l’anno. Tutto questo, ha sottolineato il presidente, grazie anche all’Europa, che non è solo il conto dei fondi – di quanto preso e quanto ogni Stato ha dato al bilancio dell’Unione – ma un insieme di regole, politiche di sistema, stimoli e regolamenti.
Economia circolare del resto non significa politica di rifiuti zero e neppure di impianti zero, ripete oggi a Firenze la relatrice del pacchetto Ue. Vuol dire semmai ottimizzare l’uso degli scarti e i processi produttivi in ogni loro fase. Con il risultato certo, a cascata, di ridurre poi anche la produzione dei rifiuti e le emissioni in atmosfera di anidride carbonica. In Italia si producono ogni anno circa 135 milioni di tonnellate di rifiuti speciali e 30 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, di cui 2,3 in Toscana.
Alla tavola rotonda hanno partecipato anche il presidente dell’Associazione Conciatori Alessandro Francioni e la sindaco di Santa Croce sull’Arno Giulia Deidda.
“Un tema di grande attualità quello della circolarità dell’economia – per il presidente Associazione Conciatori Alessandro Francioni – in cui i nostri conciatori sono stati precursori anche grazie a un’attività di ricerca e studio a supporto dell’evoluzione responsabile del distretto”.

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