Pd: ‘Condotte in Amianto, cambiare tubi’, Acque ha già detto no

Questione amianto nelle condotte pubbliche, il problema esiste anche a Santa Maria a Monte a sottolinearlo adesso è sono i democratici locali che esordiscono dicendo:”Nei mesi scorsi l’Autorità Idrica Toscana, ente rappresentativo di tutti i comuni toscani, ha provveduto a completare la mappatura del territorio in relazione al gestore del servizio di acquedotto, i chilometri di rete aquedottistica presenti e quelli realizzati in cemento-amianto.

La situazione per quanto riguarda il Comune di Santa Maria a Monte vede quale soggetto gestore Acque spa (che è il gestore in tutto il Basso Valdarno ndr) ed una rete realizzata in amianto di 4,25 chilometri, su di un totale di 105,34″. (una situazione molto meno grave di quella di Santa Croce dove si parla di un 30 per cento di tubazioni in amianto ndr)
“Visto il silenzio della giunta – dicono dal Pd locale – crediamo arrivato il momento di portare al centro del dibattito la questione coinvolgendo la popolazione ed in particolare le utenze che si allacciano alla rete in amianto. A livello di dibattito, anche locale, vi sono approcci diversi alla questione. Lasciamo il confronto scientifico a chi ha conoscenze per argomentare.
Il Pd di Santa Maria a Monte, nel rispetto di tutte le opinioni e soprattutto nell’interesse della cittadinanza ritiene opportuno portare al centro del dibattito la questione rete idrica in amianto. Crediamo inoltre opportuno che alla mappatura effettuata dall’Autorità Idrica segua adesso da parte della giunta comunale un processo di informazione nei riguardi della cittadinanza, partendo dal rendere diffusi i dati sulle strade interessate dal problema, il numero delle utenze allacciate, lo stato di conservazione delle tubazioni, i programmi di sostituzione programmati con il soggetto gestore, i risultati dei campionamenti da effettuarsi nelle zone interessate.
Dobbiamo rimarcare – continuano i democratici – il fatto che eventuali interventi di manutenzione o rifacimento del manto stradale, ad onere del vero sono pochi quelli programmati da Giunta ed ancor meno quelli realizzati nel corso dei tre anni di mandato, che venissero attuati senza avere proceduto ad una verifica della qualità della rete idrica posta sotto, verrebbero a configurarsi come uno sperpero colpevole di denaro pubblico. E’ necessario affrontare pubblicamente la questione in tempi brevi sia per ragioni di informazione pubblica che per ragioni di tipo finanziario, dal momento che le opere si realizzano con il denaro dei cittadini”.
Da aggiungere che come spiegato proprio a ilcuoioindiretta.it dal presidente di Acque spa Giuseppe Sardu non sono previsti interventi di sostituzione della rete idrica in cemento amianto. Per chi volesse approfondire alla sesta domanda dell’intervista rilasciata a marzo scorso: (Clicca qui)Acqua, bolletta più cara. Sardu: “Tubone da 140 milioni”

 

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