Ristoratrice contro Trip Advisor: ‘Porterò il sito in tribunale’ foto

È un confine sottile quello tra la critica e la diffamazione, specie se tutto si gioca nella grande piazza virtuale di Trip Advisor, dove una recensione poco carina può davvero fare la differenza per il buon nome di un ristorante. Parte da qui l’azione legale che una ristoratrice di Santa Maria a Monte è decisa a percorrere contro il celebre portale delle recensioni online, convinta che l’opinione personale di un singolo cliente non lo autorizzi “a diffamare un’attività, mettendone in dubbio addirittura l’igiene” e contravvenendo allo stesso regolamento interno di Trip Advisor.

Protagonista della vicenda l’osteria “La divina commedia del gusto” di Vicopisano, guidata da Veronica Vanni di Santa Maria a Monte. Un’attività che vanta circa 4 stelline e mezzo (su un massimo di 5) nella scala di gradimento che Trip Advisor assegna in base ai commenti dei clienti. All’origine della disputa con il sito, però, c’è una recensione comparsa nella giornata di sabato: poche righe, nelle quali un cliente, pur elogiando l’ambiente e il servizio ai tavoli, racconta di aver smesso di mangiare dopo aver visto che all’interno del ristorante venivano ammessi anche i cani. Da qui il titolo della recensione, “Igiene”, e il consiglio a fare attenzione in vista di “eventuali controlli”.
“Il problema maggiore che ho riscontrato – scrive l’uomo – è il fatto di condividere la cena affiancato da cani anche liberi che gironzolano per il locale e per i tavoli. Così ho terminato la mia cena con un antipasto, avendo avuto esperienze passate, in altri locali, dove alcuni clienti facevano ripulire i piatti ai loro cani. Ovviamente non tornerò più e credo che un locale del genere debba tenere conto di questo anche per eventuali controlli”.
“Questo signore – racconta la titolare del ristorante – è stato nel nostro locale il 17 agosto, ma la recensione è comparsa solo lo scorso sabato, quindi si presuppone che sia passata dai controlli di Trip Advisor. Addirittura questa persona si è iscritta appositamente per lasciare questo commento”. Commento che secondo Vanni, oltre ad essere fuori luogo, viola apertamente anche il regolamento stesso del sito. “C’è una legge in Italia che prevede che i cani possano entrare all’interno dei locali – ricorda Vanni –. Cerchiamo di essere sempre attenti al comfort dei nostri clienti, permettendogli di portare con sé i propri cuccioli che generalmente sono anche cani particolarmente curati. Nel caso in questione, acconto al signore c’erano dei clienti che avevano con sé due cani, ma non è vero che gironzolavano liberi per il locale. Ad ogni modo lui mandò il cameriere in cucina dicendo di non preparargli più niente perché vedere i cani gli dava fastidio”.
I cani, ad ogni modo, possono piacere o meno, anche se niente ne vieta l’ingresso nei locali, “ma non accetto – dice Vanni – che si metta in discussione l’igiene del mio ristorante facendo riferimento ad esperienze in altri locali e addirittura paventando eventuali controlli, quasi fosse una minaccia”.
Da qui la decisione di andare per vie legali, in primo luogo proprio contro Trip Advisor: “Ho letto tutto il regolamento e ho contattato il mio avvocato: siamo ai limiti della diffamazione e il commento è fuori dalle regole del sito. Ci sono tutti i presupposti per un’azione”.
Si arricchisce di un nuovo capitolo, quindi, la lunga disputa che da tempo contrappone i ristoratori a Trip Advisor, dove più volte è stata riscontrata la presenza di recensioni create ad arte. “Ho sempre risposto in modo cortese ma pungente ai commenti negativi – aggiunge la ristoratrice – specialmente quando ero sicura che l’autore della recensione non aveva mai mangiato nel mio locale. Non posso accettare, però, di essere diffamata perché ho semplicemente rispettato una legge. Mi si può criticare sul servizio o sulla qualità del cibo, ma non accetto che si metta in dubbio la mia igiene perché permettiamo ai nostri clienti di portare i cani con sé”.

 

Gabriele Mori

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