Abuso d’ufficio, Turini e giunta assolti con formula piena

Tutti assolti perché il fatto non sussiste. Si è concluso così, nella mattina di oggi 6 febbraio, al Tribunale di Pisa il primo grado del processo per abuso d’ufficio nei confronti dell’ex sindaco David Turini, della vecchia giunta e del segretario generale santamariammontese.

Una vicenda nella quale erano finiti sotto processo in nove: l’allora primo cittadino David Turini, 47 anni; l’ex dirigente capo Massimo Gennai, 65 anni, di Vicopisano; il segretario generale Norida Di Maio, 45 anni, residente a Livorno; l’allora vicesindaco Silvia Memmini, 28 anni e gli ex assessori Enrico Mazzinghi, 73 anni; Andrea Luschi, 48 anni; Cristina Falleri, 51 anni; Raffaello Corsi, 58 anni e Alessandra Biondi, 42 anni. Al centro del dibattimento c’è un contratto di consulenza di due anni per seguire le vicende dell’amministrazione a livello urbanistico, per un totale di 15mila euro, che non passò inosservato ai membri dell’allora opposizione, che presentarono un esposto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica. Nel mirino dell’opposizione finì infatti proprio l’incarico biennale di collaborazione al dirigente capo, il geometra Massimo Gennai, già in pensione dall’ente dal primo gennaio del 2012, con una spesa a carico del comune di 7500 euro all’anno per il 2012 e il 2013. Una decisione allora ufficializzata con delibera di giunta e determina dirigenziale. Secondo la minoranza esisteva per legge un “divieto di conferire ad ex dipendenti cessati volontariamente dal servizio, per conseguire il pensionamento di anzianità, incarichi da parte dell’amministrazione di provenienza o di amministrazioni con le quali il dipendente ha avuto rapporti d’impiego nei cinque anni precedenti”. Elementi che evidentemente non devono aver convinto i giudici, di fronte ai quali si era costituito come parte anche il Comune che, nel frattempo, aveva visto il cambio al vertice con la vittoria del centrodestra alle elezioni del 2013. Si chiude così, senza commenti da ambo le parti, l’ultimo capitolo aperto fra i due fronti politici in lotta protagonisti di quell’ultima burrascosa legislatura. Per le motivazioni della sentenza, come sempre in questi casi, si dovranno aspettare 90 giorni. 
 
Nilo Di Modica 

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