Vanni e Caroti, gip accoglie l’opposizione all’archiviazione

Il pm aveva chiesto l’archiviazione e invece il gip ha intimato dopo l’opposizione della parte lesa, un supplemento di indagini e la formulazione di un’imputazione.

La vicenda quindi diventa più pesante dal punto di vista giudiziario per Fausto Alberto Vanni e Enzo Caroti i due esponenti politici del Pri di Santa Maria a Monte che rimangono nello status di indagati e non imputatiin attesa dell pronunciamento del giudice per l’udienza preliminare. Nel gennaio scorso i due espoenenti dell’opposizione extraconsiliare, accusarono la giunta Parrella, quella del primo mandato che si è concluso lo scorso maggio con la riconferma del sindaco alla guida del comune, di essersi aumentati lo stipendio. Secono il giudice per le indagini prelimiari quindi si potrebbe essere configurato il reato di diffamazione, dal momento che i due a suao parere andarono oltre i termini della critica politica, non essendo presente un atto con cui gli amministratori abbiano oggettivamente votato questo provvedimento che avrebbe determinato l’uament odegli emolumenti. Il gip, dopo che il pm aveva chiesto l’archiviazione ha accolto l’opposizione avanzata dalla parte lesa, sindaco e amministratori. Con un’ordinanza il giudice per le indagini preliminari ha intimato al pm di formulare un’imputazione e quindi una richiesta di rinvio a giudizio che dovrà essere poi valutata dal gup in sede di udienza prelimianare. Nell’ordinanza con cui il gip ha restituito il fascicolo delle indagini con gli elementi di prova raccolti al Pm si legge in merito alle motivazioni di tale decisione: “Dagli esami degli atti emerge di palmare evidenza che detta notizia è  falsa non essendo mai stata emanata una delibera di Giunta che prevedeva i denunciati aumenti delle indennità di funzioni”  e che la critica politica deve basarsi sul “rispetto della verità del fatto”. Il Gip aggiunge poi anche che entrambi i soggetti hanno ricoperto la carica di assessori comunali “avrebbero dovuto aver conoscenza della normativa che in precedenza aveva interessato anche loro  in quanto pubblici amministratori”. “Risulta di tutta evidenza – si legge nell’ordinanza – l’intento diffamatorio del Caroti e del Vanni al fine di screditare gli avversari politici accusandoli falsamente di essersi aumentati le indennita”. Ilaria Parrella, Manuela del Grande, Elisabetta Maccanti, Michi Roberto, Lucchesi Maurizio e Silvano Melani. Ora bisognerà capire cosa accadrà in sede di udienza preliminare.
Accuse alle quali Alberto Fausto Vanni replica con toni pacati. “Non siamo di fronte ad una condanna. Siamo di fronte ad un giudice che vuole vederci chiaro e vuole vedere come stanno le cose – è il commento a caldo di Alberto Fausto Vanni. – Avremo finalmente la possibilità di ragionare delle delibere e dei documenti in merito a questa faccenda. Ogniuno poi si assumerà le sue responsabilità, abbiamo piena fiducia nella giustizia”.

 

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