Il Borgo che vorrei è in pareggio: aprono due nuove attività

Un paese vivo ha bisogno di attività, di commercianti, di servizi. Senza questi, si rischia di parlare di “paesi morti”, come si suol dire. Santa Maria a Monte, grazie a una politica basata sul baratto amministrativo, sta ripartendo grazie alle numerose attività lanciate.

Dopo una prima tranche, il progetto il Borgo che vorrei continua con una seconda versione e le attività che avevano chiuso vengono sostituite da due nuove scommesse. Sabato 8 e domenica 9 dicembre saranno inaugurate l’edicola e cartoleria La matita d’oro di Arianna Capitani e Tapassion 2.0, di Fulvio Pratesi. Entrambe le attività si trovano in pieno centro storico, in via Carducci, la strada principale del paese.
La matita d’oro inaugurerà sabato alle 15 e ad aspettare i clienti ci sarà la titolare che ha deciso di buttarsi in una nuova avventura. “Con questa apertura ho riportato un sevizio che non c’è più da tantissimi anni, lo faccio per chi vuol leggere i giornali e ed è costretto a prendere la macchina o non ha nessuno che lo accompagni – questo lo spirito che muove Arianna Capitani, titolare della cartoleria ed edicola prossima all’apertura – in questo modo io realizzo il mio sogno di aprire un negozio e allo stesso tempo faccio felice anche gli altri”. Un sogno che aveva fin da bambina e che sabato 8 dicembre finalmente si avvera. Capitani viene da un percorso completamente diverso da quello appena intrapreso: “Ho lavorato per 20 anni alla Piaggio, questo per me rappresenta un cambiamento drastico, ma sono felice e accolgo il cambiamento con allegria ed entusiasmo. Sono contenta perché sono una persona solare, sempre col sorriso e amo stare in pubblico. Mi piace parlare con le persone e finalmente riesco a rendere un servizio al mio paese”. Il filo comune che lega le due inaugurazioni è la voglia di fare qualcosa per Santa Maria a Monte e per i suoi abitanti. Arianna Capitani vive a Santa Maria a Monte da 41 anni e ha visto sparire le edicole, ha visto sparire i giornali dal centro storico. La sua apertura è un’inversione di rotta che punta a far tornare le persone a vivere il centro del paese. “Finalmente il borgo si sta ripopolando – dice Capitani – i bambini stanno tornando in piazza e per i vicoli del paese. Siamo anche vicini alle scuole, così se i bambini e i ragazzi hanno bisogno di quaderni, penne o altro per lo studio non sono costretti ad aspettare il sabato per farsi accompagnare dai genitori, ma possono venire a comprarli da soli”. L’edicola e la cartoleria rappresentano un po’ una novità nell’ambito del progetto il Borgo che vorrei, non ci sono aperture precedenti in questo settore. “Tutti mi dicono che andrò avanti per molto proprio perché ho aperto qualcosa di diverso – dice Capitani – tutti hanno puntato sul settore alimentare”.

 

Domenica 9 dicembre invece sarà il turno di Tapassion 2.0, un locale che punta sul cibo, ma con un’ottica diversa dal solito. “Noi siamo pronti, abbiamo già fatto un paio di cene per provare la linea e metterla a punto. Stavamo pensando da un po’ ad un locale a Santa Maria a Monte e abbiamo colto l’occasione al volo. Attraverso il baratto amministrativo, abbiamo rifatto il bando – commenta con entusiasmo Fulvio Pratesi, titolare e gestore dell’attività – le agevolazioni del Comune sono state un incentivo, ma avremmo aperto lo stesso a Santa Maria a Monte perché ci sembra un territorio in sviluppo”. Un’apertura che viene vista con ottimismo e con lungimiranza da Pratesi, certo della competenza e delle capacità del suo staff. Santa Maria a Monte negli ultimi anni appare come un territorio molto prolifico e pieno di opportunità da sfruttare. Il centro storico, in particolare, è una zona con alte potenzialità da valorizzare e perciò servono personalità pronte a scommetterci sopra. “Abbiamo puntato su Santa Maria a Monte perché è un territorio da esplorare, io poi sono di Santa Maria a Monte e quindi questo mi sembra anche un modo per rendere un servizio al mio paese”. “La linea di Tapassion 2.0 è quella di proseguire con i piatti della tradizione italiana serviti in piccole quantità e a prezzi bassi – questa l’idea di Pratesi – I nostri prodotti oscilleranno tra i quattro e i sette euro e la filosofia adottata è quella della condivisione e dello stare in compagnia”. Nel nome del locale, infatti, si nasconde tutta l’idea che sta a monte. Il richiamo è alle tapas, stuzzichini tipicamente spagnoli da mangiare rigorosamente in compagnia e secondo la legge ferrea del food sharing. Tapassion 2.0 unisce la tradizione e la qualità del cibo italiano al nuovo modo di mangiare, che non è più una semplice cena fuori, ma diventa un luogo di aggregazione e di incontro. “Per quanto riguarda i vini – continua Pratesi – noi non abbiamo fornitori. Serviremo dei vini non conosciuti che selezioniamo dopo una ricerca tra le aziende del territorio. Saranno organizzate degustazioni di thè, di vini e aperitivi. Durante tutto l’anno poi, ci forniremo dei prodotti provenienti dalle zone terremotate, abbiamo un ottimo rapporto con il Comune di Norcia e, salvo imprevisti, il sindaco del paese colpito dal terremoto Nicola Alemanno sarà presente all’inaugurazione. Noi ci definiamo ‘solidali con gusto’ perché questi contatti ci offrono la possibilità di garantire la qualità del prodotto e allo stesso tempo di aiutare un territorio devastato dal sisma”. Le persone che stanno dietro a Tapassion non sono nuove ad iniziative di beneficenza, a vantaggio dei comuni colpiti dal terremoto del 2016: Tapassion 2.0 è l’evoluzione della prima versione aperta a Tirrenia nel mese di giugno e già da allora il personale si impegna con i territori in Umbria organizzando cene di beneficenza. I produttori di Norcia non saranno rifornitori una tantum, ma saranno un contatto fisso. In occasione dell’inaugurazione di domenica è stata organizzata un’asta di beneficenza di maglie di calciatori di serie A e della nazionale autografate il cui ricavato sarà devoluto alle aziende dei Monti Pisani, colpite dal recente incendio. “A Tirrenia sta andando molto bene, ma ovviamente ha una densità turistica diversa. Quello di Tirrenia è un locale che lavora per un periodo dell’anno soltanto, qui a Santa Maria a Monte noi contiamo di lavorare per tutto l’anno”.

L’ amministrazione comunale, soddisfatta del lavoro svolto e felice di vedere nuove attività in borgo si esprime con le parole della sindaca Ilaria Parrella. “Abbiamo rimesso in gioco i fondi e ci sono due negozi che aprono e vanno a sostituire quelli che hanno chiuso – dice Parrella – è un progetto che ha bisogno di tempo, quando abbiamo presentato il Borgo che vorrei 2.0 dicevamo scherzando che è come un bambino che deve crescere e ci vuole pazienza. Io per adesso vedo tanto impegno e tanta passione e il risultato mi sembra buono, su circa 20 attività che hanno aperto”.

Giuseppe Zagaria

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Cuoio in diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.