Muore schiacciato da una pressa operaio di Montopoli foto

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Stava verificando la sicurezza del macchinario. Che l’ha schiacciato, lasciando fuori soltanto le gambe. Il lavoro che uccide, oggi 23 settembre ha ucciso a Pontedera. Fabio Cerretani, 54 anni è morto all’interno dell’azienda Revet, nella zona industriale di Gello e che opera in tutta la Toscana.

Residente a Montopoli, come ogni mattina era al lavoro nell’azienda specializzata nel recupero del vetro. Come ogni mattina fino a oggi, visto che da domani si sarebbe goduto qualche giorno di ferie. Secondo le prime informazioni, l’uomo stava verificando il corretto funzionamento di una pressa utilizzata nel ciclo dei rifiuti: un intervento di manutenzione, di quelli finalizzati proprio a garantire la sicurezza degli operatori. Qualcosa, però, non è andato come doveva: all’azionamento del cancellino di sicurezza che dovrebbe inibire in automatico il funzionamento del macchinario, la pressa si è messa in moto proprio mentre Cerretani si trovava sotto la struttura. Il macchinario lo ha schiacciato lasciando fuori solo le gambe. Immediato l’allarme dei colleghi, che hanno anche smontato la pressa per fare spazio agli operatori, anche se per il 54enne non c’era già più niente da fare.

 

Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 e i vigili del fuoco del distaccamento di Cascina, insieme ai carabinieri di Pontedera e al magistrato di turno, oltre alla medicina del lavoro della Asl Toscana Nord Ovest. I militari dell’Arma stanno eseguendo i rilievi necessari per inviare la notizia di reato alla Procura della Repubblica. Vista la dinamica dell’accaduto, è possibile ipotizzare che ci saranno maggiori accertamenti sui macchinari utilizzati nel ciclo dei rifiuti. Il macchinario in questione, ovviamente, è già stato posto sotto sequestro dall’autorità giudiziaria. 

Forte e palpabile la tensione che si respira di fronte ai cancelli dell’azienda, con i lavoratori in lacrime e i sindacalisti sconvolti dalla dinamica dell’incidente. Un episodio avvenuto proprio durante un intervento di manutenzione ai fini della sicurezza. Un intervento che, a detta degli stessi sindacalisti, Cerretani non avrebbe dovuto eseguire: “Era un capoturno – dicono – non un manutentore, ma si è dovuto improvvisare in un lavoro che non gli competeva proprio per sopperire alla carenza di manutentori”. Quello che fa più rabbia, a detta dei tanti colleghi sconvolti, è il fatto che l’incidente abbia coinvolto proprio Cerretani, considerato da tutti il più scrupoloso e attento sulle questioni inerenti la sicurezza. “Se c’era una persona attenta e scrupolosa era proprio Fabio – dice Tania Benvenuti della Cgil -: si raccomandava spesso con i colleghi perché usassero sempre le protezioni ed eseguissero le manovre corrette. In fatto di sicurezza era uno che non transigeva. Quello che sconvolge è pensare che nel 2017 si debba ancora morire di lavoro: in un momento in cui si parla di industria 4.0 e di innovazione, dobbiamo ancora di più rafforzare gli stumenti a protezione dei lavoratori”. 

Nato e cresciuto a Empoli, Fabio Cerretani si era trasferito a Montopoli solo da alcuni anni, dopo il divorzio dalla moglie e l’avvio di una nuova relazione con la nuova compagna, Cristina Caroti, anche lei dipendente di Revet. Proprio insieme a Cristina, Cerretani aveva deciso di trasferirsi in territorio montopolese, in un’abitazione nei pressi del cimitero del capoluogo. Poco conosciuto in paese, era invece un assiduo frequentatore del circolo Endas di via Grasmi a San Romano, dove Cerretani era tesserato e dove si recava spesso, al mattino, per fare colazione insieme a Cristina. La compagna è stata tra le prime persone, questa mattina, ad essere informate della tragedia.

Il cordoglio
“Dolore e sconcerto per un’altra terribile morte sul lavoro”. Così il presidente Enrico Rossi commenta la notizia: “Troppe le vite spezzate durante i turni di lavoro – ha proseguito Rossi – Le conquiste che sembravano acquisite sulla sicurezza e la tutela del lavoratori mentre svolgono la loro attività non sono più tali. In Italia negli ultimi sette mesi sono morte sul lavoro quasi tre persone al giorno. Per la prima volta da venticinque anni, da gennaio a oggi, le morti bianche sono aumentate più del 5%. È riduttivo ricondurre questi drammatici dati a una ripresa dell’economia in base alla quale più si lavora più si rischia l’infortunio. Da parte di alcune imprese sono invece mancati spesso gli investimenti, sia nella formazione che nella sicurezza, percepiti come costo inutile. Ed è anche così che la crisi ha lasciato il segno. Nonostante l’aumento dei ritmi produttivi e la precarietà delle condizioni di lavoro si è abbassata la guardia. E questo non possiamo né dobbiamo accettarlo. Attenderemo gli accertamenti dovuti che faranno luce sull’atroce perdita, sulle cause tecniche e sui responsabili del gravissimo incidente. La Regione da parte sua, farà tutte le verifiche necessarie”. “Alla famiglia, agli amici ed ai colleghi di Fabio Cerretani – ha quindi continuato Rossi – esprimo la mia più sincera vicinanza e solidarietà. La Regione Toscana sta facendo ogni sforzo ma chiediamo lo stesso impegno alle imprese, al sistema produttivo e alle altre istituzioni. Non possiamo arrenderci. Stiamo investendo risorse importanti ed anche uomini e mezzi per arginare la piaga delle morti sul lavoro. Da qui al 2020 stanzieremo in totale 8 milioni di euro per la sicurezza dei lavoratori e sui luoghi di lavoro ma le azioni per la prevenzione, la sicurezza, la salute dei lavoratori e la vigilanza devono essere concertate con la massima cura e la massima attenzione. Su questo punto non arretriamo di un millimetro”.
“Un uomo del nostro territorio – ha detto la vicesindaco di Montopoli Linda Vanni – stamani ha perso la vita sul posto di lavoro. Esprimiamo vicinanza e solidarietà alla famiglia e agli amici dell’operaio. Questa tragedia, che colpisce tutti noi, ci richiama nuovamente – cittadini, istituzioni, aziende e lavoratori – ad un impegno maggiore e costante sulla formazione dei lavoratori, sul rispetto delle norme di sicurezza e soprattutto sui ritmi e i carichi di lavoro”.
“Questa drammatica vicenda – ha detto il presidente Eugenio Giani a nome di tutto il consiglio regionale – deve spingere ancora di più le istituzioni a tutti i livelli e per le rispettive competenze a impegnarsi per la sicurezza sul lavoro che rappresenta la priorità assoluta rispetto ad ogni altro valore. Quella delle morti bianche è un’emergenza nazionale che deve rimanere costantemente all’attenzione di tutti. Le istituzioni non devono abbassare la guardia”.
“Terribile – per Dario Parrini e Antonio Mazzeo, segretario e vicesegretario Pd Toscana – apprendere di un altro incidente sul lavoro che è costato la vita a un operaio della Revet. Il pensiero va inevitabilmente ai colleghi e alla famiglia, a cui esprimiamo la massima vicinanza in questo momento di dolore. Una tragedia che irrompe a poche settimane da un’altra simile avvenuta sempre nella nostra Toscana, a Lucca, che ci ha lasciati sgomenti. Anche su quanto è avvenuto oggi sarà fatta piena luce e attendiamo che vengano chiarite le dinamiche. Ma di certo questi fatti non possono che imporci una seria riflessione sulla sicurezza nei posti di lavoro. Tanto è stato fatto ma è evidente che su questo tema, che è una priorità assoluta, tutti devono continuare a fare la propria parte, istituzioni, categorie imprenditoriali, sindacati. Esistono ben precise normative in materia che come tali vanno applicate. Il nostro impegno come Pd Toscana è e sarà costante perché si continui a investire in modo adeguato su questo fronte, sulla repressione delle violazioni ma soprattutto sulla prevenzione. Una cosa è certa, ogni euro speso in sicurezza è un euro investito sul futuro. E su questo ci batteremo con convinzione, mettendo in campo ogni sforzo”.
“Ho appreso la notizia della terribile morte di Fabio Cerretani – spiega la consigliera regionale Alessandra Nardini – mentre ero in viaggio verso Imola per partecipare alla festa de l’Unità e a due importanti appuntamenti dei Giovani Democratici. Sono rimasta senza parole come ogni volta, troppo spesso purtroppo, che ci troviamo di fronte a tragedie come quella che si è consumata stamani a Pontedera. Nei miei interventi alla riunione di oggi e all’assemblea nazionale dei giovani amministratori di domani, dirò con convinzione a miei coetanei che dobbiamo impegnarci tutti, nelle amministrazioni, nelle scuole, nelle università, affinché la cultura della sicurezza sul lavoro sia sempre più diffusa. Morire mentre ci stiamo guadagnando da vivere o mentre ci stiamo costruendo una professione non si può. È dovere delle imprese osservare le norme di sicurezza, è un diritto dei lavoratori, giovani e adulti, conoscerle e pretendere che siano rispettate. Mi unisco al cordoglio del presidente Rossi e del presidente Giani alla famiglia, agli amici e ai colleghi di Fabio”.
“Ancora, è successo di nuovo – scrive Mauro Fuso (Cgil Toscana) -. Oggi un lavoratore non tornerà a casa dai suoi cari. Come fermare questa spirale di morti che non ci abbandona? Ci vuole un impegno straordinario delle istituzioni, delle forze politiche e sociali, nostro, del sindacato, da mettere in campo soprattutto sul piano della cultura e del valore del lavoro. Non c’è lavoro di qualità e buon lavoro se ci sono movimenti con possibile rischio, talvolta mortale. Ecco che la responsabilità sociale dell’impresa diventa un concetto immediatamente concreto. Non abbassiamo la guardia perché non possiamo accettare questi episodi come la normalità. Ora che si parla di ripresa economica dobbiamo impedire che avvenga con l’aumento di infortuni e morti. In questo momento il nostro pensiero va a Fabio, morto sul lavoro, le condoglianze e la nostra solidarietà ai suoi familiari per il dolore che dovranno sopportare. La nostra battaglia per la sicurezza continuerà anche in memoria di Fabio. Per non dimenticare lui e tutti gli altri caduti sul lavoro”.
“Non è accettabile – per Federico Gelli, deputato pisano del Partito Democratico -, nel 2017, morire sul posto di lavoro. Solo rabbia e sgomento per quello che è accaduto alla Revet di Pontedera. La sicurezza sul lavoro deve tornare a essere una priorità di qualsiasi agenda politica. Ci impegneremo per questo, sia a livello nazionale che a livello locale. Desidero esprimere vicinanza alla famiglia di Fabio Cerretani e a tutti i suoi colleghi”.

Gabriele Mori

Mirco Baldacci

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