Protocollo Regione-sindacati: più controlli di filiera contro la contraffazione in pelletteria

Sindacati e Regione a braccetto per la qualità del settore della pelletteria. Con un protocollo di intesa per la legalità e la qualificazione del prodotto in Toscana che sta iniziando a muovere i primi passi.
Ne ha parlato oggi l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini intervenuto al dibattito promosso dalla Cgil sul tema delle filiere produttive. L’assessore ha partecipato alla tavola rotonda coordinata da Alessio Gramolati, segretario generale Cgil Toscana, insieme al segretario nazionale Cgil Susanna Camusso, a Francuccio Gesualdi del Centro nuovo modello di sviluppo, al direttore di Confindustria Toscana Sandro Bonaceto.
“Il protocollo – ha spiegato Simoncini – è una sintesi di un’idea di sviluppo della Toscana basato sulla qualità e sui diritti del lavoro. Ma può anche essere la dimostrazione che il patto fra imprese, sindacati e istituzioni produce sviluppo e buona occupazione. Contiamo, grazie ad esso, di garantire il mantenimento delle posizioni di assoluta primazia che la pelletteria toscana ha a livello mondiale. Pelleteria e intero sistema moda che, anche negli ultimi dati Irpet, si confermano come settori di punta della nostra economia”.

L’assessore ha ricordato che proprio nei giorni scorsi si è dato il via ai lavori del tavolo regionale, per concretizzare in precise iniziative gli obiettivi del protocollo. “Vogliamo condividere con il territorio  – ha detto l’assessore – gli obiettivi dell’intesa. In particolare regione e sindacati si sono dati il compito di mettere in campo azioni comuni per facilitare i controlli lungo la filiera, di contrastare lo sfruttamento e le contraffazioni, l’illegalità e la concorrenza sleale, istituendo un processo virtuoso a sostegno della competitivtà di imprese e territori, competitivtà che passa anche attraverso la legalità e la responsabilità sociale”.
Fra le iniziative allo studio, affidate ad un gruppo di lavoro tecnico, soluzioni per attivare sinergie con sistemi di controllo pubblici e favorire percorsi di messa in regola, mettere a punto una sorta di certificazione concertata. Più nel dettaglio, gli obiettivi indicati sono cinque: lo sviluppo di sinergie fra sistemi di mappatura, tracciabilità della pelletteria, sostenibilità economica della filiera e sistemi di controllo delle istituzioni pubbliche; definizione di standard di tracciabilità per disincentivare la concorrenza sleale lungo la catena della subfornitura; la condivisione e il reclutamento di imprese della pelletteria che aderiscano al progetto; l’individuazione dei fabbisogni formativi legati ai nuovi sistemi di tracciabilità e certificazione; la sperimentazione di sistemi di controllo innovativi, sviluppati con il contributo di Camere di commercio ed enti tecnici.
La Regione varerà incentivi come sgravi Irap e inserirè premialità e riserve nei bandi regionali per gli aiuti alle imprese e per le iniziative di formazione. Le associazioni di categoria e i sindacati lavoreranno per reclutare le aziende, invitandole ad aderire ad un sistema di monitoraggio congiunto, per difendere efficacemente la legalità dell’intera filiera. Un valore aggiunto che servirà a combattere la contraffazione e il lavoro sommerso, a rendere più stringenti i controlli e, in ultima analisi, a rendere più competitive le imprese.

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