Una bara bianca per l’ultimo viaggio di Giusy – Foto foto

Fanno corona tanti giovani e tanti occhi lucidi, in piazza della Vittoria, alla bara bianca di Giusy Mosca, oggi 12 luglio al suo ultimo viaggio. Una folla commossa ha attraversato il corso di Santa Maria a Monte, a coda dei genitori. “Non doveva andare cosi, te ne sei andata troppo presto. Resterai sempre nei nostri cuori. Guardaci da lassù” recita uno striscione davanti alla chiesa prima, in testa al corteo funebre poi.

“Siamo ancora increduli per ciò che è successo in questi giorni – ha detto il sacerdote nell’omelia, in una chiesa gremita attorno alla bara bianca della giovane -. Non ci sono parole adatte per esprimere il nostro sgomento o descrivere il dolore terribile che sta vivendo la famiglia. Solo il tempo potrà lenirlo, piano piano. Un giorno però, ognuno di voi sentirà una mano sulla spalla, la mano di Giusy che vi aiuterà. Come aiuterà da lassù anche colei che soffrirà più di tutti, mamma Irene: un dolo più straziante del parto. L’unica cosa che possiamo fare noi tutti, adesso, è pregare perché questa croce sia la più leggera possibile. Vedo tanti giovani qui, la maggior parte. A voi vorrei dire che il funerale non è solo un momento per piangere o per fermare ricordi o dire addio. È un modo per celebrare un dono come quello della vita. Un dono talmente importante che oggi ci riunisce in così tanti, qui, a ricordare quella di Giusy. La vita è una lotta per la gioia, nella quale ogni giorno è bene domandarsi se si è felici, se la vita è spesa bene. L’amicizia di Gesù fa piena questa vita”.

Ed il ricordo, di fronte ai tanti giovani accorsi a salutare l’amica, non poteva che unire Giusy al suo grande amore, Alessio, andato via con lei in quel terribile pomeriggio di domenica scorsa. “Non sappiamo e non sapremo mai perché Dio non abbia impedito che Giusy e Alessio finissero così il loro viaggio. Ma sappiamo che anche lui oggi è qui, con noi adesso – ha aggiunto don Bruno Meini. – Di fronte a tragedie come questo sarebbe troppo facile cedere al cinismo. Nulla ha fermato la resurrezione di Lazzaro, nulla fermerà la nostra. E questo vuol dire che Giusy non è perduta per sempre. Affidiamola alla Madonna, lei che ha visto suo figlio morire e soffrire. Un giorno ci rivedremo”.

 

 

 

Nilo di Modica

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