Liceo interporto, Provincia prova a ottenere un risarcimento

L’obiettivo è evitare di ritrovarsi con un pugno di mosche in mano, se non addirittura con una perdita netta e con un edificio di proprietà praticamente inutilizzabile, a meno che non si vogliano mettere in campo nuovi e consistenti investimenti. E’ una situazione complicata, quella della Provincia di Pisa, nella difficile battaglia legale per l’immobile dell’interporto a San Donato che, dal 2008 al 2016, ha ospitato le aule del liceo Marconi di San Miniato.

Una battaglia che la Provincia ha ingaggiato presso il tribunale di Arezzo, dove il 24 dicembre 2016 è stato decretato il fallimento della Logi Immobiliare, che è la società costruttrice dell’immobile poi risultato carente dal punto di vista strutturale (La Provincia chiude il Marconi: “Pericolo sulla tenuta dei solai”) ma che la Provincia ha sempre dichiarato di aver acquistato con documenti che lo descrivevano come idoneo. Per questo la Provincia ha provato a chiedere di essere inserita tra i creditori della Logi. Richiesta che il tribunale aveva respinto, aprendo la strada al ricorso presentato dalla Provincia lo scorso mese di aprile.
Così, pochi giorni fa, il giudice ha nominato un consulente tecnico d’ufficio, incaricato di verificare i quesiti posti dalla Provincia: innanzitutto “l’eventuale difformità – scrive il giudice – tra gli interventi eseguiti e i materiali impiegati dalla Logi Immobiliare Srl con quanto da questa dichiarato nella documentazione presentata ai pubblici uffici”, nonché “l’eventuale esistenza dei vizi lamentati dalla Provincia di Pisa e la loro incidenza sulla destinazione del bene ad edificio scolastico o ad altro utilizzo”. Infine, si richiede di “accertare la congruità delle spese sostenute dalla Provincia a seguito della scoperta dei vizi”.
Con una determina di pochi giorni fa, l’amministrazione provinciale ha incaricato un proprio tecnico di parte chiamato ad affiancare il consulente nominato dal tribunale. La speranza, alla fine, è quella di ottenere almeno una quota risarcitoria, “anche se, trattandosi di un fallimento – dice il dirigente provinciale Giovanni Viale – bisognerà vedere quanto potrà essere liquidato”.
In ogni caso, l’immobile di San Donato sembra destinato a diventare un bel grattacapo per la Provincia, soprattutto per decidere cosa farne. “Da quello che mi dicono i tecnici – spiega il dirigente provinciale Giovanni Viale – per poter riutilizzare la struttura serviranno interventi e lavori consistenti”. Difficile, a questo punto, che la Provincia voglia investire ulteriormente sull’immobile, ma il quadro è complicato anche nell’ipotesi di un’eventuale vendita, se non a un prezzo praticamente stracciato.

 

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