Rinasce Villa di Petriolo, diventerà resort e fattoria bio foto

Nuova vita per la storica Villa di Petriolo, sulle colline di Cerreto Guidi. Dopo alcuni anni di abbandono, seguiti alle vicissitudini della famiglia Maestrelli che l’aveva acquistata negli anni ’60, il gioiello rinascimentale è pronto ad ospitare i lavori di ristrutturazione che entro la fine del 2019 ne faranno un resort di lusso e una fattoria biologica. È questo, infatti, il futuro immaginato dai nuovi proprietari che, nell’ultima asta del 29 maggio, si sono aggiudicati la villa e la sua maxi tenuta (160 ettari) con un investimento di 1 milione e 750mila euro.

A guidare l’operazione una società formata da un gruppo messicano operante nel settore della moda, che ha deciso di sposare il sogno e il progetto del sanminiatese Daniele Nannetti, già titolare dell’Hotel San Miniato e gestore dell’Hotel Miravalle (sempre nella città della Rocca), che da alcuni anni aveva messo gli occhi sulla storica dimora di Petriolo. “Grazie al gruppo della famiglia Cuadra, guidato dall’imprenditore Hector Cuadra – racconta Nannetti – ho trovato un socio che ha creduto nel progetto e nelle potenzialità di questo posto”. Lo stesso gruppo, del resto, ha già realizzato anche in Messico un proprio resort legato al vino. Ma la sfida, adesso, è quella di fare altrettanto sulle colline di Cerreto, creando una struttura in grado di coniugare accoglienza e ruralità, lusso senza fronzoli e insieme riscoperta della campagna toscana. “L’idea – spiega Nannetti – è quella di fare sintesi fin da subito fra turismo e produzione agricola biologica, riservando al vino il ruolo da protagonista. In pratica, non vogliamo semplicemente vendere nel mondo i nostri prodotti, ma vogliamo che le persone vengano qui per vedere dove nascono e per vivere queste campagne. Qualcosa di analogo esiste nel Chianti o a Montalcino, ma rappresenta una novità assoluta per questa zona”.
Il progetto di recupero, firmato dall’architetto Marco Giglioli, punta infatti a riattivare la tenuta dal punto di vista agricolo, andando a recuperare gli edifici esistenti (circa 7mila metri quadri), a cominciare ovviamente dal nucleo più antico della villa, nato già nel Medioevo con i conti Guidi e poi ingrandito nel ‘500 dalla famiglia degli Alessandri, eredi degli Albizzi. Alla fine dei lavori, Petriolo ospiterà 49 camere (di cui 12 in una dependance separata), due ristoranti aperti a tutti, un negozio per i prodotti della tenuta, due cantine e una spa, insieme a locali degustazioni e ad un grande spazio all’aperto per eventi e manifestazioni. I lavori, pronti a partire già questa settimana, dovranno concludersi entro dicembre 2019: “Vogliamo inaugurare la struttura prima della fine dell’anno – dice Nannetti – per rientrare nelle celebrazioni del 500esimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci che coinvolgeranno anche Cerreto Guidi. Già tra un anno, però, vorremmo fare una preapertura al pubblico in occasione della Festa della Vendemmia”.
“A livello architettonico – spiega l’architetto Giglioli – si tratterà di un’operazione di recupero, cercando di trasmettere quella cultura della semplicità toscana che edifici come questo sono in grado di evocare. Il turismo, però, non è la sola ed unica mission dell’operazione, ma diventa piuttosto un elemento di equilibrio per la gestione del territorio agricolo”.
“L’obiettivo è stare su un livello molto alto – aggiunge Nannetti – rispettando gli standard dei grandi circuiti di lusso ma ad un prezzo accessibile. Il lusso dei locali sarà comunque ispirato alla civiltà contadina e alla tradizione agricola, mentre la struttura non farà uso di gas ma sarà alimentata da solare termico e fotovoltaico, in modo da essere a tutti gli effetti un eco bio resort. Ad ogni modo non sarà un resort off-limits: ci saranno ovviamente un giardino interno e una piscina riservati agli ospiti, ma i ristoranti e il negozio saranno aperti a tutti, mentre la tenuta sarà liberamente accessibile dalle persone che da sempre sono abituate a passeggiare per queste campagne”.
Niente muri, insomma, ma piuttosto un’apertura al territorio, a cominciare dal ripristino dell’antico collegamento con Fucecchio divenuto nel tempo impraticabile: all’interno dei lavori, infatti, è stata prevista anche la sistemazione della strada che dalla villa di Petriolo scende in Valbugiana fino a raggiungere la circonvallazione di Fucecchio. Da qui, in futuro, sarà possibile salire per raggiungere la villa anche dal Valdarno.
“Nel frattempo. Aggiunge Nannetti – abbiamo allacciato una serie di rapporti col territorio, a cominciare dal comune di Cerreto Guidi per far conoscere le bellezze del suo centro storico e del territorio. Insieme all’Università di Perugia, invece, abbiamo previsto dei carotaggi per individuare all’interno della tenuta delle zone tartufigene controllate, mentre siamo al lavoro con altri partner per mettere a punto una linea di cortesia realizzata appositamente per noi”. Alla fine dei lavori, con l’apertura del rosort e dei due ristoranti, la struttura dovrebbe offrire lavoro ad una quarantina di persone in tutto.

 

Giacomo Pelfer

 

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